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Articolo di Francesco Volpe sul Corriere dello Sport di ieri, 30/9/2009:<br>
<br>
"Il giorno è venerdì. Dopo due mesi e mezzo di veleni, accuse, falsi
scoop e goffi tentativi da azzeccagarbugli, Il Consiglio federale della
FIR dovrebbe ratificare la scelta di Aironi e Pretoriani quali
franchigie delegate a rappresentare l’Italia in Celtic League.<br>
Dovrebbe, perché l’intento è chiaramente altro. Invalidare la votazione
(regolare) dello scorso 18 luglio con una motivazione purchessia e
rivotare sull’onda emotiva del l’esclusione di Treviso. L’appiglio? Il
parere di due fantomatiche commissioni, isti­tuite senza alcuna
delibera federale e presiedute da due trevigiani (!): il
vicepresidente Zananandrea (quella economica) e il team manager
azzurro, trevigiano d’adozione, Carlo Checchinato (quella tecnica).
<p>La prima dirà che il sostegno de gli Enti locali verso i Pretoriani
è espresso solo da lettere di intento. Magari omettendo di sottolineare
che lettere di intento sono anche quelle prodotte da Benetton e Arix a
supporto di Treviso e Aironi. La seconda spera che i Pretoriani non
firmino entro domani <b>il protocollo tecnico spedito ieri (con 48 ore
di
preavviso…), che di fatto consentirebbe alla FIR (com’è giusto,
peraltro) di avere un forte controllo sulle due franchigie, attraverso
(tra l’altro) la scelta di d. s., capo allenatore, preparatore, medico
sociale e dei giocatori di interesse nazionale (figure alle quali
garantirebbe il 60% del l’ingaggio).</b> Firmerà la stessa cosa
Treviso,
cui la lettera è già stata recapitata (a che ti tolo?) e che per bocca
del suo presidente Amerino Zatta ebbe a dire: « In casa nostra
comandiamo noi»?<br>
Sinora tutti i tentati vi di invalidare il voto del 18 luglio (polemica
sull’art. 18 dello statuto, coinvolgimento dell’ufficio legale del
Coni) o screditare i Pretoriani (presunte firme false, dubbi sul
sostegno della Provincia, ecc. ecc.) hanno scavato un tunnel
nell’oceano. Il tempo è scaduto. E la FIR deve decidere se porre
rimedio ad uno scivolone politico (l’esclusione di Treviso) con un
pasticcio procedurale (nuovo voto ed esclusione di Roma) che la esporrà
ad una catastrofe d’immagine, legale (Tar, Consiglio di Stato,
tribunali civili) e fors’anche organizzativa.</p>
<p>Basta rileggere quanto detto lunedì da Alessandro Cochi, delegato
allo sport del Comune capitolino: « Ribadiamo il pieno sostegno alla
realiz­zazione del progetto Flaminio- Casa del Rugby. E’ importante
però che un impianto come il Flaminio possa vivere il rugby con
continuità e non solo occasionalmente. In tal senso [...] il Comune ha
particolarmente apprezzato l’assegnazione alla città di Roma della
Celtic League». Non vorremmo che, dopo aver minacciato a più riprese di
portare il Sei Nazioni via da Roma, alla fine fosse Roma a dare il
benservito al Sei Nazioni…"</p>
Commenti ? Chi, secondo voi potrà accettare queste condizioni ?<br>
<br>
Salvatore Messina ha scritto:
<blockquote cite="mid:237737.1911.qm@web27505.mail.ukl.yahoo.com"
type="cite">
<pre wrap="">_______________________________________________
</pre>
<br>
<hr size="4" width="90%"><br>
<style type="text/css"><!-- DIV {margin:0px;} --></style>
<div
style="font-family: times new roman,new york,times,serif; font-size: 12pt;">
<div>
<div>Effettivamente questa era l'intenzione federale, poi tutti hanno
deciso di voler partecipare alla gara confidando nel solito
professionismo all'italiana.</div>
<div>Quando ci si è accorti che a comandare erano Galles ed Irlanda
ci è ritrovati con solo un paio di candidature (non sappiamo nemmeno se
verranno accettate) provenienti dai club.</div>
<div> </div>
<div>Per quanto riguarda Roma o Napoli non mi pronuncio sulla
fruibilità di una o l'altra città.. Io direi, per moltissimi motivi,
Napoli anche se ho il sospetto che la capitale vinca.</div>
<div> </div>
<div>Il problema grosso è il Nord. In linea di massima in testa per
tutto c'è il Veneto ma. scegliendo Venezia come base logistica, visto
che sta nell'angolino in alto, si taglierebbe fuori molto del mercato
turistico automunito nazionale (per gli stranieri sarebbe il top
nonostante i prezzi poco salutari). L'ideale sarebbe Milano che
tuttavia non ha uno straccio di struttura adeguata ma ha alle spalle il
movimento più numeroso (la qualità molto meno) d'Italia. Rimarrebbe
Reggio Emilia con il suo gioiello di stadio (che la FIR voleva
acquistare a prezzo stracciato). Una scelta in questo senso farebbe
concorrenza alla capitale giustificando la location di Napoli.</div>
<div> </div>
<div>Con i se e con i ma la storia non si fa. L'ideale sarebbero
proprio le 3 franchigie: Milano, Roma e Venezia, cioè Zebre, Lupi e
Dogi.</div>
<div> </div>
<div>Appunto! <br>
</div>
</div>
PEACE & LOVE & PLAY RUGBY
<br>
<br>
<div>Salvatore Messina
<div><br>
</div>
<div
style="font-family: times new roman,new york,times,serif; font-size: 12pt;"><br>
<div style="font-family: arial,helvetica,sans-serif; font-size: 12pt;"><font
face="Tahoma" size="2">----- Messaggio inoltrato -----<br>
<b><span style="font-weight: bold;">Da:</span></b> Marco
<a class="moz-txt-link-rfc2396E" href="mailto:marco_suomi@libero.it"><marco_suomi@libero.it></a><br>
<b><span style="font-weight: bold;">A:</span></b>
<a class="moz-txt-link-abbreviated" href="mailto:rugbylist@rugbylist.it">rugbylist@rugbylist.it</a><br>
<b><span style="font-weight: bold;">Inviato:</span></b> Giovedì 1
ottobre 2009, 10:42:13<br>
<b><span style="font-weight: bold;">Oggetto:</span></b> [RUGBYLIST]
Magners League [era: Notizie del mercoledì]<br>
</font><br>
_______________________________________________<br>
<br>
>Da: <a moz-do-not-send="true" href="mailto:allrugby@gmail.com"
ymailto="mailto:allrugby@gmail.com">allrugby@gmail.com</a><br>
>Roma, niente soldi per la Celtic: il caso a Bruxelles, <br>
Benetton spera<br>
[l'articolo lo taglio perché lo abbiamo letto]<br>
<br>
Insomma sono <br>
tornate molto concrete le speranze di concentrare il rugby italiano "di
alto <br>
livello" a Viadana e Treviso. Cioé praticamente al nordest. Certo, è la
zona <br>
nella quale il rugby in Italia è più forte e presente, ma così si
taglia via <br>
tutto il resto del Paese. Difficilmente i tantissimi e meravigliosi
tifosi de <br>
L'Aquila e dintorni affronteranno trasferte a Viadana ogni due
settimane, per <br>
non parlare dei Siciliani per i quali Roma sarebbe di gran lunga più <br>
"abbordabile" di Treviso.<br>
Certo, la possibile esclusione dei Pretoriani sembra <br>
possa essere causata da pasticci politici, con il mancato supporto del
Comune, <br>
ma lo stesso. A tutto il resto d'Italia cosa rimarrebbe? Il 6 Nazioni a
Roma <br>
(ovvero 2 o 3 partite all'anno), le amichevoli di Novembre (3, forse 4
partite <br>
da dividersi tra tutto il Paese, con il nordest che comunque non vorrà <br>
rinunciare alla Nazionale)... e poi? Il Super 10?<br>
Forse la soluzione <br>
politicamente migliore sarebbe stata piazzare le due franchigie in
città <br>
"neutrali" da questo punto di vista, relativamente facili da
raggiungere. Il <br>
mio esempio quando la questione è stata discussa per la prima volta era
Milano <br>
e Roma, ma forse sarebbe ancora meglio Napoli e Bologna. Entrambe
abbastanza <br>
vicine alla "metà d'Italia" che rappresenterebbero, abbastanza belle ed
<br>
internazionalmente note da far venire voglia a quei tifosi avversari
che <br>
possono permetterselo di arrivare qualche giorno prima per motivi
turistici <br>
(cosa che né Viadana né Treviso possono garantire, anche se da Treviso
è <br>
facilissimo andare a Venezia) e senza "tramacci" di rugbypolitik già
avviati al <br>
loro interno. Probabilmente impossibile, ma Lupi e Dogi secondo me
sarebbero <br>
ancora le soluzioni ideali.<br>
Almeno, mi auguro che la franchigia Treviso voglia <br>
usare un nome "neutrale"...<br>
<br>
Marco Piva<br>
</div>
</div>
</div>
</div>
<br>
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<hr size="4" width="90%">
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