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Credo che molte risposte alle domande di Alberto si possano trovare
procedendo alla noiosissima lettura dello statuto della FIR<br>
<a class="moz-txt-link-freetext"
href="http://www.federugby.it/file/statuto.pdf">http://www.federugby.it/file/statuto.pdf</a>
<br>
<br>
(Spero che sia quello online sia quello effettivamente in essere,
perche' fa rifermenti alla forma dillettantistica che credevo fosse
solo un ricordo del passato)<br>
<br>
Da quel poco che ho potuto vedere (e da quello che capisco, che e'
ancora meno), ci sono dei sistemi di voto piuttosto complicati, che
portano le squadre piu' forti ad avere piu' voti e quindi piu' potere.
Difficile percio' immaginare ad una federazione che pensi davvero di
far crescere il movimento dal basso, visto che lo statuto sembra
studiato per dare forza a chi forte lo e' gia'.<br>
<br>
Scorrendolo, mi par di aver capito che anche i giocatori (tesserati)
abbiano diritto di voto e, seguendo alcune regole, anche di convocare
assemblee. Insomma, volendo gli strumenti per fare qualcosa di concreto
ci sono, ma come al solito ci vuole tanto tempo e dedizione. E chi ce
l'ha?<br>
<br>
Ciao<br>
Giovanni Sonego<br>
<br>
Alberto Bertolazzi ha scritto:
<blockquote cite="mid:49CC8EBE.1040200@gmail.com" type="cite">Non
frequentando più il rugby attivo da parecchi anni, mi manca qualche
informazione per capire il dibattito in corso su Dondi e sulla Magners
League. Perciò faccio qualche domanda e sarò grato a chi mi darà
risposta:
<br>
<br>
- Dondi è stato eletto in modo democratico o no?
<br>
- il potere del presidente federale è totale o deve rendere conto a un
consiglio?
<br>
- la lega è davvero così debole da non essere in grado di riequilibrare
il potere della federazione? O ci marciano...?
<br>
- Che cosa dovrebbe fare Dondi? Diffondere la pratica del rugby,
portarlo a un elevato livello di professionismo, far vincere la
nazionale, tutte queste cose insieme?
<br>
<br>
Queste domande perché (da rugbysta ormai quasi esclusivamente in
poltrona) a me sembra che il rugby italiano sia molto cresciuto negli
ultimi vent'anni. Altri sono cresciuti più di noi - questo è vero - e
la differenza a volte si vede netta. Ma sarebbe stato un miracolo il
contrario. Capisco chi lavora tutti i giorni nel rugby e non riceve
dalla federazione l'aiuto che meriterebbe. Ma capisco anche chi deve
tenere in carreggiata una macchina potente, com'è il rugby italiano, e
qualunque cosa faccia finisce per scontentare qualcuno.
<br>
<br>
Al momento - sempre da telerugbysta - l'errore più macroscopico di
Dondi mi pare sia aver investito in Mallett tutti quei soldi. Mallett è
bravo, chi lo nega. Ma non è l'ideale per la nazionale di oggi. In
questi momenti ci vuole un Trapattoni, non un Mourinho.
<br>
<br>
<pre wrap="">
<hr size="4" width="90%">
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</pre>
</blockquote>
<br>
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</html>