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<p>Caro Franco,</p>
<p>a me l'arbitraggio di Kaplan non è dispiaciuto, aldilà di qualche errore di valutazione, il suo metro è stato costante per tutta la partita e, soprattutto, mi è sembrato molto preparato atleticamente quindi vicino all'azione e in grado di ben valutare.</p>
<p>Gli All Blacks effettivamente finalizzano poco, nella prima metà della ripresa hanno stazionato nella metà campo degli australiani senza trovare la via della meta, cosa che non sarebbe successa fino a due anni fa, però mi sono sembrati in crescita, mi sembrano avere ritrovato quelle competenze anche individuali che sembravano perse. Vedremo se il resto del Tri Nations confermerà questa crescita.</p>
<p>L'Australia invece mi sembra in continua involuzione, a livello individuale avrebbero talenti ineguagliabili però poi il tutto non si trasforma in squadra, in gioco, in chimica. Pensavo che il lavoro di Robby Deans si sarebge già fatto sentire, ma non è così.</p>
<p>Infine, una considerazione. Dopo il non gioco dei sudafricani, si è vista una bella partita di rugby, giocata spesso alla mano, e senza gli isterismi degli Springboks. A me, il rugby piace così.</p>
<p>Maurizio</p>
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--- Messaggio originale ---<br />
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Ho visto questa sera la registrazione di Australia - New Zeland del <br />
Three Nations. <br />
Al di la del risultato (vittoria 19 a 18 per gli All Blacks) e di un <br />
arbitraggio abbastanza discutibile, continuano a destare attenzioni le <br />
difficoltà che i tuttineri hanno dimostrato e continuano a dimostrare <br />
nella costruzione e nella finalizzazione della grande mole di gioco <br />
che, nonostante tutto, riescono a sviluppare. Privi di un n° 9 <br />
all'altezza dei predecessori, con un rientrante Carter ancora in <br />
rodaggio (nonostante i 14 punti realizzati) e di un Mc Caw che fatica <br />
a reggere per l'intero incontro, i neo zelandesi hanno sbattuto il <br />
grugno, per quasi tutto l'incontro, contro una difesa australiana <br />
decisamente positiva. La partita è stata perduta dalla squadra che <br />
meno si è adattata, anche se di poco, al gioco avversario e che è <br />
stata più fallosa. <br />
Neo zelandesi ancora in cerca d'identità ed australiani evanescenti <br />
(almeno per i loro livelli, non certamente per i nostri), danno il via <br />
libera ad una squadra operaia, concreta e cinica come il Sudafrica: <br />
mai una squadra così forte e mai una squadra con così poche "stelle" <br />
veramente tali. <br />
Il rugby mondiale, almeno per quanto riguarda l'emisfero australe, sta <br />
attraversando un momento di riflessione, se così vogliamo chiamarlo, e <br />
noi della vecchia Europa dovremmo essere in grado d'interpretare e <br />
sfruttare a ns. vantaggio le pause che i "mostri" ci offrono. <br />
Salvo poi ospitare a Milano gli All Blacks pretendendo di trovare la <br />
squadra che, pochi mesi or sono, non è riuscita a stracciarci per i <br />
motivi di cui sopra. <br />
Sarà un'altra partita. Me lo auguro soprattutto per vedere, <br />
finalmente, un'Italia grintosa, massiccia, presente, concreta e <br />
preparata ad assorbire l'urto dei tuttineri che, logicamente, non <br />
vorranno applicare nessun tipo di sconto. <br />
Ciao. <br />
Franco (TV) <br />
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