<div class="gmail_quote"><div><br>Ciao, <br>Forse avrei dovuto specificare meglio: mi riferivo solo a questa frase: <br><br>"Era pių prestigioso<br>
andare con due selezioni in Heineken Cup, lasciando ai club la<br>
Challenge"<br><br>sinceramente non ho capito neanch'io i criteri del resto... <br><br>Ciao, Maci<br></div><blockquote class="gmail_quote" style="border-left: 1px solid rgb(204, 204, 204); margin: 0pt 0pt 0pt 0.8ex; padding-left: 1ex;">
<br>
MASSIMO BRUNELLO (FemiCz Rovigo): ĢIn questo momento č una<br>
novitā troppo sconvolgente. C'č un'idea, ma non un progetto. Quando<br>
uscirā questo progetto bisognerā valutarlo in tutti i suoi aspetti. La<br>
Celtic non č un torneo ambito da tanti in Europa. Era pių prestigioso<br>
andare con due selezioni in Heineken Cup, lasciando ai club la<br>
Challenge, e utilizzando in questa competizione e poi da marzo in<br>
campionato i migliori giocatori italiani. Cosė oltre ad avere due<br>
selezioni avremmo elevato il livello del Super 10ģ.<br>
------------------------------<br>
<br>
Message: 3<br>
Date: Tue, 20 Jan 2009 10:25:15 +0100<br>
From: LUCA Giarratana <<a href="mailto:lucagiarratana@gmail.com">lucagiarratana@gmail.com</a>><br>
Subject: Re: [RUGBYLIST] Commenti degli allenatori sulla celtic<br>
To: rugbylist <<a href="mailto:rugbylist@rugbylist.it">rugbylist@rugbylist.it</a>><br>
Message-ID:<br>
<<a href="mailto:a25abf7a0901200125y6714f14cm986b735bb4059956@mail.gmail.com">a25abf7a0901200125y6714f14cm986b735bb4059956@mail.gmail.com</a>><br>
Content-Type: text/plain; charset="iso-8859-1"<br>
<br>
Io l'idea di Brunello non l'ho capita.<br>
<br>
"...e utilizzando [...] da marzo in<br>
campionato i migliori giocatori italiani."<br>
<br>
Che significa?<br>
Grazie a chi me lo spiega.<br>
Ciao.<br>
Luca<br>
<br>
Il giorno 20 gennaio 2009 9.13, Maci <<a href="mailto:maci@maidiremeta.it">maci@maidiremeta.it</a>> ha scritto:<br>
<br>
> Notizie di rugby: <a href="http://www.rugbyrugby.it" target="_blank">http://www.rugbyrugby.it</a><br>
><br>
> Mi sembrano tutti un po' perplessi e le obbiezioni che portano sono<br>
> ragionate, non campate per aria.<br>
> Sembrano dire: che porti benefici sara' anche vero ma i dubbi sono tanti e<br>
> non sara' facile farli sparire.<br>
><br>
> ps: L'idea di Brunello non mi sembra male...<br>
><br>
> Ciao a tutti,<br>
><br>
> Maci<br>
><br>
> Giudizi positivi, ma anche molto critici o perplessi, degli allenatori<br>
> del Super 10. Oggi i delegati Fir sono a Londra per definire<br>
> l'ingresso<br>
><br>
> Rivoluzione Celtic, i tecnici mettono in guardia<br>
><br>
> Brunello: ĢMeglio due squadre in Heinekenģ. Gajan: ĢPuō essere un<br>
> disastroģ. Smith: ĢNo alle selezioni tagliando fuori i clubģ<br>
><br>
> Oggi a Londra incontro decisivo di Fabrizio Gaetaniello e Alfredo<br>
> Gavazzi, delegati della Fir, con i dirigenti della Celtic League per<br>
> l'entrata delle squadre italiane al torneo con le selezioni di Galles,<br>
> Irlanda e Scozia. Nei giorni scorsi la federazione ha diramato la<br>
> serie di condizioni alle quali dovrā attenersi chi parteciperā alla<br>
> competizione. La rivoluzione del rugby di vertice italiano muove<br>
> dunque i primi passi. Ma cosa ne pensano gli allenatore dei club del<br>
> Groupama Super 10? Ecco le loro risposte, tutte interessanti e non<br>
> prive di sorprese.<br>
> JIM LOVE (Mps Viadana): ĢIl progetto Celtic League č negativo<br>
> per il rugby italiano, se saranno solo due squadre a parteciparvi. I<br>
> giocatori migliori giocheranno solo nelle due formazioni e il<br>
> campionato si livellerā verso il basso. Un passo importante sarebbe<br>
> investire da parte della federazione sul miglioramento della classe<br>
> arbitrale, rendendola professionisticaģ.<br>
> FRANCO SMITH (Benetton Treviso): ĢNon sono d'accordo nel far<br>
> partecipare due selezioni, tagliando fuori i club. Sono due anni che a<br>
> Treviso lavoriamo per essere competitivi e quella delle selezioni non<br>
> č la soluzione giusta, anche perché non č solo la mancanza di<br>
> giocatori che non rende competitivi i club. Ci sono altri importanti<br>
> problemi da risolvereģ.<br>
> MASSIMO BRUNELLO (FemiCz Rovigo): ĢIn questo momento č una<br>
> novitā troppo sconvolgente. C'č un'idea, ma non un progetto. Quando<br>
> uscirā questo progetto bisognerā valutarlo in tutti i suoi aspetti. La<br>
> Celtic non č un torneo ambito da tanti in Europa. Era pių prestigioso<br>
> andare con due selezioni in Heineken Cup, lasciando ai club la<br>
> Challenge, e utilizzando in questa competizione e poi da marzo in<br>
> campionato i migliori giocatori italiani. Cosė oltre ad avere due<br>
> selezioni avremmo elevato il livello del Super 10ģ.<br>
> MARC DELPOUX (Cammi Calvisano): ĢSe il futuro del rugby italiano<br>
> si chiama Celtic League allora la competizione č da fare. Il Super 10<br>
> comunque deve cambiare struttura. Esiste una grande differenza<br>
> ovviamente tra Super 10 e Celtic League e il cambio verso la maggiore<br>
> qualitā aiuterā il rugby italianoģ.<br>
> ANDREA CAVINATO (Overmach Parma): ĢČ prematuro capire cosa verrā<br>
> deciso dalla Fir visto che il cambiamento al momento č solo sulla<br>
> carta. Comunque una variazione sostanziale doveva essere apportata al<br>
> rugby italianoģ.<br>
> GEORGE GRAHAM (Carrera Petrarca Padova): ĢPuō essere questa la<br>
> strada giusta per crescere, ma bisogna avere un piano preciso e farlo<br>
> con i tempi dovuti, non cosė. Mi sembra tutto molto affrettato. Da noi<br>
> in Scozia abbiamo fatto lo stesso passaggio, ma al termine di un<br>
> processo lungo tre anni e solo adesso iniziano a vedersi i risultati.<br>
> Prima di entrare, inoltre, bisogna trovare un accorto preciso con le<br>
> societā esistentiģ.<br>
> STEFANO BORDON (Futura Park Roma, fino alla 9. giornata): ĢČ una<br>
> svolta positiva. Spero ci sia un'ampia discussione fra tutti gli<br>
> interessati su come realizzare il progetto. Spero che per la prima<br>
> volta club e federazione lavorino insieme per il bene del rugby<br>
> italianoģ.<br>
> CRISTIAN GAJAN (Casinō di Venezia): ĢMi sembra un'idea strana e<br>
> difficile da perseguire. Se metto tutti i migliori italiani in due<br>
> squadre, pių quelli che giocano giā all'estero, il nostro movimento<br>
> alla fine non diventa niente. E se non diventa niente chi, come e dove<br>
> si farā la formazione per avere i rugbisti del futuro? Dove sarā il<br>
> movimento fra tre o quattro anni? Per me rischia di essere un<br>
> disastro. La strada giusta a mio avviso era quella di rafforzare il<br>
> Super 10 con pių mezzi e creare un importante campionato a livello<br>
> under 23ģ.<br>
> RIAAN MAY (Plusvalore Gran Rugby): ĢIl livello qualitativo dei<br>
> giocatori italiani migliorerā giocando nella Magners. Ma i risultati<br>
> non arriveranno subito. Bisogna avere pazienza e soprattutto creare<br>
> una struttura dietro a queste due selezioni. Ovvero creare quella base<br>
> di qualitā per alimentare e creare i cambi generazionali<br>
> indispensabili. Inizialmente il Super 10 soffrirā questa partenza di<br>
> molti giocatori per la Magners, ma deve servire quale principale fonte<br>
> per ricreare l'indispensabile serbatoioģ.<br>
> FRANCESCO RUBIO (Almaviva Capitolina): ĢIn questo momento č<br>
> l'unica soluzione per migliorare il livello qualitativo e competitivo<br>
> del rugby d'élite italiano. Ne risentirā tutto il movimento, perché<br>
> con una sessantina di giocatori che parteciperanno alla Magners<br>
> altrettanti dalla A1 dovranno giocare nel Super 10 e altri dalla A2<br>
> verranno "promossi" nelle squadre di A1. Naturalmente bisognerā<br>
> lavorare tanto per ricreare quel bacino generazionale qualitativo per<br>
> garantire i cambi ai massimi livelliģ.<br>
> Ivan Malfatto<br>
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Fine di Digest di Rugbylist, Volume 32, Numero 72<br>
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