<html><head><style type="text/css"><!-- DIV {margin:0px;} --></style></head><body><div style="font-family:times new roman, new york, times, serif;font-size:14pt"><DIV></DIV>
<DIV>Critiche condivisibili ma che portano a soluzioni di tipo genetico più che tecnico.</DIV>
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<DIV>Mi spiego. </DIV>
<DIV>Apertura che gioca titolare in T14, primo centro pure, secondo centro titolare a Treviso, ala titolare a Viadana, altra ala titolare in T14, estremo titolare a Treviso; in pratica il massimo (forse anche di più) dei giocatori che l'Italia possa esprimere. A meno che i presidenti e direttori sportivi di Treviso, Stade Francais, Viadana e Clermont siano delle pippe, cosa che nemmeno con 40 di febbre mi sognerei mai di pensare.</DIV>
<DIV>Qual'è la soluzione? Ci servono giocatori "ancora" più forti, quindi le mamme italiane dovrebbero mettersi più d'impegno (sia quelle che vivono sul suolo patrio, sia quelle emigrate verso lidi stranieri).</DIV>
<DIV>A parte l'ironia è difficile stabilire una strategia tecnica che porti a "generare" dei Wilkinson, dei Ma'a Nonu, degli Habana e via discorrendo. Questo è quello che abbiamo, addirittura è già il massimo che potremmo sperare.</DIV>
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<DIV>Rimane un dubbio.</DIV>
<DIV>Se i giocatori sono tra i migliori in Europa non è che il problema sia di chi li dispone in campo?</DIV>
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<DIV>Risposta. </DIV>
<DIV>Impossibile perchè i tecnici dell'Italia sono quanto di meglio ci sia sul mercato in base ad esperienza e competenza a livello internazionale! In questo siamo pari con l'Inghilterra che ha scelto come tecnico uno che come allenatore ha vinto tutto quello che c'era da vincere. Lo dimostrano i risultati eccezionali che la squadra della rosa sta inanellando da quando siede sulla panchina. Un tecnico che riesce ad impostare un gioco che valorizzi i numerosi campioni in formazione.</DIV>
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<DIV>Se l'uva è della migliore annata, la cantina è a temperatura e clima ottimale e la marca è di prestigio ma il vino sa di tappo, qualcosa che è andato storto ci deve pur essere...<BR> </DIV>PEACE & LOVE & PLAY RUGBY
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<DIV>Salvatore Messina
<DIV><BR></DIV>
<DIV style="FONT-FAMILY: times new roman, new york, times, serif; FONT-SIZE: 14pt"><BR>
<DIV style="FONT-FAMILY: arial, helvetica, sans-serif; FONT-SIZE: 12pt"><FONT size=2 face=Tahoma>----- Messaggio inoltrato -----<BR><B><SPAN style="FONT-WEIGHT: bold">Da:</SPAN></B> allrugby <allrugby@gmail.com><BR><B><SPAN style="FONT-WEIGHT: bold">A:</SPAN></B> rugbylist@rugbylist.it<BR><B><SPAN style="FONT-WEIGHT: bold">Inviato:</SPAN></B> Lun 16 novembre 2009, 22:14:15<BR><B><SPAN style="FONT-WEIGHT: bold">Oggetto:</SPAN></B> [RUGBYLIST] Considerazioni<BR></FONT><BR>_______________________________________________<BR><BR>Al di là di un risultato che, sicuramente, penalizza un po' troppo<BR>gl'italici colori, è doveroso analizzare ciò che a questo stesso<BR>risultato ha portato il match giocato sabato tra i maestri<BR>neozelandesi e noi italiani, da troppi anni solo suonatori di piffero,<BR>senza neppure aspirare ad una direzione d'orchestra, seppure per<BR>un'opera minore.<BR>Quando l'Italia, per sette - diconsi sette minuti (e, forse anche
più)<BR>- ha ridicolizzato i primi otto uomini di una squadra che, gli All<BR>Blacks, dal suo esistere (senza contare il trattamento da loro subito<BR>durante tutta la partita a livello di mischia), probabilmente non<BR>aveva mai subìto una meta tecnica per manifesta inferiorità, ha avuto<BR>di fronte un pusillanime che non se l'è sentita di essere il primo<BR>arbitro della storia a decretare una simile evidenza, allora tutti<BR>abbiamo capito che, se c'è ancora bisogno di farsi rispettare,<BR>probabilmente bisogna far crollare la mischia dalla parte in cui non<BR>c'è l'arbitro, è necessario ricorrere a stratagemmi bislacchi e<BR>pacchiani per far ripetere mischie che l'artbitro non ha il coraggio o<BR>l'onestà intellettuale di sanzionare, oppure si ricorre<BR>sistematicamente al "velo involontario" (io? si, c'ero, ma non sapevo<BR>dove e come...), che, invece, è doloso.<BR>Tuttavia, il bicchiere, a seconda dell'umore di chi lo osserva,
è<BR>mezzo pieno o mezzo vuoto, Il che è la stessa cosa, checchè se ne<BR>dica.<BR>Partiamo dalla mediana. Gower non ha brillato, nemmeno come<BR>calciatore. Ha fatto il suo modesto compitino, forse un po' emozionato<BR>o con qualche timore reverenziale nei confronti degli avversari.<BR>Segno, probabilmente, di un'intrinseca ammissione d'inferiorità<BR>rispetto ad altri suoi colleghi, nel suo ruolo. Le capacità per<BR>emergere, tirando fuori anche il carattere, ci sono, ma bisogna<BR>ottenere prima di tutto la completa fiducia dai compagni ed essere<BR>consapevole dei propri limiti. Vietato indugiare!<BR>Tebaldi? E' la scelta minima.<BR>Picone rientrava a "mezzo servizio" dopo lunghi mesi d'infortunio.<BR>Aveva giocato, non proprio recentemente, solo un paio di spezzoni di<BR>partita con il Benetton. Ma, sebbene ancora lontano da una forma<BR>accettabile, ha fatto vedere che è lui, attualmente, il migliore. E<BR>dietro ha un ragazzino, Semenzato,
che scalpita.<BR>Il bubbone più doloroso da estirpare è costituito dal gruppo di atleti<BR>che va dal numero 11 al numero 15.<BR>Mc Lean gioca benino se non ha addosso un'eccessiva pressione: a volte<BR>la lettura tecnica non gli è congeniale. Non è ben supportato in<BR>attacco dai compagni, per i limiti che tutti conoscono, pur avendo<BR>buona velocità di base e una discreta capacità di variare l'angolo di<BR>corsa.<BR>Ali e centri: c'è chi reclamava Masi. Certo, è una pedina importante e<BR>la sua mancanza si sente, soprattutto in quelle partite in cui ci è<BR>consentito attaccare al largo con buone probabilità di successo.<BR>Quello che ci manca, in sintesi, è l'intesa, l'amalgama, la velocità<BR>d'esecuzione anche di movimenti banali, la capacità di sorprendere<BR>l'avversario anche dopo una quinta, sesta fase.<BR>Sabato, nei raggruppamenti dove non commettevamo dei falli, eravamo<BR>quasi sempre in numero inferiore agli avversari,
quindi con<BR>l'opportunità dell'uomo in più al largo. Le poche giocate effettuate<BR>in tal senso sono state tutte rintuzzate a causa della nostra lentezza<BR>e, soprattutto, prevedibilità (oltre ad errori di handling).<BR>Da dieci anni siamo nel VI Nazioni ed è da allora che ci sentiamo<BR>promettere miglioramenti nei 3/4. Bene, considerando anche la scarsità<BR>di materiale umano a disposizione, qualcuno potrebbe spiegare dove<BR>sono andati a finire i miglioramenti promessi, dato che la mediocrità,<BR>in questo settore, non riusciamo a scrollarcela di dosso?<BR>A questo punto, dobbiamo solo sperare di reggere, in difesa, quando<BR>incontriamo squadre che fanno del gioco al largo la loro arma<BR>migliore.<BR>Quindi, tutti gli avversari che ci precedono nel ranking devono essere<BR>messi alla frusta con i primi otto uomini. Bisogna continuare a<BR>nascondere loro la palla, giocare attorno al raggruppamento o alla<BR>mischia, difendere bene anche
al largo, coltivare il possesso e, non<BR>per ultimo, alla luce di quanto visto a Milano, confidare nella<BR>preparazione, nell'educazione e nella correttezza arbitrale.<BR>Ciao.<BR>Franco (TV)<BR>_______________________________________________<BR>Gestisci la tua iscrizione<BR><A href="http://www.rugbylist.it/mailman/options/rugbylist" target=_blank>http://www.rugbylist.it/mailman/options/rugbylist</A><BR></DIV></DIV></DIV><!-- cg12.c41.mail.ird.yahoo.com compressed/chunked Mon Nov 2 23:59:03 PST 2009 --></div><br>
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