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<BODY bgColor=#ffffff>
<DIV><FONT face=Garamond size=4>Sul tema in oggetto cade come il cacio sui
maccheroni l'articolo di ieri della Tribuna di Treviso. </FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Garamond size=4>Eccovelo:</FONT></DIV>
<DIV>
<H1><B><FONT face="Times New Roman" size=6><SPAN style="FONT-SIZE: 24pt">Dondi
avverte Treviso «O Munari collabora o niente Celtic League»<?xml:namespace
prefix = o ns = "urn:schemas-microsoft-com:office:office"
/><o:p></o:p></SPAN></FONT></B></H1>
<P class=metadata><B><FONT face="Times New Roman" size=3><SPAN
style="FONT-WEIGHT: bold; FONT-SIZE: 12pt">la tribuna di Treviso — 13 luglio
2009 pagina 23 sezione: SPORT <A
href="http://ricerca.quotidianiespresso.it/tribunatreviso/archivio/tribunatreviso/2009/07/13/TS1PO_TS101.html">http://ricerca.quotidianiespresso.it/tribunatreviso/archivio/tribunatreviso/2009/07/13/TS1PO_TS101.html</A><o:p></o:p></SPAN></FONT></B></P>
<P class=MsoNormal><FONT face="Times New Roman" size=3><SPAN
style="FONT-SIZE: 12pt"> «Il Benetton deve collaborare con <?xml:namespace
prefix = st1 ns = "urn:schemas-microsoft-com:office:smarttags" /><st1:PersonName
ProductID="la Fir" w:st="on">la Fir</st1:PersonName>, è una condizione
essenziale. Non possiamo assegnare <st1:PersonName ProductID="la Celtic League"
w:st="on">la Celtic League</st1:PersonName> a Treviso, che ha certamente i
requisiti per farlo, se Munari continuerà a fare quello che ha fatto sinora. Se
Treviso avrà un posto in Celtic, il club dovrà mettersi in piena sintonia e in
pieno accordo con <st1:PersonName ProductID="la Fir" w:st="on">la
Fir</st1:PersonName>, sul piano tecnico in primis». Il presidente della
Federazione, Giancarlo Dondi, numero uno del rugby italiano da 4 lustri almeno,
non ama i giri di parole. A cinque giorni dal consiglio che dovrà sancire la
rivoluzione copernicana per i club del campionato italiano (due realtà in Celtic
League), avverte Treviso e i Benetton, in primis Luciano e Gilberto, il
direttore generale del club biancoverde e il pubblico trevigiano. E
indirettamente tutto il rugby veneto. Un avviso pesantissimo, destinato a
scuotere l’ambiente da qui a sabato, il giorno della verità. Quella di Treviso,
è con Viadana e Roma, una delle tre candidature alla Celtic ritenuta congrua e
fondata dall’apposita commissione tecnica, una società di advisor, cui la
federazione ha affidato nelle scorse settimane il compito di valutare le
offerte. Ma il Benetton mette sul piatto la sua storia e la sua tradizione, la
struttura, i titoli che ne fanno in questo momento di crisi profonda il leader
del movimento italiano, piaccia o non piaccia alle alte sfere. Dondi,
sembra impossibile che <st1:PersonName ProductID="la Celtic" w:st="on">la
Celtic</st1:PersonName> di Treviso si debba giocare sulla persona del suo
dirigente. «Non ne faccio una questione personale, men che meno potrei
permettermi di condizionare nessuno, o decidere sulle persone. Munari e/o
Treviso danno fastidio, forse perché vincono. Non è che il vostro sia un vero e
proprio ultimatum a Treviso, tipo: «O Munari o <st1:PersonName
ProductID="la Celtic" w:st="on">la Celtic</st1:PersonName>»?
«Assolutamente no. Ripeto, qui non si discute la persona, parliamo del rapporto
strettissimo che dev’esserci per <st1:PersonName ProductID="la Celtic"
w:st="on">la Celtic</st1:PersonName> fra selezioni e Fir. L’ho detto sul vostro
giornale, le franchigie in Celtic sono a tutti gli effetti due sottonazionali,
non possono andare in autonomia rispetto all’Italia, di cui saranno primo
riferimento per i giocatori. Dal 2010 chi fa <st1:PersonName
ProductID="la Celtic" w:st="on">la Celtic</st1:PersonName> giocherà anche
<st1:PersonName ProductID="la Heineken" w:st="on">la Heineken</st1:PersonName>,
è in ballo la nostra immagine. Si deve fare bella figura, non abbiamo
alternative». Dica la verità: ma cosa vi ha fatto Munari? Treviso è in
castigo da anni, nelle stanze dei bottoni... «Non posso dimenticare che
alle ultime elezioni si sia dato parecchio da fare per cercare candidature
alternative alla mia. Per amor di Dio, nulla vieta: ma sono scelte anche
queste». C’è chi parla di un’assegnazione a Treviso sub judice,
condizionata alla sinergia tecnica fra selezione e Fir e all’allargamento al
Veneto, e di una selezione Fir. «Di selezioni federali non vedo
necessità. E niente ipotesi, sono fuori luogo. Il consiglio valuterà
attentamente candidature e requisiti. La priorità è il bene del rugby italiano,
sia ben chiaro: tutto il resto viene in secondo piano, lo capiscano tutti».
(Andrea Passerini) <o:p></o:p></SPAN></FONT></P>
<P class=MsoNormal><FONT face="Arial Narrow" size=3><SPAN
style="FONT-SIZE: 12pt; FONT-FAMILY: 'Arial Narrow'"><o:p> </o:p></SPAN></FONT></P></DIV>
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style="PADDING-RIGHT: 0px; PADDING-LEFT: 5px; MARGIN-LEFT: 5px; BORDER-LEFT: #000000 2px solid; MARGIN-RIGHT: 0px">
<DIV style="FONT: 10pt arial">----- Original Message ----- </DIV>
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style="BACKGROUND: #e4e4e4; FONT: 10pt arial; font-color: black"><B>From:</B>
<A title=allrugby@gmail.com href="mailto:allrugby@gmail.com">allrugby</A>
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<DIV style="FONT: 10pt arial"><B>To:</B> <A title=rugbylist@rugbylist.it
href="mailto:rugbylist@rugbylist.it">rugbylist@rugbylist.it</A> </DIV>
<DIV style="FONT: 10pt arial"><B>Sent:</B> Tuesday, July 14, 2009 3:06
PM</DIV>
<DIV style="FONT: 10pt arial"><B>Subject:</B> [RUGBYLIST] Dondi - Munari</DIV>
<DIV><BR></DIV>_______________________________________________<BR><BR>Che non
scorra buon sangue tra Dondi e Munari è un fatto noto. Troppe<BR>le differenze
tra "un'attendista" (il primo) ed un "interventista".<BR>Munari si è
schierato, come me (e tutti in list l'avranno capito),<BR>contro una dirigenza
che da un ventennio continua a cercare di fare il<BR>classico "buco
nell'acqua" (nessuna le ha detto che è impossibile?),<BR>mentre si è lasciata
scappare tutti i treni che l'avrebbero portata,<BR>molto probabilmente, a
stabilizzarsi in stazioni molto più importanti<BR>di quelle abitualmente oggi
frequentate.<BR>Il salotto buono del VI Nazioni è frustrante: entriamo e
rompiamo la<BR>cristalleria! Pur con tutti i suoi problemi, la Scozia, oggi
come<BR>ieri, gode di considerazioni a noi sconosciute ed il ruolo
di<BR>"parvenu" ci calza a pennello.<BR>Che poi tra Mallet & Co. ci siano
pacche sulle spalle e sorrisi<BR>gaudiosi a fronte di una sconfitta - tra
l'altro non pesante - contro<BR>gli All Blacks, la dice lunga sulle ns.
aspettative: abbiamo trovato<BR>una pepita d'oro, mentre la Francia, per
esempio, ne ha un forziere<BR>pieno; forziere che le ha permesso recentemente
di battere i "maestri"<BR>neozelandesi a casa loro.<BR>L'ingordigia (di denaro
e di palcoscenico), ha spinto la federazione a<BR>sfruttare il VI Nazioni nel
senso perverso del termine: anzichè, dieci<BR>anni orsono, puntare decisamente
a far crescere la base per ipotecare<BR>il futuro, ecco il cervellotico e
insensato ricorso ad espedienti per<BR>cercare di presentare una squadra
subito vincente, ben sapendo che<BR>l'acqua era già al collo e l'asfissia
pronta a ghermire.<BR>Se questi sono gli insegnamenti, non è colpa degli
studenti, se non ci<BR>arrivano, ma degli insegnanti.<BR>Ciao.<BR>Franco
(TV)<BR>_______________________________________________<BR>Gestisci la tua
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