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<DIV><FONT face=Garamond size=4>Passata la delusione e smaltita la rabbia per
l'ennesima prestazione deludente della nazionale credo che si debba guardare al
futuro partendo dalla constatazione che molti degli azzurri hanno probabilmente
intrapreso una parabola discendente. Per vari motivi. Vuoi per logorio mentale e
fisico per i tanti anni passati sulla breccia a lottare e prendere botte in
campo, vuoi forse per un certo appagamento, comprensibile e umano, ma pur sempre
appagamento. A questo si aggiunga la gestione di Mallet che mi pare dia poca
lucidità a tutti, tra giocatori schierati fuori dal ruolo abituale e alcune
scelte incomprensibili che finiscono a mio avviso chiaramente per evidenziare lo
scarso feeling con il movimento rugbystico italiano. La novità dell'ultima
settimana è la trovata della gestione comunitaria. Le scelte sono opera dello
staff? E lui che ci sta a fare? E gli altri individualmente e personalmente cosa
ci stanno a fare? Questa gestione di staff mi sembra un paravento per diluire
fra tutti le responsabilità. Prendo ad esempio la sciagurata scelta di far
giocare Bergamauro in mediana. Ma ci voleva tanto a vedere (in otto giorni di
prove in allenamento) quel che hanno visto tutti dopo 5 minuti di gioco? Mi pare
che non ci sia sintonia tra Mallet e il rugby italiano, che non parlino la
stessa lingua, che ci giudichi con evidente sufficienza al di là delle parole di
circostanza.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Garamond size=4>A questo punto ammesso che l'ingresso in Celtic
possa portare i benefici auspicati (dubito che possa essere la panacea...)
bisognerebbe imitare le scelte della Francia che ha rinnovato la squadra a costo
di compiere passi falsi e brutte figure. Ha scelto di puntare sui giovani e dare
loro fiducia. Chiedete a Toniolatti che iniezione di fiducia ha ricevuto negli
ultimi incontri vedendosi escluso e messo da parte (ieri non era neanche in
panchina....). E l'inserimento di Bacchetti e Rubini (utilizzati per infortuni e
non per scelta) mi sembrano episodi occasionali (infortuni di altri) piuttosto
che il sintomo di scelte di fondo. Se bisogna perdere e fare brutte figure,
tanto vale farlo con i giovani. Almeno farebbero esperienza.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Garamond size=4></FONT> </DIV>
<DIV><FONT face=Garamond size=4>angelo</FONT></DIV></BODY></HTML>