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<DIV><FONT size=2>Sul Gazzettino Brunello dice oggi quello che si sarebbe dovuto
dire da tempo: i numeri proclamati e sbandierati in tema di tesseramenti sono un
indicatore fallace.</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2>E' necessario, infatti, distinguere tra i tesserati che
realmente praticano il Rugby e quelli che occasionalmente partecipano ad eventi
(specie a livello scolastico) sporadici ed occasionali.</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2>La maggior parte di questi ultimi non contunua a svolgere
attività, e viene rimpiazzata l'anno successivo da altri che, a loro volta,
smetteranno dopo qualche breve esperienza.</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2>Il problema, dunque, non sta nel "reclutare", ma nel
"mantenere".</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2>E per mantenere, cosa si può fare, se non far sì che gli
aspiranti rugbystici trovino società adeguatamente attrezzate ad accoglierli,
educarli, formarli.</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2>Società che prestino la massima attenzione al
settore giovanile, attrezzandosi con tecnici e strutture all'altezza, che
portino avanti i ragazzi di categoria in categoria, sino al livello "seniores",
dando a tutti la possibilità di giocare con regolarità. Solo da una base
solida e non "ballerina" sarà possibile trarre i futuri
giocatori, alcuni dei quali emergeranno sino ai massimi loivelli,
altri giocheranno a livelli più modesti, altri, infine, potranno diventare
educatori, allenatori, dirigenti, arbitri.</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2>Un tempo esitevano Società ben note per la qualità e la
quantità del loro settore giovanile.</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2>Ora, alcune di queste "piccole" realtà hanno chiuso,
altre boccheggiano. Ma senza queste modeste ed oscure realtà non si costituisce
una base.</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2>Ben vengano gli squadroni, ben venga una Nazionale
-finalmente- vincente: tutto ciò serve a dare visibilità al nostro
sport. </FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2>Ma non dimentichiamo chi lavora umilmente e oscuramente,
sacrificando tempo, denaro, energie, coltivando l'humus dal quale possa nascere
una generazione di giocatori in grado di affrontare da pari a pari il massimo
livello (Celtic) e le altre realtà del Sei Nazioni, senza necessità
di "impianti" o "trapianti".</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2>E non dimenticare vuol dire, cara F.I.R., aiutare e supportare
quelle "piccole realtà" di cui parlavo.</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2>Aiutarle e supportarle, sia sul piano tecnico che sul piano
economico.</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2>Ho sempre pensato, e continuo ostinatamente a pensarlo, che
ogni Società e la FIR stessa dovrebbero investire le migliori risorse nel
settore giovanile.</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2>Non facendolo, dovremo andare a cercare all'estero quello che
non avremo prodotto in casa, come oggi si fa.</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2>Con quale futuro? A che pro rimanere nel Sei
Nazioni?</FONT></DIV></BODY></HTML>