<br>Aveva un calcio preciso come il segnale orario.<br>Quando ci giocavi contro era come iniziare sotto di almeno nove punti.<br>Se poi avevi la sventura di essegli l'estremo avversario -nel corto campo di casa probabilmente fatto ad hoc per lui- erano calci a seguire altissimi con tutta la successiva processione/carica di Fedrigo & C. che ti travolgeva immancabilmente non appena toccavi il pallone disceso dalla...luna.<br>
Già al calcio di inizio ti cacciava indietro e si guadagnava il 22 per la sua squadra ( come si costumava allora...).<br>Una volta, per scommessa (persa da me e diversi presenti) colpì volutamente due volte su cinque il palo sinistro precedentemente dichiarato. Di drop.<br>
Senza palla era normalissimo. Ma con i piedi era tremendo.<br>Le sparute statistiche di allora (fonte: un suo dirigente di allora, sig. Cereser) annotavano che nel campionato 1972/73 su 32 tra piazzati, drop e trasformazioni, ne sbagliò 4 (un palo!).<br>
Vabbè, poi anni dopo arrivarono Dominguez Mehrtens e Wilkinson & C.<br> Ma il gusto per quel gesto tecnico/atletico e per quelle realizzazioni apparentemente impossibili, iniziarono proprio con Pacifici.<br>Quello di San Donà (da non confondersi con quello di -mi pare- l'Aquila)<br>
<br>Saluti dalla bassa Valle Scrivia<br>RuggeroRizzi<br><br><br><br>