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<DIV align=justify><FONT face=Arial size=2>Devo dire che mi sono anche un po'
commosso oggi al Flaminio. Se dimostrassimo lo stesso
rispetto per la nostra nazione anche nella vita quotidiana,
l'Italia sarebbe un altro paese. Vedere, come ho visto oggi, alla fine
del match, una cosi' straordinaria diversita' umana, entusiasta e composta,
mi ha emozionato. Vedere i vigili urbani di Roma sulla Via
Flaminia, notoriamente gente che si agita nel traffico di Roma,
gestire il flusso delle macchine con il sorriso mi ha emozionato. Il
rugby e' una cosa meravigliosa. Dagli scozzesi in kilt che scavalcano
il divisorio delle strade ammiccando, fino agli italiani di provincia che
rispettano la citta', passando per le coppie che si tengono per mano dopo
quarant'anni di matrimonio, fino agli austeri 'barbus' della
cornamusa per i quali il rugby e' una religione, ho visto di tutto allo
stadio. Ho visto la diversita' umana, dalla ragazzina piu' mingherlina ed
ingenua, fino all'invisibile Dominguez che passeggia intorno allo stadio e
a cui nessuno, in quel momento, chiede l'autografo. Lasciatemelo
dire: Il rugby e' come l'amore, e' una cosa
meravigliosa! </FONT></DIV>
<DIV align=justify><FONT face=Arial size=2>Che dire del match con la Scozia, a
parte il punteggio a noi favorevole, 23-20, ed il whitewash
scongiurato? Abbiamo delle individualita' riconosciute da tutti, come Masi,
alle quali il pubblico inneggia, ci sono poi dei tre quarti che sanno
finire l'azione! Abbiamo un'apertura (anzi, piu' di una...)
che puo' giocare...anche da apertura! Certo, vedere
Marcato in TV, con la sua faccia da bravo ragazzo di provincia, puo' far
pensare che si sia assunto grosse responsabilita',
ma chiedo: cos'e' un'apertura se non qualcuno al quale si chiede di
assumere responsabilita'? Guardate Cipriani con il quindici della rosa! Altro
che paura dei giovani, avanti dunque Mallet, inserisci altri! Insomma,
alla fine vince chi e' piu' squadra, non chi rischia di meno. Hanno
provato gli scozzesi ad aggirarci, non ci sono riusciti
e sono ripiegati sull'individuale e sulla pressione. Detto
cio', abbiamo pesantemente subito questa pressione. Ci
sono ancora grossi problemi di piazzamento e di trasmissione che dobbiamo
affrontare. Nella seconda parte del match abbiamo imparato ad
attaccare con combinazioni piu' adatte alle varie situazioni, e questo
e' un progresso. Guardate l'Inghilterra e l'incredibile sua disposizione
piatta in attacco specie sull'ultima meta con l'Irlanda. E' cosi' che
si deve attaccare, passaggi corti ed al limite dell'in-avanti, bravo
Parisse ed insistiamo su un gioco di piede piu' intelligente su chi calcia
(Robertson). Insistiamo dunque! E quando siamo nei 22 avversari
con la difesa che rimonta, meno precipitazione per favore
ragazzi!</FONT></DIV>
<DIV align=justify><FONT face=Arial size=2>Comunque, cucchiaio o non cucchiaio,
lasciatemelo ripetere dal profondo del cuore: il rugby e' una cosa
meravigliosa! </FONT></DIV>
<DIV align=justify><FONT face=Arial size=2></FONT> </DIV>
<DIV align=justify><FONT face=Arial size=2>Giovanni</FONT></DIV></BODY></HTML>