<html>
<body>
Premetto che parlo da esterno, non sono stato un petrarchino e non ero
presente alla partita in questione,<br>
conosco però molti dei ragazzi che c'erano e ho conosciuto anche te
angelo anni fa (ci ha presentato ernesto lanzotti).<br>
Provo a calmare le acque.<br><br>
Io ho letto entrambe le mail:<br>
sia quella "privata" (che in realtà mi risulta essere stata
scritta sulla mailing list dei petrarchi, quindi non è neanche tanto
privata) e tutte le mail di risposta successive<br>
sia quella scritta in rugbylist con toni abbastanza polemici, ma devo
dire provocati dalla disinformazione che traspare dal messaggio orginario
che tutto ha scatenato.<br><br>
Io dire di chiudere la questione velocemente: tu Angelo non sapevi
dell'iniziativa, ne hai scritto criticandola con toni abbastanza
provocatori e canzonatori, voi ragazzi avete reagito prendendo la
questione di petto ma non andate oltre, se c'è stato un errore sono
sicuro che chi ha sbagliato non avrà problemi ad ammetterlo.<br><br>
Un saluto a tutti e un invito a proseguire la questione in privato e non
in rugbylist.<br>
Enrico Gottardo (alfa)<br><br>
<br><br>
<br>
At 18.12 16/07/2009, Angelo Volpe @fast wrote:<br>
<blockquote type=cite class=cite cite="">
_______________________________________________<br><br>
<br>
<font face="Garamond" size=4>L'illustre sconosciuto Matteo Lusi si
riferisce ad una mia mail privata diretta ad un gruppo di persone e ad
esse riservata su un argomento personale e altrettanto riservato che
NULLA c'entra con la rugbylist.<br>
Una prima vigliaccata è stata l'iniziativa di un singolo destinatario
della mia mail che non ha avuto niente di meglio da fare che girarla ad
altre persone; la seconda stupidaggine è stata che a sua volta qualcuno
che nemmeno conosco (questo misterioso Lusi) ha pensato di utilizzare la
mia mail -CHIARAMENTE NON DIRETTA A LUI- per fini personali che non mi
sono noti rilanciandola in rugbylist.<br>
</font> <br>
<font face="Garamond" size=4><b>Mi pare che i fatti si commentino da soli
e denotino la bassezza di certe persone. Invito gli iscritti alla list a
non tener conto della mail in oggetto e a cancellarla perchè <u>riporta
un contenuto assolutamente privato</u>. Grazie.<br>
</b></font> <br>
<font face="Garamond" size=4>Angelo<br>
</font>
<dl>
<dd>----- Original Message ----- <br>
<dd>From:</b> <a href="mailto:matteolusi@hotmail.com">Matteo Lusi</a>
<br>
<dd>To:</b>
<a href="mailto:rugbylist@rugbylist.it">rugbylist@rugbylist.it</a> <br>
<dd>Sent:</b> Thursday, July 16, 2009 5:25 PM<br>
<dd>Subject:</b> [RUGBYLIST] la Volpe all'uva<br><br>
<dd>_______________________________________________<br><br>
<hr>
<dd>Cari Lettori <br><br>
<dd> <br><br>
<dd>Pochi sapranno (e a quasi nessuno interessa) che sabato scorso 11
luglio una manciata di ragazzi di Padova e Rovigo si sono trovati su un
campo da rugby per bere una birra, mangiare un boccone e far festa
insieme. Qualcuno dice che si sia anche giocato a rugby ma sono solo
leggende. Stessa cosa fu fatta l’anno scorso, i partecipanti erano
rimasti entusiasti e cosi si è deciso di farne un appuntamento fisso. Per
essere convocati bisogna avere pochi requisiti fondamentali: aver giocato
nelle giovanili del Petrarca o del Rovigo ed essere nati nel 1977 o ’78.
<br><br>
<dd>Qualche romantico che ci crede ancora, troverà la cosa coerente allo
spirito del rugby e io lo ringrazio per questa ingenuità. La verità è che
questo non è affatto differente da tutti gli altri sport. Anche nel
nostro ambiente si gioca per vincere, e diventare ricchi e famosi. Anche
nel nostro sport ci sono rivalità invidie e gelosie. Anche tra di noi ci
sono urlatori tuttologi difensori di una morale che non hanno mai avuto.
Pensateci onestamente e dite a voi stessi se almeno per una volta,
circondati da amanti del rugby non avete avuto questa impressione. Io
spesso. Non nego che ci sia qualcuno che per la causa ci mette il cuore
ma fa parte di una minoranza. <br><br>
<dd>La prova l’ho trovata ieri nella mia casella di posta elettronica.
Uno dei più attivi di questa mailing list ha indossato nuovamente l’abito
di Filolao e, citando un articolo di giornale, iniziato la
predica:<br><br>
<dd>“ Fioi de Gianni e Nane... (e de to sorea)....<br>
</i><br>
<dd> <br>
</i><br>
<dd>Ma qualcuno ne sapeva niente? Boh, io non capisco, si organizzano
manifestazioni ed eventi in maniera quasi carbonara, quasi di nascosto
senza che ci sia una divulgazione o un passaparola palese per
pubblicizzare l’iniziativa. Ma che modo di fare è questo? Poi si legge
negli articoli (a cose fatte) che in campo c’erano i “petrarchini”. Ma
chi, ma quali? Ma qual è il senso di appartenenza che questi presunti
petrarchini del Valsugana manifestano con l’organizzazione di incontri di
questo tipo.<br>
</i><br>
<dd>Se sono petrarchini perché non si fanno vedere alla Guizza invece di
pascolare altrove?<br>
</i><br>
<dd>Se sono petrarchini (o si dicono tali) perchè preferiscono altre
società e altri ambienti? Per coerenza dovrebbero evitare di etichettare
la loro presenza come "petrarchini" , perchè se lo fossero
realmente il loro posto sarebbe alla Guizza, perchè di
"petrarchino" ormai non hanno più niente.<br>
</i><br>
<dd>Ma quali petrarchini. .. Se stanno così bene al Valsugana che si
chiamino in altro modo.... e che vadano a...<br>
</i><br>
<dd> <br>
</i><br>
<dd>Petrarchi dovremmo registrare il marchio. Il nome
"Petrarchi" e "Petrarchini" non può essere a
disposizione di chiunque e ovunque.”<br>
</i><br>
<dd> <br><br>
<dd> <br><br>
<dd>Voglio evidenziare l’humor sottile “ e de to sorea” (ha ha ha)
. Forse dovevo dire che il lunedì successivo all’incontro è uscito un
articolo, in un giornale locale, che diceva come dei giocatori (molti dei
quali ex), si fossero ritrovati per divertirsi, a distanza di anni. Il
giornalista usa la parola “Petrarchini” per indicare i ragazzi che
avevano giocato nelle giovanili del Petrarca. Purtroppo lo sprovveduto
non aveva chiesto il permesso di copyright al professore di cui sopra.
<br><br>
<dd>Non voglio discutere sulla lecita o meno del titolo Petrarchino. So
che il punto di vista dell’illustre professore non è quello della Società
per la quale non so a che titolo parli. Mi piace ricordare che ogni tanto
su queste pagine qualcuno si prende la briga di sottolineare l’importanza
di alcune scelte:<br><br>
<dd>“La vocazione giovanile del Petrarca Padova non si ferma davanti ai
tagli della Fir. Cento anni di storia dell’Antonianum e di risultati non
solo sportivi (scudetti e giocatori azzurri, ma anche laureati e uomini
della società civile) valgono bene la riduzione di un
contributo.”<br><br>
<dd> <br><br>
<dd>Altre volte si leggono parole di speranza per questo sport:<br><br>
<dd>“io personalmente sono stufo:
<dd>di chi strilla se si divaga dagli argomenti strettamente tecnici
dimenticando che il rugby è anche semplice divertimento</i>
<dd>di chi si sente in diritto di dare lezioni di comportamento agli
altri</i>
<dd>di chi reagisce alle osservazioni/opinioni altrui come fossero
un'offesa personale</i>
<dd>di chi una volta al mese scrive che in list non si trattano dotti
argomenti di grande spessore, ma personalmente non da alcun contributo
oltre a lamentarsi</i>
<dd>di chi lancia un argomento e poi si risente se il lancio non da vita
ad animate discussioni senza pensare che forse non era poi così
interessante (almeno non per tutti)</i>
<dd>di chi una settimana sì e una no minaccia di cancellarsi e invece
resta iscritto</i>
<dd>di chi è convinto di avere la verità in tasca (so tutto io e tu non
sai nulla)</i>
<dd>di chi scrive all'indirizzo privato del listarolo riempiendo di male
parole il malcapitato e poi a volte sono quelli che invocano la
netiquette... (succede anche questo...)</i>“ <br>
<dd> <br><br>
<dd>Fin quando ci saranno queste persone, questi Angeli, ci sara ancora
una speranza per il rugby.<br><br>
<dd> <br><br>
<dd> <br><br>
<hr>
<dd>_______________________________________________<br>
<dd>Gestisci la tua iscrizione<br>
<dd>
<a href="http://www.rugbylist.it/mailman/listinfo/rugbylist" eudora="autourl">
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