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<DIV><FONT face=Georgia>Se abbiamo o no la puzza sotto il naso non lo so. Forse
si, ma forse bisogna intendersi sui termini. Parlo come chi ha superato i 50
anni ed ha giocato e vissuto in prima persona il rugby degli anni 70 in una
grande società veneta, mentre dopo di allora, una volta smesso di giocare, sono
rimasto alla finestra da spettatore e non più da attore (seppur
modesto).</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Georgia>La mia esperienza personale viene dunque da quei tempi
che adesso ci piace chiamare del pane e frittata, ma che -sempre per la mia
esperienza- erano già segnati di grande professionalità anche se non di
professionismo. Di soldi non se ne vedevano neppure con il cannocchiale (e parlo
dei grandi giocatori della prima squadra, non certo delle ciofeche come me delle
riserve o delle under) eppure si vincevano scudetti a raffica. Di super fisici
iper muscolati neppure a parlarne, i ficisi tosti e duri ma "normali" e in più
supportati da grande coraggio, volontà e forza interiore invece erano la
regola. Gli allenamenti si facevano per lo più a ora di pranzo, ma anche e
soprattutto alla sera dopo aver finito il lavoro, per chi lavorava, o lo studio
per chi studiava. Il rugby pane e frittata era questo e il condimento di quel
cibo prelibato era l'amicizia e il senso di unione e condivisione di obiettivi e
sacrifici.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Georgia></FONT> </DIV>
<DIV><FONT face=Georgia>Oggi le cose sono cambiate. E' sulla bocca di tutti, è
un dato di fatto. Bisogna accettare il cambiamento perchè è l'espressione dei
tempi che corrono e che viviamo. Sembra che tutto sia inventato o scoperto
adesso. Che i grandi campioni siano quelli di adesso, che le grandi prestazioni
siano quelle di oggi. Invece non c'è nulla di nuovo sotto il sole. Se fosse
possibile mettere a confronto due squadre ideali di allora e di adesso ho forti
dubbi che i voncitori sarebbero i super fisici iper muscolati e dediti
professionisticamente al rugby. Forse perchè la benzina che fa girare i motori
non è la stessa. Il sostegno ad un amico compagno di squadra che è nato con te e
cresciuto rugbysticamente e umanamente con te non è lo stesso sostegno che si da
ad un compagno di squadra semi sconosciuto e che viene da chissà dove e che
l'anno prossimo se ne andrà chissa dove. E il sostegno nel rugby è tutto, anche
in senso metaforico.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Georgia>Per questi motivi forse sì, c'è un po' di puzza sotto il
naso da parte "nostra", quelli con una certa età e con certi trascorsi dei tempi
pionieristici. Ma dico la verità: che male c'è? E' la realtà dei fatti che porta
a questa differenza tra ieri (dilettantistico e professionale) e oggi
(professionistico e discutibilmente professionale).</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Georgia>Sicuramente l'espressione del rugby più vero non sta nel
rugby di elite ma in quello di base, delle serie inferiori, delle giovanili, del
rugby femminile, in quel rugby -non tutto- che riesce ad esultare e gioire
quando una partita di serie B viene affidata per la prima volta ad un arbitro
donna o quello delle trasferte in pulmann che non finiscono mai. Ma questo rugby
oggi va cercato forse col lumicino, una volta era il rugby della normalità. E
allora si può capire perchè possa dare l'impressione di avere la puzza sotto il
naso.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Georgia></FONT> </DIV>
<DIV><FONT face=Georgia>angelo</FONT></DIV>
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style="PADDING-RIGHT: 0px; PADDING-LEFT: 5px; MARGIN-LEFT: 5px; BORDER-LEFT: #000000 2px solid; MARGIN-RIGHT: 0px">
<DIV style="FONT: 10pt arial">----- Original Message ----- </DIV>
<DIV
style="BACKGROUND: #e4e4e4; FONT: 10pt arial; font-color: black"><B>From:</B>
<A title=gallomassimo@iol.it href="mailto:gallomassimo@iol.it">Massimo
Gallo</A> </DIV>
<DIV style="FONT: 10pt arial"><B>To:</B> <A title=rugbylist@rugbylist.it
href="mailto:rugbylist@rugbylist.it">rugbylist@rugbylist.it</A> </DIV>
<DIV style="FONT: 10pt arial"><B>Sent:</B> Wednesday, November 04, 2009 11:34
PM</DIV>
<DIV style="FONT: 10pt arial"><B>Subject:</B> R: [RUGBYLIST] Risposta ad
Antonio Ievoli</DIV>
<DIV><BR></DIV>_______________________________________________<BR><BR>Franco
quando visto che il mittente eri tu mi sono seduto per leggere la<BR>risposta:
è un piacere leggerti. Però questa volta sono rimasto deluso. Mi<BR>aspettavo
un tuo commento, un tuo punto di vista sul concetto principale di<BR>Ievoli:
abbiamo o no la puzza sotto al naso, e le persone con qualche anno<BR>in piu'
sono o non sono reduci che guardano al passato e non al futuro,<BR>bello o
brutto che sia? In qualche occasione ho sottolineato anche io
questa<BR>peculiarità: troppo spesso leggo concetti che partono dalla
locuzione (o<BR>qualcosa di simile) 'ai miei tempi... <BR>Dai Franco non mi
deludere e parliamo di questo che è un tema che mi<BR>appassiona perché non
riguarda solo il rugby... tutti i giorni ascolto<BR>qualcuno che dice ai tempi
miei... e spesso per sputare su quelli di<BR>oggi.... Dai Franco
confrontiamoci su questo! Veneto o non veneto<BR>fondamentalmente sono
questioni di lana caprina, è cme parlare del sesso<BR>degli angeli...
<BR><BR><BR><BR>-----Messaggio originale-----<BR>Da: <A
href="mailto:rugbylist-bounces@rugbylist.it">rugbylist-bounces@rugbylist.it</A>
[mailto:rugbylist-bounces@rugbylist.it]<BR>Per conto di allrugby<BR>Inviato:
mercoledì 4 novembre 2009 22.36<BR>A: <A
href="mailto:rugbylist@rugbylist.it">rugbylist@rugbylist.it</A><BR>Oggetto:
[RUGBYLIST] Risposta ad Antonio
Ievoli<BR><BR>_______________________________________________<BR><BR>Innanzitutto
sono contento di conoscerti.<BR>Federazione Italiana Rugby (FIR) non è un
qualcosa che rispecchia<BR>tutto il movimento: è un sito politico che agisce e
ruota attorno ad<BR>interessi non meglio specificati. Lo specchio di
quest'organismo,<BR>quasi scevro da sè stesso, è la farsa sulle assegnazioni
"Celtic<BR>League".<BR>Uomini incapaci di decidere serenamente, guidati da uno
spirito<BR>personale del tutto al di fuori di quello, forse ormai
anch'ersso<BR>snaturato, del rugby giocato. E basta.<BR>Nessuno si
accorgerebbe se, domani, Dondi & Co. chiudessero bottega e<BR>se ne
andassero in pensione.<BR>I veneti sono fortunati?: forse si, ma invidiati,
quasi sempre senza motivo.<BR>Le critiche che a volte si leggono, anche
velatamente, in list, nei<BR>confronti delle squadre venete, risentono
quasi sempre di un astio<BR>non giustificato, di un piacere quasi morboso
nell'affondare chi ha la<BR>fortuna di possedere società, organizzazione,
serietà professionale e,<BR>non per ultimo, sponsor in grado di determinare,
da soli, svolte<BR>decisive anche nell'ambito del rugby nazionale.<BR>E' un
demerito, tutto ciò?<BR>OK: togliamo il Veneto dallo scacchiere nazionale. Chi
resta?<BR>Le sole polemiche, per lo più senza senso, non servono a ridare
al<BR>rugby nazionale il ruolo che, naturalmente, anche tramite il
Veneto<BR>possiede. Gl'isterismi lasciamoli da parte. Come i campanilismi. Se
la<BR>famosa dicitura "pane e frittata" non risponde più alle
esigenze<BR>attuali, non scandalizziamoci se ora ci sono società in grado
di<BR>gestire, da sole, un movimento impressionante fatto di
marketing,<BR>cultura rugbistica, trasparenza, iniziative a livello locale ed
altro<BR>ancora. Il tutto per poter competere a livelli extra
"S10"<BR>coinvolgendo realtà che il rugby l'hanno nel sangue. Il tempo sarà
il<BR>solo giudice.<BR>Ciao.<BR>Franco
(TV)<BR>_______________________________________________<BR>Gestisci la tua
iscrizione<BR><A
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