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<DIV><FONT face=Arial size=2>Match da esaurimento nervoso,
con raggruppamenti continui dove evidenziamo una capacità di conquista
del tutto insufficiente, e questo da diverso tempo. </FONT><FONT face=Arial
size=2>I nostri giocatori non riescono ad accelerare la loro azione, non
danno impulso al gioco, non incrociano mai in attacco, e sembrano quasi
temere di violare uno schema precostituito. </FONT><FONT face=Arial
size=2>C</FONT><FONT face=Arial size=2>anale al quinto minuto sarebbe andato in
meta senza problemi con un adeguato, minimo gioco di finta e di
appoggi, non capisco perché i nostri giocatori dopo un intercetto o un ritardo
avversario si privano di quell'accelerazione e di quel movimento finale di
finta che vanifica l'intervento dell'avversario.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>In attacco, in prossimità della meta, i
nostri passano la palla al centro con la difesa
avversaria già completamente ingaggiata su di noi. Non sappiamo
calciare al largo in quella fase. Anche i nostri calci difensivi non hanno
molta intelligenza. N</FONT><FONT face=Arial size=2>ella fase Johnstone,
avevamo gli up and under di Diego ma soprattutto la spinta della mischia ci
consentiva un gioco tradizionale in prossimità della linea di meta che andava
quasi inevitabilmente a frutto. Prendevamo sette, otto mete, contro due
realizzate, ma le nostre due mete erano sicure e destinate a crescere nel tempo.
</FONT><FONT face=Arial size=2>A questo punto si impone secondo me un
radicale rinnovamento del pacchetto di mischia. Lo pagheremo in esperienza
iniziale, ma qual'è l'alternativa? C'è il pack Calvisano ed in parte anche
Treviso, ben venga ogni altro suggerimento. </FONT><FONT face=Arial
size=2>Perché poi non riusciamo mai a cambiare rapidamente direzione al
nostro gioco? </FONT><FONT face=Arial size=2>Tentiamo il drop perché non
riusciamo a cambiare direzione, non riusciamo a spostare nulla sul campo,
nemmeno la fatica! Perché non si riesce a sfruttare anche l'inevitabile
incapacità arbitrale a stare sull'angolo giusto nel momento decisivo, come
hanno fatto gli scozzesi con la prima meta? </FONT><FONT face=Arial
size=2>Anche l'arbitro finisce per adeguarsi favorendo la squadra
migliore, avendo egli una preparazione fisica insufficiente ed
un'attenzione al gioco non puntuale (il rugby sta derivando verso una mentalità
da primadonna, con dichiarazioni improprie ai giornali, calendari etc..).
</FONT><FONT face=Arial size=2>Parisse è molto bravo individualmente
ma è rigido. Tutta la nostra squadra è rigida come il suo capitano. Solo
Rubini e forse Mac Lean lasciano intravedere un pò di rugby lineare. Ovviamente
non possiamo dimenticarci i progressi individuali e di posizione
della difesa che ormai grossomodo è a livello europeo, visto che prendiamo
lo stesso numero di mete delle altre squadre. Solo che non realizziamo la nostra
produzione. </FONT><FONT face=Arial size=2>Non posso non rispettare il
Presidente FIR, che non basta però a guidare il movimento, con delle
società ormai provviste di budgets rilevanti ma incapaci di promuovere la
seconda squadra se non con tecniche calcistiche di prestito
giocatori.</FONT><FONT face=Arial size=2> A Nick Mallet vorrei dire: se hai
un programma per sviluppare il gioco perfezionando gli sforzi precedenti in
difesa, applicalo fino in fondo. Ormai puoi rischiare tutto. </FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Giovanni
Ciraolo </FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2></FONT> </DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2></FONT> </DIV>
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