<html><head><style type="text/css"><!-- DIV {margin:0px;} --></style></head><body><div style="font-family:times new roman, new york, times, serif;font-size:14pt"><DIV></DIV>
<DIV>Assolutamente no!</DIV>
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<DIV>E' vero invece il contrario.</DIV>
<DIV>Per crescere tecnicamente servono strutture e tecnici di alto livello, oltre che gareggiare al massimo livello possibile. Ciò ha costi altissimi, sopratutto in un periodo di crisi mondiale.</DIV>
<DIV>Raggruppare in 2 o 3 entità il meglio del potenziale nazionale (Italiano) dal S10 alla A2, il massimo delle sponsorizzazioni con marchi internazionali, l'apporto di città strategiche (centri economici e/o turistici), mi sembra l'unica via per far crescere il movimento.</DIV>
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<DIV>Dati alla mano, nonostante decenni di lavoro di base, l'esplosione di tesserati e società nuove (BENVENUTO AL CREMONA RUGBY) si è avuta con l'esposizione mediatica degli azzurri. Non solo con le partite ma anche con gli spot pubblicitari di cui sono testimonial e che martellano l'immaginario collettivo.</DIV>
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<DIV>Possibile che non si riesca a vedere un futuro in cui a Roma, Milano, Venezia, Firenze, Torino e Napoli si giochino partite di coppa Europa con squadre di alto Budget (sponsor internazionali) in cui militino i vari Parisse, Bergamasco, Bortolami, Marcato, Masi, De Marchi, Bocchino, Buso, Favaro ecc ecc?</DIV>
<DIV>Chi ha mai detto che Rovigo, Padova, Treviso, Parma, Brescia debbano morire? Semplicemente giocherebbero il sano e vecchio campionato di serie A a 12 squadre, oltretutto spingendo altri e nuovi giovani al professionismo o semiprofessionismo. Permettendo loro, invece di languire ed invecchiare in serie B o C, cercando di conciliare il rugby con il futuro lavoro, di essere seguiti da allenatori preparati in società con una storia ed esperienza alle spalle.</DIV>
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<DIV>Non dimentichiamoci che l'Italia, nei confronti di Australia e Nuova Zelanda, è una potenza (pare strano ma è così) economica del G8 e se si riuscisse a mettere in campo tutto il nostro potenziale umano/economico potemmo sicuramente arrivare a pareggiare le altre nel rancking mondiale.</DIV>
<DIV>Come avviene normalmente nel calcio, basket, pallavolo in cui, tra alti e bassi, siamo competitivi a livello mondiale.</DIV>
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<DIV>Altro che schiacciare la base e tagliare le gambe ai nostri giovani!!!!!!! Una struttura di questo tipo produrrebbe una <U>fame di giovani italiani promettenti</U> senza pari nella storia del nostro rugby. Spingendo le società minori ad investire nella ricerca del talento per finanziare (pare brutto ma è la vita) i club amatoriali e/o dilettantistici.</DIV>
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<DIV>Non dimentichiamoci che NEL MONDO REALE, senza scomodare proverbi indecenti su cosa "tiri" di più, è l'interesse a muovere le politiche. Nessuno ti darà mai dei soldi se gli prometti che in cambio avrà sudore, sangue ed onore. Cose ben diverse da divertimento, guadagno e fama.</DIV>
<DIV>Ciò non toglie che ciascuno di noi possa contribuire al rugby solo per passione. Sul volontariato però non si costruiscono startegie di marketing industriale.</DIV>
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<DIV>Se invece invochiamo il rugby della parrocchia e degli ideali non lamentiamoci se ne prendiamo un sacco e una sporta da stelle mondiali come Giteau che con il guadagno di una stagione si comprano la villa sulla barriera corallina o come Hernandez che può frequentare le notti Parigine!</DIV>
<DIV>Nel frattempo, però, risparmiamo i tanti dindini di procuratori, giocatori stranieri ed annessi e connessi, perchè con il portafoglio degli altri sono tutti generosi....</DIV>
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<DIV>Dico bene o parlo giusto?<BR> </DIV>PEACE & LOVE & PLAY RUGBY
<DIV></DIV><BR><BR>
<DIV>Salvatore Messina
<DIV><BR></DIV>
<DIV style="FONT-SIZE: 14pt; FONT-FAMILY: times new roman, new york, times, serif"><BR>
<DIV style="FONT-SIZE: 12pt; FONT-FAMILY: times new roman, new york, times, serif"><FONT face=Tahoma size=2>----- Messaggio inoltrato -----<BR><B><SPAN style="FONT-WEIGHT: bold">Da:</SPAN></B> Giorgio Betteto <giorgioxt@email.it><BR><B><SPAN style="FONT-WEIGHT: bold">A:</SPAN></B> rugbylist rugbylist <rugbylist@rugbylist.it><BR><B><SPAN style="FONT-WEIGHT: bold">Inviato:</SPAN></B> Giovedì 4 dicembre 2008, 23:35:00<BR><B><SPAN style="FONT-WEIGHT: bold">Oggetto:</SPAN></B> Re: I: R: [RUGBYLIST] Squadre del Top Ten<BR></FONT><BR>Ciao da Giorgio<BR><BR>Salvatore Messina wrote:
<BLOCKQUOTE type="cite">
<DIV style="FONT-SIZE: 14pt; FONT-FAMILY: times new roman, new york, times, serif">
<DIV>... e quel poco che trapela sa di catastrofico!!!!!!!!!</DIV>
<DIV>Probabilmente il primo colossale FLOP del nostro Presidente Dondi.</DIV>
<DIV> </DIV>
<DIV>Speriamo di no.</DIV>
<DIV> </DIV>
<DIV>DATECI LE SELEZIONIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!</DIV>
<DIV>MILANO</DIV>
<DIV>TORINO</DIV>
<DIV>ROMA</DIV>
<DIV>massì, anche Venezia....<BR></DIV></DIV></BLOCKQUOTE>Non riesco proprio a capire con quale coraggio Mallet (e non solo lui) possa dare la colpa dei risultati della nazionale al "basso livello del s10" ! la maggioranza dei suoi giocatori viene da campionati di livello *superiore* alla Magners League!<BR><BR>Io sono completamente contrario alle "selezioni" : sono solo una soluzione di brevissimo termine e durata, forse per superare un probabile "cucchiaiodilegno2" al 6N che si teme possa affossare il bel giocattolo azzurro ...<BR><BR>così scrivevo poco tempo fa :<BR><BR>Per migliorare effettivamente la nostra competitività bisogna avere più giocatori di qualità ; per avere più giocatori di qualità servono delle condizioni alle quali non si sfugge : <BR>- Maggior base da cui selezionare = numero dei praticanti <BR>- Crescita del livello qualitativo complessivo <BR>- Possibilità di confronto ripetuto e frequente ad alto livello <BR><BR>Le
"Selezioni" non danno alcuna risposta a queste esigenze, anzi! la riduzione a semiprofessionistico del massimo campionato italiano , conseguenza quasi inevitabile (e pure auspicata da qualcuno ) non può altro che ridurre il livello qualitativo. <BR>L'Accademia federale , o anche le accademie locali quanti ragazzi possono formare ? 20 , 30 l'anno ? sono troppo pochi... sono certamente una cosa positiva, ma non sufficiente <BR><BR>E se invece ripensassimo tutta l'organizzazione ed il sostegno allo sviluppo del Rugby Italiano nell'ottica della *produzione e formazione* di giocatori ? <BR><BR>un pò di proposte sparse buttate là ... <BR><BR>- Revisione dei campionati giovanili u15 e u17 nello stesso stile di quello U19 : girone nazionale di elite ai quali si accede da barrage meritocratici <BR>- Eliminazione della norma che permette di avere la formazione italiana dopo 2 stagioni di U19 , se non sei mai stato tesserato OK, altrimenti o hai fatto la U15 in
Italia o resti di formazione straniera (questo per incentivare la produzione dei giocatori piuttosto che l'acquisto all'estero) <BR>- Finanziamento FIR dei Club molto maggiore rispetto ad adesso, sia per coprire i maggiori costi dei gironi nazionali sia proprio come supporto della attività, discriminante della divisione dei €€€€ la quantità di giocatori che si schierano in campo nei vari campionati ... non su tesseramenti più o meno veritieri ma con verifiche reali ed effettive <BR>- Libertà di iscrivere quante squadre si vuole <BR>- Supporto e soldi dalla FIR per lo sviluppo dei settori tecnici dei club : una inversione a 360° rispetto al "pensiero unico" attuale ...spingiamo invece per le più differenti idee di sviluppo tecnico, sarà il campo poi a giudicare. <BR>- Supporto economico della FIR per l'ingaggio di tecnici stranieri di <B class=moz-txt-star><SPAN class=moz-txt-tag>*</SPAN>alto livello<SPAN class=moz-txt-tag>*</SPAN></B> ,
con condizione però di affiancamento di un tecnico italiano , così il "know-how" resta e non si perde... <BR>- Abolizione dei "livelli" per allenare , non servono a nulla, al limite il primo.. ma dove c'è qualcuno che paga ha il diritto di scegliersi chi vuole; <BR>- Riformulazione del "parametro" per i giocatori giovani, permettendo anche una forma di pagamento rateale o di compartecipazione dei guadagni , così si possono tenere insieme l'esigenza di far giocare più giovani possibile con la difficoltà delle sqadre di <B class=moz-txt-star><SPAN class=moz-txt-tag>*</SPAN>dover<SPAN class=moz-txt-tag>*</SPAN></B> scommettere... <BR>- Capovolgimento (o almeno riequilibrio) del sistema di compensazione dei giocatori in nazionale : indennità di formazione pari o superiore a quella di appartenenza... <BR>- Cambio del sistema per il conteggio stranieri/comunitari/formazione italiana , la FIR potrebbe finanziare i club che decidono per esempio di
tesserare 4 stranieri invece di 6, per convincere le squadre a prendere dei Latham e non dei giocatori di scarto del T14 o GP , questo magari in modo progerssivo, perchè ora forse non abbiamo tutti i giocatori italiani che servirebbero... ma se li produciamo bene ogni stagione potrebbe portare 30/40 giovani di livello... <BR><BR>Chiaro che ci vogliono soldi per tutto questo, e non pochi ... d'altra parte se vogliamo fare 2 selezioni con un minimo di speranza di non fare il fondo di classifica della Magners League.... servono almeno 12/14 milioni di euro. <BR></DIV></DIV></DIV></div><br>
</body></html>