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</head>
<body bgcolor="#ffffff" text="#000000">
fondamentalmente basta avere i soldi... e vai dove vuoi...<br>
ecco il rugby moderno.<br>
Gomez<br>
<br>
Luigi Bocchino ha scritto:
<blockquote cite="mid:984358.31350.qm@web23308.mail.ird.yahoo.com"
type="cite">
<style type="text/css"><!-- DIV {margin:0px;} --></style>
<div
style="font-family: times new roman,new york,times,serif; font-size: 12pt;">
<div
style="font-size: 12pt; font-family: times new roman,new york,times,serif;">SE
LA MONTAGNA NON VA A MAOMETTO, MAOMETTO VA ALLA MONTAGNA....</div>
<div
style="font-size: 12pt; font-family: times new roman,new york,times,serif;"> </div>
<div
style="font-size: 12pt; font-family: times new roman,new york,times,serif;"><br>
<br>
</div>
<div
style="font-size: 12pt; font-family: times new roman,new york,times,serif;">-----
Messaggio originale -----<br>
Da: <a class="moz-txt-link-rfc2396E" href="mailto:luca.oliva@katamail..com">"luca.oliva@katamail..com"</a> <a class="moz-txt-link-rfc2396E" href="mailto:luca.oliva@katamail.com"><luca.oliva@katamail.com></a><br>
A: <a class="moz-txt-link-abbreviated" href="mailto:rugbylist@rugbylist.it">rugbylist@rugbylist.it</a><br>
Inviato: Venerdì 27 giugno 2008, 10:30:50<br>
Oggetto: [RUGBYLIST] amatori milano in serie a1<br>
<br>
<p>Non ricordo se in list si è già parlato di questa notizia:</p>
<p> </p>
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<table width="100%">
<tbody>
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<table align="left" width="90%">
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<div class="rosso" align="center">
<p class="blue"><strong><em>ADMO LEONESSA BRESCIA) </em></strong>Dall’anno
prossimo il rugby bresciano vanterà una società in meno. Come ventilato
in questi giorni, la Leonessa non si iscriverà al prossimo campionato
di A1, ma si fonderà con l’Amatori Milano, al quale cederà il titolo
sportivo della categoria. Ergo: sarà l’Amatori a disputare la A1. <br>
Il passo indietro è netto e assomiglia a un atto di morte. È vero
infatti che la Leonessa resterà come società giovanile, ma nel settore
sopravviverà come Rovato, club che già esiste e opera a livello
giovanile. Ma è anche vero che la prima squadra, nè a Brescia nè a
Rovato giocherà più. Giocherà invece l’Amatori al Giuriati di Milano,
fatto che potrebbe avviare un rilancio del rugby del capoluogo, ma di
cui tutto si può dire, tranne che è un club bresciano. Gli atleti
verranno pure - quelli che ci staranno - «conferiti» e alcuni soci
della Leonessa entreranno nel cda del club biancorosso. In questo modo
gli alti costi che nelle stagioni ad alto livello impegnarono le casse
della società, potrebbero diventare un ricordo. Va in porto così la
fusione con Milano dopo che con il Brescia si sono registrati solo
fallimenti. Trattative interrotte e lo scorso anno dopo che sembrava
fatta, il no della Federazione che divise ancora una volta le strade
delle due società. Quanto all’Amatori Milano è alla sua seconda
operazione con Brescia: si fuse con Calvisano subito dopo essere stato
abbandonato da Berlusconi, si inabissò per qualche anno dopo che
Calvisano archiviò l’esperienza, per rinascere nel 2002 a nuova vita. E
arrivando alla serie B, senza però riuscire nè quest’anno nè lo scorso
a salire in A, battuta sempre nella finale. Ora ci sale grazie
all’accordo con la Leonessa. </p>
</div>
</td>
</tr>
</tbody>
</table>
</td>
</tr>
</tbody>
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<table align="center" width="100%">
<tbody>
<tr>
<td class="blue">
<p class="blue">Per la quale però si chiude una vicenda
caratterizzata da grandi aspettative deluse. È la vicenda del Rugby
Rovato che negli anni Novanta fu protagonista di una escalation
notevole, passando dai campionati minori (la serie C) al
semiprofessionismo della serie A. Un’accelerazione resa possibile da
forze locali: un gruppo di giovani bresciani, da Barbaglia a Passerini,
da Beretta a Bignotti, solo per ricordare qualcuno, che sotto la guida
di Massimo Borra finirono, non sapevano bene neppure loro come, quasi
in cima. Restare nel professionismo tuttavia si dimostrò più difficile
che arrivarci. Il club si diede obiettivi ambiziosi che si
concretizzarono nel progetto della Leonessa, cui era però funzionale lo
sbarco in città. A Brescia un piede ce lo mise, ma mai completamente
due, e il progetto rimase vittima del dualismo con il Rugby Brescia,
tanto che quel secondo polo rugbistico, alternativo a Calvisano, che
era il vero sogno rovatese, non decollò mai. Gli anni di Super 10, le
coppe europee si rivelarono in fin dei conti un passo troppo lungo, per
il quale la società non era sufficientemente strutturata. Nè sono
bastati a rilanciarsi gli ultimi anni di austerity, l’idea di un club
tagliato sulle reali (debolucce) potenzialità del rugby bresciano, ma
comunque adatto a valorizzare i giovani locali. Un ritorno al passato,
coinciso anche con il ritorno fisico allo stadio di Rovato. Un
ripensamento e un ridimensionamento arrivati tuttavia troppo tardi. Non
è rimasto che il trasloco: a Milano.</p>
</td>
</tr>
</tbody>
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