Trovo questo articolo online e, francamente, non capisco (vabbé, sono pilone...)<div>Alberto</div><div><br></div><div><br></div><div><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, 'Nimbus Sans L', 'Liberation Sans', FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; background-color: rgb(255, 255, 255); "><p style="margin-top: 0px; margin-right: 0px; margin-bottom: 4px; margin-left: 0px; font-size: 1em; line-height: 1.5em; ">
Rovigo, 1 settembre 2011 - <strong>SONO STATI </strong>resi noti i dati relativi alle penalizzazioni che l’ufficio del Giudice Sportivo della Fir ha comminato alle società iscritte ai vari campionati. I numeri che scaturiscono dai comunicati riflettono il malessere del settore giovanile, particolarmente per under 14 e 16, e presentano un panorama poco rassicurante per il futuro del rugby italiano. Una situazione che ciecamente i più tendono a non vedere, o mascherare con continue manovre di cambiamenti che non fanno altro che creare problemi a chi, alla base, cerca di lavorare in maniera costruttiva.</p>
<p style="margin-top: 0px; margin-right: 0px; margin-bottom: 4px; margin-left: 0px; font-size: 1em; line-height: 1.5em; "><strong>L’ufficio</strong> del Giudice Sportivo ha irrogato complessivamente 920 punti di penalizzazione, da scontare nella stagione 2011/12, a 142 società. Così suddivisi: 844 punti a 128 sodalizi di serie C, 32 a 6 di B, 24 a 4 di A, 4 ad una squadra dell’Eccellenza (Prato) e pure 16 a 4 formazioni della serie A femminile. Numeri che lasciano alquanto perplessi, non fosse altro per lo stridente contrasto con le cifre fornite dalla Fir in merito al numero di tesserati. Si parla di 89837 iscritti, 71595 dei quali giocatori, con un incremento stratosferico del 40% nell’ultimo quinquennio. Ma se realmente questi sono i numeri, come si spiega l’oramai cronica difficoltà da parte dei club a rispettare le varie obbligatorietà previste dai regolamenti federali? Al termine della stagione è stato operato un taglio importante, che si è tentato di mascherare riesumando l’under 23. In realtà non ci sono numeri per fare l’under 20, ed ecco che si è pensato bene di vestire con tale nome una under 17 e mezzo, fatto questo che chi scrive aveva già previsto alla fine degli anni 90.</p>
<p style="margin-top: 0px; margin-right: 0px; margin-bottom: 4px; margin-left: 0px; font-size: 1em; line-height: 1.5em; "><strong>Non sarebbe </strong>forse meglio dare una lettura diversa alle cifre, tagliando il numero degli iscritti agli enti scolastici, atleti che durano il tempo dei campionati studenteschi? E che sia così lo dimostra il fatto che l’under 20 del Rovigo dovrà giocare il barrage per l’Eccelenza, diritto che aveva già conquistato al termine della scorsa stagione. Non sarebbe forse ora di smetterla con la scure del giudice sportivo, che ogni estate cala impietosa sulla testa di chi ha provato a mettere assieme 20 ragazzini, sfidando il disagio economico e la concorrenza degli altri sport, a volte più attrezzati nel reclutamento? Non sarebbe più costruttivo cercare di premiare chi riesce a mettere in campo le varie categorie, in modo concreto e non con ingressi gratuiti al Flaminio? Sarebbe sostanzialmente ora che si pensasse ad un concreto piano di sostegno economico per dare vigore al settore mini rugby e giovanile, fornendo alle società i mezzi necessari per portare avanti un serio progetto. Pare che il prossimo obiettivo della Federazione è quello del tetto dei centomila tesserati. Ma come si pensa di concretizzare tali numeri. Forse con il nuovo progetto che prevede il coinvolgimento degli oratori?</p>
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