Ciao Giada,<br><br>Da sempre i termini "guerreschi" sono entrati nel vocabolario del Rugby di casa nostra, dalla definizione della Mischia di una volta (guerra di trincea) alla definizione per il gioco di "conquista del territorio", ecc.<br>
Da qui a considerare una squadra di Rugby alla stregua di un gruppo di militari il passo sia breve. Purtroppo.<br><br>Nel caso sudafricano, non credo sia necessario torturare qualcuno insieme ad altri per creare un forte legame di squadra, nonostante le difficolta' aiutino questo processo. <br>
<br>Per altre squadre che si allenano con i militari, li le cose cambiano, stare insieme, creare un gruppo e fare esercizio fisico insieme e' come un ritiro. Militare o no e' lo stesso. no?<br><br>Ciao, Maci<br><br>
Buon giorno a tutti e buon fine settimana in anticipo.<br>
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Domenica scorsa ho letto un articolo (su sportweek) dove si parlava
della squadra del Livorno che aveva fatto una settimana di
addestramento (non allenamento) con i paracadutisti. Dopo avere
spiegato le varie prove cui gli atleti erano stati sottoposti,
l'articolo proseguiva dicendo che quella di fare dei campi con i
militari è una prassi consolidata, soprattutto per le squadre dei
Paesi anglosassoni e dell'emisfero sud.<br>
Alla fine però è uscita la sconvolgente notizie delle torture subite
dai rugbisti sudafricani prima del mondiale 2003 in uno di questi
"stage". Un vago ricordo è affiorato alla mia mente dello scandalo
dovuto a foto che circolavano all'epoca, ritraenti questi atleti nudi,
rinchiusi in fosse comuni e picchiati.<br>
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Cosa ne pensate di questa prassi che io ritengo assurda? Qualcuno ne sa di più?<br>
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Grazie<br>
Giada<br><br>