<html><head><style type="text/css"><!-- DIV {margin:0px;} --></style></head><body><div style="font-family:times new roman, new york, times, serif;font-size:12pt"><DIV></DIV>
<DIV>Giusto in merito alle ultime giuste considerazioni di Fiorenza, ieri sera sono stato invitato ad una serata promossa dalla F.I.G.C. giovanile riguardante il problema della formazione del ragazzo sia in ambito individuale che sociale (problema della violenza gravissimo nel calcio sia in campo che sugli spalti fin dai giovanissimi). Premesso che su un numero di tesserati juniores della Lombardia di 97.000,00 ragazzi il 60% abbandona per cattiva gestione degli allenatori (dati F..I.G.C.) e per l'ambiente stressante e violento, in Lombardia hanno avviato un programma di monitoraggio dei tecnici, con supporti didattici e psicologici, da parte di psicologi, dietisti e medici (problema doping gravissimo già a 12/13 anni sempre da dati F.I.G.C.).</DIV>
<DIV>Tenuto conto che dell'aspetto evolutivo psicologico ed affettivo è perlomeno dal 1989 che la F.I.R. se ne preoccupa (mi sono accorto che siamo, nonostante i numeri di praticanti e di soldi imparagonabili, avanti anni luce rispetto a loro), non sarebbe male che anche a livello dei Comitati Regionali si adottasse uno staff di supporto e monitoraggio dei tecnici.</DIV>
<DIV>Mi risulta che in altre nazioni rugbystche la connessione tra didattica e linee di sviluppo tecnico della nazionale e operato dei singoli trainers di club sia molto stretta. Non risolvendosi affatto in un paio di interventi all'anno in corsi di aggiornamento.</DIV>
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<DIV>Da noi in Lombardia i tecnici regionali sono disponibilissimi e gestiscono in stretto contatto con gli allenatori delle società le varie selezioni ma non è sufficiente. Secondo me occorrerebbe proprio un laboratorio a cui poter attingere conoscienze. Ognuno il proprio bagaglio tecnico se lo costruisce come crede, soprattutto se vuole crescere qualitativamente; visto che però il corretto sviluppo dei nostri ragazzi è interesse comune non sarebbe male dare un aiuto concreto (tutors?) ai nostri allenatori.</DIV>
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<DIV>Poi, certamente, ci sarà anche chi non vuole rendere conto a nessuno ma io ritengo che allenare, soprattutto tra i giovani, abbia anche una funzione sociale ed educativa non solo limitata all'ambito sportivo puro e semplice.<BR> </DIV>PEACE & LOVE & PLAY RUGBY
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<DIV>Salvatore Messina
<DIV style="FONT-SIZE: 12pt; FONT-FAMILY: times new roman, new york, times, serif"><BR><BR>
<DIV style="FONT-SIZE: 12pt; FONT-FAMILY: times new roman, new york, times, serif">----- Messaggio originale -----<BR>Da: Fiorenza Preda <fionah@fastwebnet.it><BR>A: paolosale1@hotmail.com; "rugbylist@rugbylist.it" <rugbylist@rugbylist.it><BR>Inviato: Martedì 18 marzo 2008, 9:15:12<BR>Oggetto: R: [RUGBYLIST] parisse+masi+allenatori<BR><BR>Signori (e Signore),<BR>davvero ci interessa tanto sto cucchiaio di legno? <BR>Io in cucina ne ho almeno un paio e sono utilissimi!<BR>Perchè non torniamo a parlare di rugby e lasciamo le posate varie dove <BR>devono stare?<BR><BR>Leggo un interessante intervento di Paolo Sale che dice di aver fatto <BR>il 3 livello FIR e che "il problema serio in italia sono le persone ,<BR>(mi ci metto anch'io)".<BR>Vorrei approfondire il discorso perchè ho riscontrato lo stesso <BR>problema. <BR><BR>Un mesetto fa ho partecipato al corso di aggiornamento di 2 livello a <BR>Milano e ho sentito delle indicazioni
interessanti ed utili sulla <BR>gestione della squadra, e non parlo solo a livello tecnico, ma <BR>soprattutto a livello psicologico: come far passare un messaggio <BR>positivo ai giocatori, come motivarli, ecc...<BR><BR>Poi un paio di settimane fa, in una partita di campionato, ho sentito <BR>l'allenatore della squadra avversaria (una persona cordialissima fuori <BR>dal campo), rovesciare addosso ai suoi giocatori una caterva di <BR>bestemmie di vario tipo e genere. <BR>Non sono il tipo che si scandalizza per le parolacce, ma mai e poi mai <BR>terrei un atteggiamento simile con i miei giocatori. Che messaggio <BR>ricevono i ragazzi?<BR><BR>Credo che la FIR stia facendo un buon lavoro con questi corsi, che <BR>rispetto agli anni precedenti sono più frequenti e capillari, ma credo <BR>che dovrebbe investire molto ma molto di più sulla formazione e su un <BR>"tutoraggio" dei tecnici, senza lasciare la questione alla buona <BR>volontà delle
società.<BR><BR>un saluto a tutti/e<BR>Fiore<BR><BR><BR><BR><BR><BR><BR></DIV><BR></DIV></DIV></div><br>
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