<html><head><style type="text/css"><!-- DIV {margin:0px;} --></style></head><body><div style="font-family:times new roman, new york, times, serif;font-size:12pt"><DIV></DIV>
<DIV>Molto probabilmente perchè le indicazioni tecniche federali (e qui s'incazzeranno i più...) prevedono che siano i giocatori a trovare la soluzione ai problemi giocando. Questo per una erronea e stantia applicazione del famoso "metodo globale".</DIV>
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<DIV>Un po' come se in medicina si dicesse ad un laurenado: adesso vai in sala operatoria, prendi il bisturi e comincia a operare così impari a diventare un buon chirurgo....</DIV>
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<DIV>Il problema è che si vuole tutto e subito ma cominciando tardi. Si vuole che il giocatore non solo impari a passare ma lo faccia anche sotto pressione. Un conto è la tecnica di base (passare) un altro è la tecnica evoluta (sotto pressione ed in avanzamento).</DIV>
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<DIV>Come già accennato da molti in list, quello che manca ancora in Italia è una scuola tecnico-tattica del rugby. Non esiste un documento federale unico (un "testo unico") da seguire, una scuola tecnica permanente per gli allenatori e soprattutto una linea tecnica costante negli anni con un progetto per obbiettivi.</DIV>
<DIV>Ogni allenatore dice la sua e spesso senza molta convinzione.....<BR> </DIV>PEACE & LOVE & PLAY RUGBY
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<DIV>Salvatore Messina
<DIV style="FONT-SIZE: 12pt; FONT-FAMILY: times new roman, new york, times, serif"><BR><BR>
<DIV style="FONT-SIZE: 12pt; FONT-FAMILY: times new roman, new york, times, serif">----- Messaggio originale -----<BR>Da: Franco Fiore <francesco_fiore1@virgilio.it><BR>A: rugbylist@rugbylist.it<BR>Inviato: Lunedì 17 marzo 2008, 10:52:57<BR>Oggetto: [RUGBYLIST] Ita-Sco<BR><BR>Hello Rugbylist,<BR><BR> Finalmente ha vinto l'Italia = W l'Italia<BR> Ho letto con attenzione tutti i messaggi, molti critici nei<BR> confronti delle scelte di Mallet, altri entusiasti a prenscindere<BR> ma............<BR> nessuno ha notato che a molti giocatori della nostra Nazionale<BR> mancano i fonfamentali e le cose più semplici da fare, molte volte,<BR> diventano le più difficili.<BR> Il possesso del pallone, la prima cosa che si insegna ai bambini e<BR> "non perderlo" oppure "è la cosa più cara di questo mondo" o ancora<BR> "tienilo stretto e non mollarlo".<BR> Eppure l'errore più comune, il
piccolo passaggio in avanti<BR> e la conseguente perdita del possesso; è stata una costante.<BR> Lo hanno fatto anche gli Scozzesi, ma noi dobbiamo guardare a noi.<BR> Senza questi errori tutta la storia del VI Nazioni sarebbe stata<BR> un'altra.<BR> Quelli bravi nelle statistiche dovrebbero provare a fare dei<BR> confronti tra i nostri ragazzi (nome per nome) e quelli delle altre<BR> Nazionali per vedere le differenze.<BR> Altro grande limite e il gioco al piede; le altre Nazionali lo<BR> utilizzano normalmente e con successo, quando lo facciamo noi<BR> prendiamo le mete, esempio, il calcio di Masi che finisce fuori e<BR> si riprende con mischia nella nostra metà campo; mischia dalla<BR> quale è partito il mediano della Scozia per segnare la meta.<BR> Sono cose allenabili (gioco al piede e handling), perchè non lo si<BR> fà?<BR> La risposta ai
Tecnici.<BR> Saluti<BR> Franco Fiore<BR><BR>-- <BR>Best regards,<BR>Franco mailto:<A href="mailto:francesco_fiore1@virgilio.it" ymailto="mailto:francesco_fiore1@virgilio.it">francesco_fiore1@virgilio.it</A><BR><BR></DIV><BR></DIV></DIV></div><br>
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