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<H1><FONT size=3></FONT> </H1>
<DIV>"Gli Enti avevano dato tutte le garanzie richieste" dice Alemanno,
sindaco di Roma. "La Provincia di Roma e gli altri enti locali hanno dato alla
Federazione tutte le garanzie per il sostegno della candidatura romana,"
ribadisce il presidente della Provincia, Nicola Zingaretti.</DIV>
<DIV>Ma in che casino è stato capace Dondi di cacciarsi?</DIV>
<DIV>Non ho notizie fresche sulla questione: qualcuno ha aggiornamenti?</DIV>
<DIV>Grazie. Piero</DIV>
<H1>Treviso brucia Roma è rissa sulla Celtic league</H1>
<P class=metadata>Repubblica — 03 ottobre 2009 pagina 62 sezione:
SPORT </P>
<DIV class=testo>ROMA IN attesa dei futuri scontri olimpici tra Roma ed il nord,
arriva il primo ko della Capitale incassato contro Treviso. Ieri, infatti, la
Federazione rugby ha fatto retromarcia sulla Celtic League, bocciando la
franchigia romana già scelta a luglio, i Praetorians,e designando al suo posto
la Benetton Treviso, ufficialmente per le garanzie ritenute non sufficienti dal
presidente Fir, il parmigiano Dondi. Apriti cielo. La bocciatura ha unito per
una volta la politica romana: destra e sinistra si sono ritrovate insieme contro
il nord. «Un' offesaa Romaea tutto il centro sud» ha tuonato Alessandro Cochi,
delegato allo Sport del Comune di Roma, addirittura minacciando ritorsioni sul
Sei Nazioni. «Credo che vi siano le premesse per ridiscutere la destinazione
dello Stadio Flaminio quale casa del rugby». In sintonia anche Regione e
Provincia: «Decisione che lascia allibiti. Non vorremmo sia motivata da
valutazioni o, peggio, da pressioni politiche che ben poco hanno a che vedere
con lo sporte con quei principi di correttezzae ' fair play' che fanno proprio
del rugby un simbolo e un esempio» ha detto Marrazzo. Il nord ha risposto
attraverso il ministro leghista Zaia: «Un atto di giustizia nei confronti del
rugby veneto e della sua tradizione». Per il sindaco Alemanno, già reduce da una
settimana difficile per le polemiche sui nuovi stadi di Roma e Lazio, un altro
duro colpo: «Non drammatizziamo l' esclusione dei Pretoriani dalla Celtic
League, ma un chiarimento ci vuole. Gli Enti avevano dato tutte le garanzie
richieste, non comprendiamo il perché dell' esclusione». Il sindaco però ha
sconfessato Cochi sul futuro del Sei Nazioni: «Voglio un chiarimento con la Fir,
ma è evidente che il Sei nazioni deve rimanere a Roma, per il bene del rugby». -
<EM class=author><FONT color=#666666>PAOLO ROSSI</FONT></EM>
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<H1>Ma esplode il caso rugby: niente Celtic League E ora a rischio anche lo
stadio Flaminio</H1>
<P class=metadata>Repubblica — 03 ottobre 2009 pagina 3 sezione:
ROMA </P>
<DIV class=testo>UN COLPO difficile da digerire. La decisione della FedeRugby di
escludere la selezione dei Pretoriani Roma dalla partecipazione alla Magners
Celtic League del prossimo anno ha messo in agitazione il mondo dello sport
romano e non solo del rugby. Anche perché solo due mesi e mezzo fa la stessa
Federazione aveva accettato la candidatura romana e invece ieri ha detto che non
si fidava più. La selezione romana dei Pretoriani non potrà dunque partecipare
alla Celtic League, il campionato che riunisce team scozzesi, gallesi e
irlandesi e che dalla prossima edizione ospiterà anche due selezioni italiane.
Lo stesso presidente della Federazione rugby, Giancarlo Dondi, al termine del
Consiglio si è detto dispiaciuto: «Non capisco perché Roma - ha detto non si sia
presentata con qualcosa di più concreto come hanno fatto altri. In queste
condizioni non abbiamo potuto fare altro che revocare la candidatura di Roma. Mi
spiace per la città e non vorrei che a questo punto dovesse perdere anche il Sei
Nazioni, visto che il Flaminio non è ancora a posto, nonostante siano anni che
chiediamo che venga almeno riverniciato». Sull' esclusione e sulla minaccia di
abbandonare Roma, nel pomeriggio si sono succedute le reazioni delle istituzioni
locali. Il delegato capitolino allo Sport, Alessandro Cochi ha dichiarato:
«Consideriamo un' offesa a Roma e a tutto il centro sud, la decisione di
escludere i Pretoriani dalla Celtic League. La Federazione italiana rubgy deve
assumersi la proprie responsabilità. A questo punto credo che vi siano le
premesse per ridiscutere la destinazione dello Stadio Flaminio quale casa del
rugby». «La Provincia di Roma e gli altri enti locali - dice invece il
presidente della Provincia, Nicola Zingaretti- hanno dato alla Federazione tutte
le garanzie per il sostegno della candidatura romana, consapevoli che per la
Capitale e il suo hinterland la partecipazione alla Celtic League avrebbe
costituito una preziosa occasione di crescita e sviluppo. È incomprensibile
bocciare la candidatura dei Pretoriani». E il sindaco Gianni Alemanno ha
rincarato la dose: «Ho parlato al telefono con il presidente Dondi e gli avevo
dato ampia garanzia sul fatto che i finanziamenti ci siano. Siamo disposti a
produrre qualsiasi documentazione necessaria». Molto irritato anche il
presidente della Regione, Piero Marrazzo: «Lascia allibiti la decisione con cui
la Federazione rugby ha respinto la candidatura dei Pretoriani - ha detto. -Non
vorremmo pensare che la "bocciatura" della squadra romanaa favore di una
compagine del Nord sia motivata da valutazioni o, peggio, da pressioni politiche
che ben poco hanno a che vedere con lo sport e con quei principi di correttezzae
fair play che fanno proprio del rugby un simbolo e un esempio». - <EM
class=author><FONT color=#666666>EDUARDO LUBRANO</FONT></EM>
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