.....alle gambe.....alle gambe!....!!!!!!!!!<br>cosi' insegnava (e urlava) il mio primo allenatore (Silvano Tartaglini) in quei meravigiosi pomeriggi settembrini romani, all'Acquacetosa, molto prima che Bobby Solo vincesse Sanremo con la sua "Lacrima sul viso".<br>
Poi qualche anno dopo, sempre a Roma, arrivò quel gran giocatore di Greenwood (padre) che placcava, spiazzandoci tutti, più in alto , in modo da bloccare palla e uomo.<br>Se ne fece prima Bibbia e , visto come va adesso, anche Vangelo..<br>
Ora si invoca finalmente il ritorno di quel gesto.<br>Vero che se la cosa si concretizzasse, si rivedrebbero anche le situazioni di " placcato-placcatore-palla a disposizione ecc. (regola 15).<br>Ma, come dicono mei migliori college, "....e'cche cce'vò ? "<br>
Del resto, pure G.B.Vico, con i suoi corsi e ricorsi......<br>Saluti dalla bassa Valle Scrivia<br>Ruggero Rizzi<br><br><br><br><br><div class="gmail_quote">Il giorno 25 ottobre 2008 12.03, cavallopazzo <span dir="ltr"><<a href="mailto:14cavallopazzo@libero.it">14cavallopazzo@libero.it</a>></span> ha scritto:<br>
<blockquote class="gmail_quote" style="border-left: 1px solid rgb(204, 204, 204); margin: 0pt 0pt 0pt 0.8ex; padding-left: 1ex;">
<div bgcolor="#ffffff">
<div><font size="2" face="Arial">Grazie.</font></div>
<div><font size="2" face="Arial">Solo oggi trovo il tempo per affrontare la risposta
avendo un pò di tempo a disposizione per poterci ragionare ed approfondire come
il tema senz'altro merita.</font></div>
<div><font size="2" face="Arial">Intanto voglio partire dal concetto di "rugby
educativo". Educativo anche per il fisico e per la salute dell'atleta. Per cui
credo che, partendo in prima analisi dalla mischia comandata, l'impatto fisico
che in essa si consuma a lungo andare provochi danni irreversibili negli atleti,
visto le ultime modifiche delle regole di ingaggio e</font></div>
<div><font size="2" face="Arial">l'avvento del professionismo che permette degli
allenamenti maggiormente intensi e potenziamenti del fisico fino a pochi anni fa
insospettabili.</font></div>
<div><font size="2" face="Arial">Danni che cominciano a manifestarsi alla fine
carriera (e quindi forse oggi non possiamo avere dati certi seppur ci siano dei
segnali) e certamente con l'invecchiamento ( 50-60 anni) come avviene agli ex
atleti che hanno praticato per esempio il sollevamento pesi a livello importante
di competizione internazionale.</font></div>
<div><font size="2" face="Arial">Lo choc delle prime linee oggi è sicuramente troppo
violento.L'arbitro chiama le tre fasi : bassi, tocco, ingaggio e proprio in
quest'ultima fase si scarica tutta l'energia degli atleti che hanno accumulato
mentalmente nei due comandi precedenti: è come una piccola (o media)
esplosione che si rivolgono l'un l'altro.</font></div>
<div><font size="2" face="Arial">Credo che a lungo andare il rachide e la colonna
vertebrale ne paghino le conseguenze. Mi accorgo di essere andato un pò oltre le
mie capacità non essendo medico ed allora allargo il campo di intervento
rivolgendo richiesta di conferme o smentite ai medici o comunque ai listaroli
che avessero titolo per una opinione qualificata.</font></div>
<div><font size="2" face="Arial">Una soluzione sarebbe quella, ad esempio, di fare
legare in prima fase solo le due prime linee avversarie ed in seguito le seconde
e le terze. Soluzione suggeratami tempo fa da un eminente listarolo, in privato,
che spero legga ancora la list. Questa regola depotenzierebbe enormemente
l'impatto delle prime linee.</font></div>
<div><font size="2" face="Arial">Concordo poi con la proposta rivoluzionaria ( di
Luca Oliva) di impedire lo scontro fisico così come accade adesso fra i centri
che non si placcano più ma vengono abbattuti al terreno con dei colpi d'ariete
al petto simulati da placcaggio alto. Bisognerebbe consentire solo il placcaggio
dalla cintola in giù. Intanto il pallone vivrebbe di più, perchè essendo
placcati alle gambe si potrebbe passare sempre il pallone con le braccia prima
di cadere e forse si potrebbe assistere a quelle azioni fantasiose e
spettacolari </font><font size="2" face="Arial">che a me personalmente (ma mi sembra
di non essere il solo) mancano tanto.</font></div>
<div><font size="2" face="Arial">Di ciccia al fuoco credo di averne messa abbastanza
ed allora se la list non è morta animiamola con tutte le nostre critiche. Feroci
e non.</font></div><div class="Ih2E3d">
<div><font size="2" face="Arial">Un caro saluto da Cavallo Pazzo</font></div>
<div><font size="2" face="Arial"></font> </div>
</div><div><div></div><div class="Wj3C7c"><blockquote style="border-left: 2px solid rgb(0, 0, 0); padding-right: 0px; padding-left: 5px; margin-left: 5px; margin-right: 0px;">
<div style="font-family: arial; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; font-size: 10pt; line-height: normal; font-size-adjust: none; font-stretch: normal;">----- Original Message ----- </div>
<div style="background: rgb(228, 228, 228) none repeat scroll 0% 0%; -moz-background-clip: -moz-initial; -moz-background-origin: -moz-initial; -moz-background-inline-policy: -moz-initial; font-family: arial; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; font-size: 10pt; line-height: normal; font-size-adjust: none; font-stretch: normal;">
<b>From:</b>
<a title="luca.oliva@katamail.com" href="mailto:luca.oliva@katamail.com" target="_blank">luca.oliva@katamail.com</a> </div>
<div style="font-family: arial; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; font-size: 10pt; line-height: normal; font-size-adjust: none; font-stretch: normal;"><b>To:</b> <a title="rugbylist@rugbylist.it" href="mailto:rugbylist@rugbylist.it" target="_blank">rugbylist</a> </div>
<div style="font-family: arial; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; font-size: 10pt; line-height: normal; font-size-adjust: none; font-stretch: normal;"><b>Sent:</b> Thursday, October 23, 2008 12:04
PM</div>
<div style="font-family: arial; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; font-size: 10pt; line-height: normal; font-size-adjust: none; font-stretch: normal;"><b>Subject:</b> Re: Re: [RUGBYLIST] Rugbylist,
una ventata di tristezza</div>
<div><br></div>
<p>Mi piace questa disamina che hai fatto. Due proposte rivoluzionarie, ma
realmente rivoluzionarie, che cambierebbero le cose sono:</p>
<ol>
<li>impedire il placcaggio sopra la cintura
</li><li>consentire di raccogliere palla con le mani in ruck: consentire cioè di
trasformare la ruck in maul</li></ol>
<p>Mi rendo conto che il punto 1. può essere oggetto di forti discussioni e
scatenare perplessità, ma di sicuro ridurrebbe la forza e potenza degli
impatti, costringendo anche i giocatori di maggiore forza fisica ad impostare
i placcaggi correttamente dalla cintola in giù. Si vedrebbero meno placcaggi
"isolani", si ridurrebbe la pericolosità degli impatti stessi e la forza
fisica sarebbe utilizzata più palla in mano per "sfondare" le linee difensive,
che per "abbattere" gli avversari con la palla in mano.</p>
<p>Il punto 2. impedirebbe quella catena ininterrotta di ruck che caratterizza
la fine di certe partite e che ricorda - fatte le debite proporzioni - la
melina calcistica di olandesiana memoria. Va stroncata: è contro lo spirito
stesso del rugby ! <br><br>Ma se guardiamo alle ultime modifiche
regolamentari, in particolare mi riferisco ai 5 metri di tolleranza sulla
mischia ordinata, vediamo che l'orientamento è ben diverso. Abbiamo visto lo
Stade Francaise schierare Mauro Bergamasco mediano di apertura in mischia
ordinata: lo diceva già Luciano Ravagnani in tempi non sospetti (a proposito:
ciao Luciano !), ma qui lo scopo è completamente diverso: sfruttare lo spazio
libero per mandare quello che una volta era il giocatore di maggior
raffinatezza della squadra a schiantarsi contro la difesa avversaria ...
Stiamo passando dall'era dei "bang center" a quella dei "bang players": ve lo
vedete Barry John o Stefano Bettarello o Phil Bennett in questo tipo di gioco
?<br><br><b>gio 23/10/08 08:26 , "cavallopazzo" <a href="mailto:14cavallopazzo@libero.it" target="_blank">14cavallopazzo@libero.it</a> ha
inviato:<br></b></p>
<blockquote style="border-left: 2px solid rgb(81, 103, 198); padding-right: 0px; padding-left: 5px; margin-left: 5px; margin-right: 0px;">
<div><span style="font-size: 10pt; font-family: Arial;">Personalmente il
rugby che viene giocato oggi mi attira meno di quello giocato ieri. Questi
super colossi che si scontrano in continuazione abbattendosi l'un l'altro
abbracciandosi con violenza all'altezza del petto ed una volta a terra non
possono contendersi la palla ma possono formare quelle rucks dove la palla
rimane giocabile ed in vista ma il mediano può aspettare dei minuti prima di
tirarla fuori e giocarla quando vuole, credo tolga dinamicità al gioco. E
poi dalla ruck si riparte con altri colossi che fanno un metro e riformano
una ruck alla barba degli avversari che non hanno possibilità di
impossessarsi della palla perchè non ci si può andare con le mani, e via che
ripartono i colossi a fare un altro metro e gli altri colossi cercano di
stopparli e così in continuazione... uffa che barba!!!</span></div>
<div><span style="font-size: 10pt; font-family: Arial;">Oggi vanno i
tre-quarti centri da 110 chili perchè il gioco si basa sugli scontri da dove
si riparte con le rucks di cui dicevo poc'anzi e si riparte con altre rucks
e così via.</span></div>
<div><span style="font-size: 10pt; font-family: Arial;">Le aperture devono
avere un calcio da 60 metri per "poter occupare il terreno di gioco" e le
ali e l'estremo devono stare 40-50 metri indietro perchè non si calcia più
in touche ma si deve "occupare il terreno" e quindi chi è in difesa
(concetto che non esiste e quindi per capirsi chi non ha la palla) deve
tenere le linee arretrate veramente arretrate. Per tornare all'argomento
Coppe europee io le guardo su France 2 e per fare un esempio lampante sulla
partita Clermont-Montauban mi ricordo un solo buco del mediano di mischia
del Clermont verso la fine della partita che mi ha fatto saltare sulla
poltrona da tanto è stata bellissima la sua azione.</span></div>
<div><span style="font-size: 10pt; font-family: Arial;">Per il resto :calci
di occupazione e tanti scontri, scontri e rucks, rucks.</span></div>
<div><span style="font-size: 10pt; font-family: Arial;">Mi chiedo: è
spettacolo tutto questo scontro? Evidentemente per qualcuno lo è. Questo
tipo di gioco ha preso piede e quindi si è sviluppato nei paesi
dell'emisfero sud, forse non tanto il Sud Africa ma gli altri sicuramente,
compresa l'Argentina. L'Europa gli è andata dietro. Ha fatto bene? Ha fatto
male? Non loso, però la Word Cup</span></div>
<div><span style="font-size: 10pt; font-family: Arial;">è diventata il 3°
avvenimento sportivo di importanza mondiale.</span></div>
<div><span style="font-size: 10pt; font-family: Arial;">Sono un nostalgico
inguaribile? Forse. Però le giocate di J. Williams, Gareth Edward, Blanco, I
f.lli Gamberabero, la famosa coppia di centri Little e Bance e le serpentine
di Shane erano e sono veramente entusiasmanti. Per me il vero spettacolo è
questo. Non disgiunto da belle giocate delle mischie, delle terze linee che
sfondano per velocità, dalle "girate" in touche, anche dei "carrettini" che
mi appassionano : ma sempre nella giusta misura. Se tutta la partita si basa
sullo scontro fisico ed il principio deve essere che chi ha più "forza"
vince la partita perchè si deve schiantare l'avversario fisicamente il tutto
mi appassiona molto poco.</span></div>
<div><span style="font-size: 10pt; font-family: Arial;">Un caro saluto da
Cavallo Pazzo</span></div>
<blockquote style="border-left: 2px solid rgb(0, 0, 0); padding-right: 0px; padding-left: 5px; margin-left: 5px; margin-right: 0px;">
<div style="font-family: arial; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; font-size: 10pt; line-height: normal; font-size-adjust: none; font-stretch: normal;">Ciao a tutti,<br>sono abbastanza d'accordo
con Angelo: ultimamente la rugbylist e' meno appassionante di una volta.
<br><br>Faccio una premessa. Non credo che ci sia qualcuno che trama per
affossare la lista. C'e' un calo di interesse, la cosa mi sembra abbastana
evidente, ma la causa va cercata altrove. <br><br>Angelo fa un preciso
riferimento alla mancata discussione sulle coppe europee. Beh, questo mi
da' lo spunto per poter dire la mia: per me, se la gente non si interessa
ai risultati delle coppe europee, e' perche' le coppe europee non sono
interessanti. Punto.<br><br>Parto dalla mia impressione personale. Sono il
primo a non riuscire a trovare pathos e interesse nelle Coppe Europee. Non
credo, pero', di essere l'unico. Ho anche sentito dire che il numero di
spettatori che guarda le coppe in TV e' ridicolo. Questo mio disinteresse
e' indipendente dai risultati. La mia sensazione e' che le coppe
europee siano tornei artificiali, creati apposta per creare un pubblico
televisivo da rimbambire e al quale vendere della pubblicita'. Per me le
coppe europee esprimono proprio quel rugby che non mi dice niente: il
rugby senza cuore e senza radici, inventato a tavolino.<br><br>E, visto
che ci sono, la dico tutta. A me interessa veramente poco anche il rugby
super 10. Credo che la scelta di creare un campionato a 10 squadre sia
l'ennesimo colpo inferto alla diffusione del rugby in Italia. Sono anni e
anni e anni che si studiano meccanismi per ridurre il numero di squadre di
vertice, per creare sfide "d'alto livello" e il risultato qual e'? Un
campionato che attira sempre meno pubblico e che richiama un po' di
interesse solo nelle partite finali. Uno schifo.<br><br>Io credo che la
causa sia da cercare lontano, che tutto sia iniziato con l'introduzione
dei playoff, il primo meccanismo che ha tolto interesse al campionato
(alla prima fase sicuramente). Per compensare questo calo di interesse, si
sono inventate tante formule, una peggiore dell'altra. E come risultato,
il calo di interesse per il campionato e per il rugby giocato vicino a
casa. Che poi, per me, e' l'unico che conta. <br><br>Forse sulla rugbylist
non si discute delle coppe Europee (e invece si parla di Paolini in TV)
perche' ci sono troppi nostalgici come me, che rimpiangono un rugby del
passato, un rugby che non c'e' piu'. Forse un giorno arrivera' un rugby
moderno, in grado di ricavarsi un posto nei miei sentimenti, vicino al
rugby antico. Ma almeno per il momento, non riesco proprio a trovare un
rugby in grado di suscitare in me le stesse emozioni di quello di una
volta.<br><br>Sono rimaso in dubbio se scrivere o meno queste cose, ma era
un po' che me le tenevo dentro e ci tenevo a dirle.
<br><br>Ciao<br>Giovanni Sonego<br><br></div></blockquote></blockquote><br>
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