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<BODY bgColor=#ffffff>
<DIV align=justify><FONT face=Arial size=2>Aggregare i clubs rugbistici mi
sembra necessario per sviluppare il gioco. Tra Sciacca e Canicatti ci
sono 6 clubs, ce ne sono piu' di 20 in provincia di Treviso, e circa
600 se non sbaglio in tutta Italia. Mi viene riferito che la
federazione penalizza con multe le uscite dei clubs dalle
divisioni minori, insomma in Italia c'e' il
partito del 'piccolo e' bello'. Con una struttura cosi'
parcellizzata, pochi sono gli </FONT><FONT face=Arial
size=2>allenatori in Italia che passano tempestivamente di
livello tecnico mediante corsi nazionali e brevetti derivanti da
diplomi pubblicamente riconosciuti. Gli s</FONT><FONT face=Arial
size=2>tandards di coaching non essendo unificati come negli altri paesi
avanzati, anche prima della specializzazione nel rugby, manchiamo
di sistemi di valutazione adeguata delle capacita' dei
giocatori. La maggior parte degli allenatori proviene dagli
avanti, quindi il training specifico nel settore tre quarti ha
contenuti insufficienti in mancanza di standards formativi completi e
obbligatori erga omnes. A monte di tutto cio', un centro tecnico
nazionale per lo scambio permanente in campo tecnico, tattico e didattico
favorirebbe un vero cambiamento. Disponiamo gia' di una buona e competente
stampa specializzata di palla ovale, ma non vi sono libri tecnici italiani
sul rugby. Alberto Bertolazzi, al quale non sono in grado di rispondere
personalmente via mail, mi chiedeva di testi didattici in inglese;
quelli che ho visto in francese si trovano sul sito federale, <A
href="http://www.ffr.fr">www.ffr.fr</A>, nella parte documentation-> un livre
à la une, dove si trovano anche i testi per le scuole. Perche' non vinciamo
mai con la Francia? Con un numero di clubs largamente inferiore al
nostro e concentrato in sole quattro-cinque regioni del paese (Auvergne,
Linguadoca, Pirenei, Ile de France, Provenza), la Francia ha un numero di
tesserati cinque volte superiore all'Italia ed una posizione di primato. Eppure,
fino agli anni cinquanta, la politica federale francese era localistica come la
nostra (e Lourdes vinceva il campionato), poi si e' deciso di cambiare strada,
con grandi societa' e una vera struttura nelle scuole. Quando facevo
il liceo a Parigi negli anni sessanta il rugby era gia' diffuso come sport
principale insieme al calcio e
all'atletica. </FONT></DIV>
<DIV align=justify><FONT face=Arial size=2>Giovanni</FONT> </DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2> </FONT> </DIV>
<DIV>----- Original Message ----- </DIV>
<BLOCKQUOTE
style="PADDING-RIGHT: 0px; PADDING-LEFT: 5px; MARGIN-LEFT: 5px; BORDER-LEFT: #000000 2px solid; MARGIN-RIGHT: 0px">
<DIV
style="BACKGROUND: #e4e4e4; FONT: 10pt arial; font-color: black"><B>From:</B>
<A title=totorugby@yahoo.it href="mailto:totorugby@yahoo.it">Salvatore
Messina</A> </DIV>
<DIV style="FONT: 10pt arial"><B>To:</B> <A title=jxcira@tin.it
href="mailto:jxcira@tin.it">Giovanni Ciraolo</A> ; <A title=cohimbra@gmail.com
href="mailto:cohimbra@gmail.com">daniela scalia</A> </DIV>
<DIV style="FONT: 10pt arial"><B>Cc:</B> <A title=rugbylist@rugbylist.it
href="mailto:rugbylist@rugbylist.it">rugbylist@rugbylist.it</A> </DIV>
<DIV style="FONT: 10pt arial"><B>Sent:</B> Wednesday, March 12, 2008 11:33
AM</DIV>
<DIV style="FONT: 10pt arial"><B>Subject:</B> Re: [RUGBYLIST] Under 20</DIV>
<DIV><BR></DIV>
<DIV
style="FONT-SIZE: 12pt; FONT-FAMILY: times new roman, new york, times, serif">
<P>Analisi più che precisa, quasi professionale.</P>
<P>Purtroppo sembra che nella "stanza dei bottoni" si sappia benissimo cosa
fare ma la tempistica d'intervento sia quella tipica "ministeriale"
italiana.</P>
<P><FONT face=Arial size=2></FONT> </P>
<P>L'accademia nazionale per esempio: fondamentale 10 anni fa ma oggi quasi
inutile, non tanto per la qualità quanto per il fatto che oggi come oggi i
ragazzi di interesse già si allenano giornalmente con i propri club.</P>
<P>Quello che manca, come dici benissimo, è la sperimentazione, il rugby
tecnico, lo studio, la formazione degli addetti ai lavori. Manca una scuola di
rugby italiano.</P>
<P> </P>
<P>Per quanto riguarda i club, che fanno giustamente i propri interessi, in
questi ultimi anni abbiamo assistito ad una vera e propria proliferazione
degli appassionati che tuttavia non trovano spazio nei club esistenti. Piano
piano si stanno riempiendo i "buchi" geografici che hanno da sempre pesato sui
bilanci delle società. D'altra parte società esistenti si ritrovano a
rifiutare giocatori seniores perchè non hanno e/o non vogliono un settore
amatoriale. Infine la massa di ragazzi che sempre più si avvia al rugby non
riesce ad essere seguita da professionisti per carenze di bilancio generale o
per una gestione diversa del bilancio più sull'immediato. Bisognerebbe creare
veramente delle accademie permanenti che raggruppino 4/5 club per zona con
tecnici fissi e professionali, che operino sui settori giovanili gestendo
40/50 ragazzi per fascia d'età tra i migliori.</P>
<DIV></DIV>
<DIV><BR> </DIV>PEACE & LOVE & PLAY RUGBY
<DIV></DIV><BR><BR>
<DIV>Salvatore Messina
<DIV
style="FONT-SIZE: 12pt; FONT-FAMILY: times new roman, new york, times, serif"><BR><BR>
<DIV
style="FONT-SIZE: 12pt; FONT-FAMILY: times new roman, new york, times, serif">-----
Messaggio originale -----<BR>Da: Giovanni Ciraolo <jxcira@tin.it><BR>A:
daniela scalia <cohimbra@gmail.com><BR>Cc:
rugbylist@rugbylist.it<BR>Inviato: Martedì 11 marzo 2008, 21:33:53<BR>Oggetto:
Re: [RUGBYLIST] Under 20<BR><BR>
<STYLE></STYLE>
<DIV><FONT face=Arial size=2>In Italia ci sono diversi talenti nascosti che
non emergono. Per tante ragioni. Provo ad individuarne
qualcuna.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>1) il</FONT><FONT face=Arial size=2>
rapporto tra numero di clubs e tesserati effettivi e' troppo
elevato, oltre cinque volte superiore all'Irlanda; i mezzi
finanziari sono insufficienti anche per i clubs maggiori e si
ricorre a stranieri perche' costa meno acquisire uno
straniero (non al vertice della carriera)
piuttosto che sviluppare due o tre giocatori italiani per qualche
anno, e poi perderli (proporrei quindi un'imposta negativa da versare
alle societa' meno affluenti) 2) la</FONT><FONT face=Arial size=2>
struttura educativa federale di avviamento e di promozione del rugby
va sviluppata, in quanto scarsi sono i legami con la scuola e
l'universita' a livello nazionale; in Francia ed Irlanda questo settore
e' molto curato, anche con ottimi libri dedicati al rugby scolare (iniziamo
a tradurli in italiano!) 3) Manchiamo di centri di eccellenza
per gli U17, vedi la politica attuale della federazione argentina
4) M</FONT><FONT face=Arial size=2>anca un centro tecnico
federale completo che si avvicini al modello irlandese o a
Marcoussis, con un settore ricerca ed esperti anche
universitari di scienza dello sport (li troviamo solo in nazionale) 5)
M</FONT><FONT face=Arial size=2>anca un'adeguata struttura di stages per
gli allenatori; non che non vi siano allenatori competenti nel nostro
paese (talvolta non in top ten...), ma la struttura dei
diplomi richiesti non sembra ottimizzata (in certi paesi
sono richiesti diplomi di Stato per allenare squadre
professionali) 6) Non vi e' </FONT><FONT face=Arial size=2>nel
nostro paese una educazione tattica al gioco del rugby; mancano
addirittura i libri in materia; di conseguenza, molti nostri giovani
migliori non riescono ad affinare il loro bagaglio tecnico e
tattico, e si adattano alle qualita' degli stranieri impiegati in
squadra, fragilizzandosi in quanto impiegati in modo irregolare
7) Nelle nostre giovanili, la disciplina interiore nei riguardi
dell'allenatore non viene fatta rispettare; ci sono dei buoni trainers,
ma talvolta sembra che parlino al vento; addirittura i giocatori si
inventano in campo cose che non hanno mai nemmeno provato in
allenamento! La cosa curiosa e' che si vedono sui nostri campi (anche
giovanili) delle mete bellissime in velocita', con ottimi sincronismi
individuali, alternate ad azioni dilapidate sul piu' bello, per non
voler eseguire cose semplici (un incrocio o un passaggio saltato etc), ed
anche molte opzioni a disposizioni degli avanti in touche o in
mischia non vengono recepite dai nostri giocatori (inclusi talvolta
gli stessi giocatori della
nazionale!!). </FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Scusate la lunghezza della mail. Siamo
partiti in ritardo rispetto agli altri paesi nel rugby? Non mi
risulta. Il rugby italiano inizia gia' dopo il 1910. Si tratta
di dissotterrare dai cassetti non solo federali tanti
progetti, iniziando magari anche dal sito della
federugby con </FONT><FONT face=Arial size=2>una mappa geografica
dell'Italia dove cliccando sulla propria area si evidenzino i
centri di interesse per avviarsi al rugby o praticarlo, con un commento
(attualmente non presente) sulle attivita' di ogni centro o
societa'. </FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Giovanni </FONT> </DIV>
<DIV> </DIV>
<BLOCKQUOTE
style="PADDING-RIGHT: 0px; PADDING-LEFT: 5px; MARGIN-LEFT: 5px; BORDER-LEFT: #000000 2px solid; MARGIN-RIGHT: 0px">
<DIV style="FONT: 10pt arial">----- Original Message ----- </DIV>
<DIV style="BACKGROUND: #e4e4e4; FONT: 10pt arial"><B>From:</B> <A
title=cohimbra@gmail.com href="mailto:cohimbra@gmail.com" target=_blank
rel=nofollow ymailto="mailto:cohimbra@gmail.com">daniela scalia</A> </DIV>
<DIV style="FONT: 10pt arial"><B>To:</B> <A title=jxcira@tin.it
href="mailto:jxcira@tin.it" target=_blank rel=nofollow
ymailto="mailto:jxcira@tin.it">Giovanni Ciraolo</A> </DIV>
<DIV style="FONT: 10pt arial"><B>Cc:</B> <A title=gallomassimo@iol.it
href="mailto:gallomassimo@iol.it" target=_blank rel=nofollow
ymailto="mailto:gallomassimo@iol.it">Massimo Gallo</A> ; <A
title=gaetano.palmiotto@fastwebnet.it
href="mailto:gaetano.palmiotto@fastwebnet.it" target=_blank rel=nofollow
ymailto="mailto:gaetano.palmiotto@fastwebnet.it">gaetano.palmiotto@fastwebnet.it</A>
; <A title=rugbylist@rugbylist..it href="mailto:rugbylist@rugbylist.it"
target=_blank rel=nofollow
ymailto="mailto:rugbylist@rugbylist.it">rugbylist@rugbylist.it</A> </DIV>
<DIV style="FONT: 10pt arial"><B>Sent:</B> Tuesday, March 11, 2008 8:17
AM</DIV>
<DIV style="FONT: 10pt arial"><B>Subject:</B> Re: [RUGBYLIST] Under 20</DIV>
<DIV><BR></DIV>Come ben sapete non ho pretese di essere una grande
intenditrice sul piano tecnico, ma per la breve esperienza fatta al seguito
della nuova Nazionale "A", ribattezzata Nazionale Emergenti, penso che per
lo sviluppo e gli esperimenti sia un ottimo banco di prova...peccato che
abbia poche occasioni per testarsi. Credo che se la FIR riuscisse a
promuoverne e a implementarne l'attività si potrebbero raccogliere buoni
frutti...fatemi sapere che ne pensate...<BR><BR>Grazie, Daniela<BR><BR>
<DIV><SPAN class=gmail_quote>Il 10/03/08, <B class=gmail_sendername>Giovanni
Ciraolo</B> <<A href="mailto:jxcira@tin.it" target=_blank rel=nofollow
ymailto="mailto:jxcira@tin.it">jxcira@tin.it</A>> ha scritto:</SPAN>
<BLOCKQUOTE class=gmail_quote
style="PADDING-LEFT: 1ex; MARGIN: 0pt 0pt 0pt 0.8ex; BORDER-LEFT: rgb(204,204,204) 1px solid">Veramente
non vorrei che Mallet raggiunga alcuni dei suoi obiettivi,
con<BR>carattere latino, cioe' da uomo della provvidenza, e poi alla sua
partenza<BR>tutto passi in cavalleria. Stimo Mallet, ma un uomo solo non
puo' cambiare<BR>tutto.<BR>Per quanto riguarda le aperture, Buso e' uomo
di buona gavetta e perche'<BR>aspettare troppo a promuovere Rubini??
giusta qui secondo me la tua<BR>considerazione sul cominciamoli a farli
crescere nei clubs....<BR>Sui mediani mischia, oltre a Patelli, Toniolatti
ha una forte personalita'<BR>ed anche un po' di astuzia
tronconiana<BR>Giovanni<BR><BR><BR>----- Original Message -----<BR>From:
"Massimo Gallo" <<A href="mailto:gallomassimo@iol.it" target=_blank
rel=nofollow
ymailto="mailto:gallomassimo@iol.it">gallomassimo@iol.it</A>><BR>To:
"Giovanni Ciraolo" <<A href="mailto:jxcira@tin.it" target=_blank
rel=nofollow ymailto="mailto:jxcira@tin.it">jxcira@tin..it</A>>; <<A
href="mailto:gaetano.palmiotto@fastwebnet.it" target=_blank rel=nofollow
ymailto="mailto:gaetano.palmiotto@fastwebnet.it">gaetano.palmiotto@fastwebnet.it</A>>;<BR><<A
href="mailto:rugbylist@rugbylist.it" target=_blank rel=nofollow
ymailto="mailto:rugbylist@rugbylist.it">rugbylist@rugbylist.it</A>><BR><BR>Sent:
Monday, March 10, 2008 10:24 PM<BR>Subject: Re: [RUGBYLIST] Under
20<BR><BR><BR>> Il problema è sempre lo stesso. I giocatori di
prospettiva ci sono, ma non<BR>> giocano. Non giocano con la loro
squadra di club perchè dovrebbero giocare<BR>> in Nazionale? Nulla
contro Lo Cicero sulle cui qualita' c'è poco da<BR>> discutere, ma
credo si avvii verso la discesa e il suo utilizzo dovrebbe<BR>> essere
'gestito', peccato che i piloni di livello internazionale sono<BR>>
pochi: Perugini Nieto e Castrogiovanni. Staibano si è fatto fuori da
solo,<BR>> Cittadini lo aspettiamo. Parliamo delle aperture? Superfluo:
avete detto<BR>> già tutto. Per far maturare Marcato Mallet è costretto
a farlo giocare in<BR>> un ruolo non suo visto che nel suo club lo
spazio è poco. Io ci metterei<BR>> anche il discorso Mediano di
Mischia. Abbiamo giubilito Troncon per poi<BR>> richiarmalo sul finire
di carriera. L'interregno è stato gestito da<BR>> Griffen che a me non
dispiace, ma che non è certo un fuoriclasse, tutto<BR>> cio' a scapito
di Picone e Travgli che, lo ricordo, erano i titolari<BR>> dell'Under
21 di 5 anni fa.... non ieri ma 5 anni fa. Ora pretendiamo che<BR>> i
due siano all'altezza della situazione... cosa impossibile se
diamo<BR>> un'occhiata alla loro attivita' degli ultimi cinque anni:
quanto anno<BR>> giocato? E a che livello? Possiamo andare avanti
all'infinito. Vogliamo la<BR>> botte piena e la moglie ubriaca.
Vogliamo una squadra giovane e di<BR>> Italiani pero' i giovani
italiani non giocano nei loro club. Vogliamo<BR>> vincere pero'
vogliamo costruire la nazionale del futuro. Vogliamo un<BR>> campionato
all'altezza pero' non siamo in grado di trattenere i migliori.<BR>>
Vogliamo esperienze di alto livello che giovino al movimento ma
non<BR>> vogliamo le franchige. Decidiamo cosa vogliamo...... ogni
soluzione è buona<BR>> ma poi va percorsa fino alla fine. In questo
Mallet è un signore con la<BR>> sua coerenza. Lui vuole qualificarsi al
Mondiale, e vuole giocarsi il Sei<BR>> Nazioni nel giro di due anni.
Sarà pure fantascienza ma lo potremo dire<BR>> solo tra qulche tempo.
L'unico mio dubbio riguarda il contratto di Mallet:<BR>> spero che la
Fir si sia quantomeno cautelata su eventuali ripensamenti. Un<BR>>
Berbizier bis non mi piacerebbe. La Nazionale italiana non puo'
essereuna<BR>> vetrina per tornare nel 'giro'. Faccia cio' che crede,
sperimenti ma alla<BR>> fine deve portare i risultati e non deve andare
via se si rende conto che<BR>> la coperta è corta: lo sapeva anche
prima!<BR>><BR><BR>> __________ Informazione NOD32 2935 (20080310)
__________<BR><BR>><BR>> Questo messaggio stato
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