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<DIV style="FONT: 10pt arial">----- Original Message -----
<DIV style="BACKGROUND: #e4e4e4; font-color: black"><B>From:</B> <A
title=gtassinari15@email.it href="mailto:gtassinari15@email.it">Giampaolo
Tassinari</A> </DIV>
<DIV><B>To:</B> <A title=gtassinari15@email.it
href="mailto:gtassinari15@email.it">gtassinari15@email.it</A> </DIV>
<DIV><B>Sent:</B> Friday, June 12, 2009 2:04 PM</DIV>
<DIV><B>Subject:</B> diario sudafricano -11- (venerdì 12 giugno
2009)</DIV></DIV>
<DIV><BR></DIV>ECCO I 22 BRITANNICI PER DOMANI CONTRO WESTERN PROVINCE<BR>Prima
partenza dal fischio d'inizio per il maori Riki Flutey. Per resto<BR>nulla di
saliente in casa britannica.<BR>Rob Kearney; Tommy Bowe, Keith Earls, Riki
Flutey, Ugo Monye; Stephen Jones,<BR>Harry Ellis; Andrew Sheridan, Matthew Rees,
Phil Vickery; Donncha<BR>O'Callaghan, Nathan Hines; Joe Worsley, Martyn
Williams, Andy Powell.<BR>Riserve: Ross Ford, Euan Murray, Simon Shaw, Tom
Croft, Mike Blair, James<BR>Hook, Gordon D'Arcy.<BR><BR>SEGNIAMOCI LA DATA DEL
17 GIUGNO PROSSIMO<BR>E' ufficiale: mercoledì prossimo, 17 giugno, Ian McGeechan
renderà noto i<BR>nomi dei 22 prescelti per il primo test contro i Bokke al
King's Park di<BR>Durban. Il match di sabato a Newlands, infortuni permettendo e
che mai si<BR>augurano, dovrebbe risolvere gli ultimi dubbi.<BR><BR>GATLAND FA
PRETATTICA<BR>Il CT kiwi Warren Gatland sostiene che la mancanza di allenamento
alle<BR>partite ufficiali potrebbe essere un fattore molto importante contro
gli<BR>Springboks che tranne una mezza uscita a Windhoek a fine maggio non
hanno,<BR>in questo 2009, sperimentato altri incontri ufficiali.<BR>I Bokke si
sono ritrovati martedì a Durban per sostenere il primo<BR>allenamento mercoledì
10 giugno con soli nove giorni a disposizione per<BR>ritrovare l'affiatamento in
vista della sfida del King's Park. I British<BR>Lions invece giungeranno con ben
sei recenti sfide alle spalle.<BR>"Contiamo molto su questo fattore" ha ammesso
candidamente Gatland<BR>aggiungendo "noi avremo sommato molto tempo assieme,
loro ben poco in<BR>confronto a noi". Il test di Durban, l'unico a livello del
mare, sarà<BR>decisivo. In caso di vittoria ospite sarà chiaro che un exploit
nei due<BR>restanti test nel Veld assicurerà la serie come nel 1997.<BR><BR>IL
SOSTEGNO DEI BOKS DEL 1997<BR>Diversi membri degli Springboks che nel 1997
persero la serie 2-1 contro i<BR>British Lions hanno raggiunto l'attuale campo
d'allenamento dei verdeoro a<BR>Durban per offrire il loro supporto e motivare
maggiormente il gruppo Bokke<BR>in vista del primo test.<BR>L'idea è stata
partorita da Snor che una volta tanto ha avuto<BR>un'illuminazione. "L'idea è
quella di ricevere punti di vista e suggerimenti<BR>da condividere con i miei
ragazzi" ha dichiarato Peter de Villiers. "Gli<BR>ex-Boks del 1997 sanno meglio
di chiunque altro come si viva una serie<BR>contro i British Lions e possono
davvero fornire infiniti dettagli e<BR>motivazioni a Smit e compagni" ha
aggiunto Snor. Sia l'head coach del 1997,<BR>Carel du Plessis, che il capitano
Bok in quella serie Gary Teichmann si sono<BR>dichiarati certi che il gruppo
verdeoro di oggi ha tutte le potenzialità per<BR>vincere la serie. Capitan John
Smit ha inoltre confermato che "la presenza<BR>dei Boks del 1997 ci è di grande
sprone e motivazione. Una ricchezza<BR>formativa in più per affrontare
l'impegnativa serie contro i britannici".<BR>Ecco la lista degli ex-Boks del
1997 che sono apparsi a Durban<BR>all'allenamento dei verdeoro: Carel du Plessis
(tecnico), Gary Teichmann<BR>(capitano), Rassie Erasmus, Pieter Rossouw, Fritz
van Heerden, Justin Swart,<BR>Dawie Theron, Edrich Lubbe, Werner Swanepoel,
Russell Bennett, Adrian<BR>Garvey, Danie van Schalkwyk, James Dalton, Jannie de
Beer, Japie Mulder,<BR>Hannes Strydom, Joost van der Westhuizen, Krynauw Otto,
Boeta Wessels, Andre<BR>Snyman, Mark Andrews e Percy Montgomery. Ricordiamo che
quest'ultimo svolge<BR>attualmente il ruolo di allenatore dei calciatori degli
Springboks e che<BR>quindi è, a tutti gli effetti, membro dello staff tecnico di
Snor.<BR><BR>TURNER NEI SOUTHERN KINGS<BR>Il guizzante Matt Turner del Bristol è
stato selezionato come titolare<BR>all'ala per i Southern Kings nel previsto
match di martedì prossimo a Port<BR>Elizabeth contro i British Lions. Turner
sostituisce Ryno Benjamin che ha<BR>problemi ad un legamento di una gamba.<BR>IL
21enne Turner tornerà già da mercoledì 17 giugno a Bristol per iniziare<BR>la
pre-season dei biancoblu, compagine appena retrocessa nella National<BR>Division
One 2009/2010. Turner è membro regolare della nazionale inglese
di<BR>sette-contro-sette ma è nativo sudafricano avendo frequentato la
blasonata<BR>Bishops School di Città del Capo nonché rappresentato la squadra
della<BR>University of Cape Town con cui nel 2008 ha sfiorato il successo nella
prima<BR>edizione della Varsity Cup, andato nelle sempre voraci mani
della<BR>Stellenbosch University dopo una sfida al calor bianco. Ecco quindi i
22<BR>prescelti da Alan Solomons per i Southern Kings: 15. Tiger Mangweni,
14.<BR>Wylie Human, 13. Frikkie Welsh, 12. DeWet Barry, 11. Mat Turner, 10.
Jaco<BR>van der Westhuyzen, 9. François Hougaard, 8. Darron Nell, 7. Solly
Tyibilika<BR>(capitano), 6. Mpho Mbiyozo, 5. Ross Skeate, 4. Marco Wentzel, 3.
Ruan<BR>Vermeulen, 2. Derick Kuun, 1. Jaco Engels. Riserve (da sceglierne 7
dei<BR>seguenti 10): Simon Westraadt, Kevin Buys, Lungelo Payi, Heinrich
Stride,<BR>Josh Fowles, Mzwandile Stick, Elger Watts, Bevin Fortuin, Henry
Grimes,<BR>Michael Coetzee.<BR><BR>BREVE STORIA DEI TOUR IN SUD AFRICA DEI
BRITISH LIONS (7) 1955 AND ALL<BR>THAT....<BR>E venne il 1955. Quando si celebrò
il leggendario settimo tour dei British &<BR>Irish Lions in Sud Africa. La
tournée che, assieme a quella del 1974,<BR>passerà alla storia come una delle
due più appassionanti e ricche di<BR>avvenimenti salienti. Messi in atto da fior
fiore di fuoriclasse da ambo gli<BR>schieramenti. Il manager ed il capitano
britannici vennero scelti tra due<BR>irlandesi: Jack Siggins come primo e Robin
Thompson per il secondo incarico.<BR>Facevano parte di quel gruppo di turisti
diversi giocatori passati all'<BR>immortalità ovale: l'apertura gallese Cliff
Morgan, l'ala irlandese Tony O'<BR>Reilly, il centro inglese Jeff Butterfield ed
il suo compagno di reparto e<BR>connazionale Phil Davies degli Harlequins,
quest'ultimo definito da Doc<BR>Craven "the terror" per la facilità con cui
eludeva i placcaggi degli<BR>avversari incontrati via via sul suolo sudafricano.
Ma limitarsi a citare la<BR>linea arretrata non sarebbe onesto verso avanti come
il flanker gallese Clem<BR>Thomas (poi corrispondente di rugby per anni
dell'Observer nonché scrittore<BR>di alcuni libri in materia, ovviamente, ovale)
ed il suo connazionale Bryn<BR>Meredith del Newport, un tallonatore tra i più
efficaci nei diversi tour<BR>disputati in casacca britannica. Venti furono gli
incontri previsti contro<BR>selezioni e province di cui 16 vennero vinti con 1
pareggio e 3 sconfitte. A<BR>posteriori verrebbe persino da chiedersi quali
qualità eccezionali abbiano<BR>avuto le tre rappresentanti locali nel riuscire a
sconfiggere i britannici.<BR>Ecco nel dettaglio i tre stop patiti dai British
Lions: 9-6 con Western<BR>Transvaal (gara d'esordio il 22 giugno), 20-0 contro
Eastern Province e<BR>14-12 con Border (nel penultimo match della tournée). Il
pareggio fu contro<BR>Eastern Transvaal, 17-17, a Springs. In particolare spicca
la vittoria dei<BR>rossoneri a Port Elizabeth in cui il pack comandato da
capitan Amos du Plooy<BR>martellò senza sosta i britannici. E non a caso quattro
componenti della<BR>mischia di quell'Eastern Province, du Plooy, Kroon, Staples
e Johnson furono<BR>inclusi nella squadra dei "Probables" per il terzo ed ultimo
trial match dei<BR>Bokke. Alcuni risultati eclatanti dei britannici furono il
31-3 contro<BR>Vrystaat ed il 36-13 con Transvaal. Si ebbero anche due vittorie
nelle sfide<BR>contro la nazionale della Rhodesia (a Kitwe ed a Salisbury) che
già da anni<BR>disputava la Currie Cup. Difficoltosi infine furono i successi
contro il<BR>South West Africa a Windhoek, 9-0, e Natal, a Durban, 11-8. Rimane
nella<BR>mente di tantissimi testimoni il simpatico accaduto nel match di
Newlands<BR>che i britannici vinsero per 11-3 contro Western Province, score che
non<BR>rifletté nei numeri il grande dominio nel gioco, nel possesso e
nel<BR>territorio degli ospiti. Ad un certo punto Mike East, trequarti-centro
di<BR>grande classe quindi tipico prodotto della scuola Capetonian, placcò
alle<BR>caviglie Phil Davies e con ovale oramai lontano si ostinò a trattenergli
le<BR>gambe. Davies cortesemente gli chiese: "L'azione è lontana, mi lasci
andare<BR>adesso per favore?" Al che East replicò: "se ti lascio andare ti
rialzerai e<BR>certamente combinerai qualcosa di molto dannoso contro la mia
squadra!".<BR>Ricordo infine, con immutato piacere, il match di Newlands in cui
i<BR>britannici sconfissero per 20-17 le Western Province Universities
(selezione<BR>dei migliori giocatori della Universiteit van Stellenbosch e
della<BR>University of Cape Town) il cui capitano fu in quella occasione James
Starke<BR>storica seconda linea dei Maties e discepolo di Danie Craven. Ho
potuto<BR>conoscere Starke diversi anni fa rimanendo sovente in contatto con un
tale<BR>gentiluomo venendo inoltre a conoscenza da lui di tantissimi fatti che
non<BR>sono riportati sui libri o nelle cronache del rugby sudafricano degli
anni '<BR>50 e '60 dello scorso secolo. Con una così accresciuta reputazione i
British<BR>Lions si appropinquarono al primo dei quattro test in programma per
decidere<BR>la serie. La prima sfida era in calendario al "vecchio" Ellis Park
di<BR>Johannesburg e davanti a non meno di novantamila spettatori ne scaturì
uno<BR>degli incontri più epici della storia del rugby. Nove mete, gioco arioso
e<BR>spettacolare e corretto deliziarono il palato dei presenti:
Pedlow,<BR>Butterfield, Morgan, Greenwood e O'Reilly depositarono l'ovale oltre
la<BR>linea sudafricana mentre Theuns Briers 2 volte, nonché Sias Swart e
Chris<BR>Koch furono gli autori delle 4 mete Bokke. Il match venne risolto a
tempo<BR>già scaduto quando da posizione nemmeno lontanissima dall'acca fu
accordata<BR>dal fischietto Ralph Burmeister una punizione ai padroni di casa
con il<BR>tabellone dello stadio indicante il seguente score: Sud Africa 22,
Leoni<BR>Britannici 23. Incaricato del calcio fu il cecchino titolare ovvero
l'<BR>estremo Jack van der Schyff che quel giorno aveva già realizzato
2<BR>trasformazioni e 2 punizioni. Questa volta però il calcio di van der
Schyff<BR>uscì di poco lambendo il palo sinistro. Le foto di quel momento
mostrano un<BR>van der Schyff che abbassa immediatamente il capo in segno di
delusione<BR>infinita. La vittoria arrise quindi agli ospiti che si portarono
in<BR>vantaggio nella serie per 1 a 0. Due settimane dopo, sabato 20 agosto,
a<BR>Newlands andò in scena il secondo atto. Questa volta i Bokke non si
fecero<BR>sorprendere dai brillanti britannici imponendosi per 25-9. Van
Vollenhoven<BR>venne spostato all'ala lasciando posto a Wilf Rosenberg
(Transvaal) al<BR>centro in cui poté splendidamente interagire con Des Sinclair.
Inoltre in<BR>prima linea Jaap Bekker ed il tallonatore van der Merwe presero il
posto di<BR>du Plooy e Kroon. Una meta di Butterfield ed una di Meredith, oltre
ad un<BR>piazzato di Cameron, furono il bottino dei Leoni laddove il dominio
degli<BR>avanti verdeoro produsse non meno di 7 mete ad opera di Tom van
Vollenhoven<BR>(ne segnò la bellezza di 3!!!), Theuns Briers, Wilf Rosenberg,
Dan Ackermann<BR>e Roy Dryburgh che aggiunse anche due trasformazioni. Le
delusioni del KO<BR>del primo test furono quindi cancellate al livello del mare
dai Boks: serie<BR>in parità, 1 a 1. Ed il Loftus Versfeld a Pretoria attendeva
il terzo test<BR>che avrebbe fornito chiarimenti su quale strada sui sarebbe
incanalata la<BR>serie. In altura, stranamente, la desuetudine a giocare con
l'aria rarefatta<BR>giocò un nuovo scherzo ai padroni di casa che cedettero
l'onore delle armi<BR>9-6 ai britannici nel terzo test di sabato 3 settembre.
L'eroe della<BR>vittoria ospite fu il centro Jeff Butterfield autore di una meta
e di un<BR>drop che assieme al piazzato di Baker portò i 9 punti sufficienti
al<BR>successo. I Bokke, stranamente legati ed improduttivi, andarono a
segno<BR>solamente con due punizioni dell'estremo Dryburgh. Quello che la
nazione di<BR>pelle bianca non si sarebbe mai atteso, stava invece
verificandosi.<BR>Portandosi avanti 2-1 nella serie i British Lions perlomeno si
erano<BR>garantiti il pareggio nel conto finale. Le tre settimane che separarono
l'<BR>arrivo del quarto ed ultimo test trascorsero in un susseguirsi continuo
di<BR>ansie e paqure nel campo sudafricano. Addirittura a Somerset West, vicino
a<BR>Città del Capo, giunsero nell'abitazione di Stephen Fry, capitano e
terza<BR>linea dei Bokke e di Western Province, alcune lettere minatorie in cui
in<BR>caso di sconfitta nella serie la sua stessa vita sarebbe stata seriamente
in<BR>pericolo. Queste minacce non vennero per nulla prese alla leggera da
tutto<BR>il gruppo verdeoro ma certo ci si interrogò sullo sproposito di
arrivare a<BR>tanto. La sfida finale era prevista al Crusaders Ground di Port
Elizabeth,<BR>città che diverrà ben presto il talismano portafortuna dei Bokke
che sia in<BR>quello stadio che al Boet Erasmus Stadium riusciranno a vincere o
salvare<BR>alcune serie epiche. Quando Siggins annunciò il XV britannico per il
quarto<BR>test, nel gruppo sudafricano vi fu persino costernazione
nell'apprendere che<BR>Phil Davies, "the terror", non era incluso per scelta
tattica. Craven capì a<BR>quel punto che la strada era spianata. L'incontro non
ebbe storia: Greenwood<BR>e O'Reilly segnarono le mete ospiti e Pedlow ne
trasformò una per il magro<BR>bottino di 8 punti. I Boks non avevano certo
bisogno di ulteriori<BR>motivazioni oltre alle tante trovate nelle ultime tre
settimane e<BR>debordarono quasi come nel secondo test a Newlands. Questa volta
segnarono<BR>in tutto 22 punti dati da 5 mete (2 di Briers ed una a testa per
van<BR>Vollenhoven, Ulyate e Retief) con in aggiunta due trasformazioni di
Dryburgh<BR>ed un drop di Ulyate. Quest'ultimo fu il vero e proprio "master
tactician"<BR>dei sudafricani chiamando giocate che trafissero a ripetizione la
difesa<BR>britannica. La serie fu quindi impattata sul 2-2 finale. Per i
sudafricani<BR>si trattò di avere salvato l'onore e il titolo, sempre ufficioso,
di<BR>"campioni del mondo" sebbene ottenendo nuovamente ciò con il fiatone. Per
i<BR>britannici l'escursione terminò con l'amaro in bocca di un successo
nella<BR>serie svanito quanto sognato per tutta la durata del tour
medesimo.<BR>Britannici che però confermarono che con gli uomini adatti ed un
management<BR>all'altezza della situazione avrebbero potuto fare parlare di sé
ancora<BR>diverse volte. Il leggendario XV Bokke che vinse il quarto test a
port<BR>Elizabeth: Dryburgh; Briers, Sinclair, Rosenberg, van Vollenhoven;
Ulyate,<BR>Gentles; Bekker, van der Merwe, Koch; du Rand, Claassen; Ackermann,
Fry<BR>(capitano), Retief. Un anno dopo I Boks erano destinati a cedere lo
scettro<BR>agli All Blacks perdendo la leggendaria serie 3-1 in terra
neozelandese.<BR><BR><BR>LA F.I.R. NON DECIDE ANCORA LA SEDE<BR>Come oramai
noto, il prossimo 21 novembre sul suolo italiano si disputerà il<BR>test tra
Italia e Sud Africa. Ma a soli cinque mesi dal suo svolgimento,<BR>ancora non è
dato sapere dove sarà giocato questo test contro gli attuali<BR>campioni del
mondo. Come sappiamo in ballo ci sono le città di Udine e<BR>Firenze. Ma la
Federazione Italiana Rugby, splendidamente gestita dal<BR>geometra Giancarlo
Dondi, continua a ritardare la scelta della località.<BR><BR>Grazie per
leggermi. Saluti!<BR><BR>Tot siens<BR>Giampaolo Tassinari<BR></BODY></HTML>