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<DIV align=justify><FONT face=Arial size=2>Questa mattina nel centro di Roma
(zona via nazionale, dove abito) non vedo moltissimi irlandesi (anche se i taxi
di Ciampino sono andati in tilt venerdì sera), e soprattutto non vedo quei
gruppi massicci dall'estero che un tempo invadevano la capitale, apprestandosi a
gustare un quasi inevitabile successo della loro squadra nazionale. Il Flaminio,
oggi domenica 15 febbraio, sarà (penso) per l'80 per cento composto da
spettatori italiani (leghisti e indipendentisti regionali compresi!), come
avviene a Twickenham, Murrayfield etc.., e l'inno di Mameli risuonerà come di
deve. Segno, questo, che anche il livello dell'Italia appare
ormai rispettato, e non si va a Roma come per vedere un derby, ma si
viene ospitati da un'altra nazione rugbistica, con molto meno tradizione,
certo, ma pur sempre capitale di rugby nazionale (del resto, il calcio sta
perdendo colpi rispetto ad ogni altro sport in Italia). Questo risultato mi
sembra da ascrivere a merito delle persone che operativamente hanno accompagnato
l'ingresso dell'Italia nel 6 Nazioni, come Zibana ed altri, ma occorre anche
spezzare una lancia a favore di Dondi. Sul piano organizzativo,
Federugby presenta difetti almeno quanto quelli di Cleopatra, ma se
avessimo avuto un Presidente vocione e protagonista ed incapace di parare tante
cose, saremmo forse stati espulsi dal giro, a mio parere.</FONT></DIV>
<DIV align=justify><FONT face=Arial size=2>Adesso che, comunque,
l'Italia viene rispettata nel rugby, occorre sviluppare un sistema
di Lega molto forte. Più forte che all'estero. Se il nostro rugby fosse ben
diffuso nel territorio, non ne avremmo bisogno. Ma, di fatto, lo 'scattering'
del rugby da noi è come in Francia, con alcune regioni o addirittura comuni
che prevalgono largamente, e molti clubs sono di iniziativa locale. Federugby
non può coordinare tutto questo. Occorre un contrappeso societario guidato
da forti personalità di ex-giocatori o da appassionati che portano
esperienze ed entusiasmi di vita civile attiva. Ciò che è accaduto negli
ultimi anni al Rovigo va decisamente in questa direzione, e merita
pieno, totale incoraggiamento (specie da un discendente di ferraresi, come
me).</FONT></DIV>
<DIV align=justify><FONT face=Arial
size=2>Giovis</FONT> </DIV></BODY></HTML>