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<BODY class=hmmessage bgColor=#ffffff>
<DIV><FONT face="Lucida Sans Unicode">Ho visto anch'io "Chi ga' vinto" su
La7. Sono un grande estimatore di Marco Paolini che ho avuto il piacere di
conoscere nel terzo tempo seguito al suo spettacolo tenuto qualche anno fa
presso gli impianti del Petrarca alla Guizza di Padova (Aprile 75, rugby donne e
politica). Paolini è un grande del teatro italiano e persona di simpatia
immediata e diretta.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face="Lucida Sans Unicode">Il programma mi è piaciuto però solo
parzialmente. Ottimo nel suo viaggio nel rugby "povero" di provincia, quello
ruspante e amatoriale, per intenderci. Non mi è piaciuto invece nella parte
in cui approccia il rugby estero. L'intervista a Dallaglio, per esempio. Già
molto meglio e genuina la parte con Villepreux che in Italia ci ha vissuto,
ha allenato e la conosce piutosto bene. Bella la Renault 4
scalcinata guidata da Pierre! </FONT></DIV>
<DIV><FONT face="Lucida Sans Unicode">La scoperta degli umori va benissimo se
fatta negli spogliatoi nostrani che puzzano (profumano...!) di sinfcamina e
vasellina, nelle club house che sanno di pastasciutta e cabernet, sui campi da
gioco fangosi dove risuonano i nostri dialetti. Ma porre l'eterna domanda sul
gap tra rugby italiano e quello inglese ad uno come Lawrence ci riporta indietro
di una ventina d'anni almeno, quando andava di moda chiedere al personaggio
famoso di turno cosa pensasse di noi italiani, sperando in una risposta
diplomatica e generosa. Il che è puntualmente avvenuto. Non mi è piaciuto quel
modo di approcciare il campione straniero come fosse un marziano a cui
prostrarsi in estasi.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face="Lucida Sans Unicode">No, avrei preferito che il programma
proseguisse come era iniziato e allargasse ancora di più lo sguardo sulle realtà
"povere" (solo economicamente) del nostro rugby. Povere sì di schei (quattrini)
ma ricche di amicizia, di passione, di sacrificio. Ricche di personaggi che
hanno costruito con le proprie mani le società che adesso sono la polpa del
movimento rugbystico italiano. Penso a quelle società del trevigiano, del
padovano, del beneventano, del catanese, del milanese... e tante tante altre
sparse nella penisola (non posso elencarle tutte). Dalle loro mani è partito
quel pallone che adesso inseguiamo sui campi del 6 Nazioni. Che c'azzecca
Dallaglio e la sua erbetta nutrita a zucchero con il fango genuino dei nostri
campetti spelacchiati?</FONT></DIV>
<DIV><FONT face="Lucida Sans Unicode"></FONT> </DIV>
<DIV><FONT face="Lucida Sans Unicode">angelo</FONT></DIV>
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<DIV style="FONT: 10pt arial">----- Original Message ----- </DIV>
<DIV
style="BACKGROUND: #e4e4e4; FONT: 10pt arial; font-color: black"><B>From:</B>
<A title=ninorhodigi@email.it href="mailto:ninorhodigi@email.it">Nino</A>
</DIV>
<DIV style="FONT: 10pt arial"><B>To:</B> <A title=egiorgis@hotmail.com
href="mailto:egiorgis@hotmail.com">Enrico Giorgis</A> ; <A
title=rugbylist@rugbylist.it
href="mailto:rugbylist@rugbylist.it">rugbylist@rugbylist.it</A> </DIV>
<DIV style="FONT: 10pt arial"><B>Sent:</B> Tuesday, March 11, 2008 10:40
AM</DIV>
<DIV style="FONT: 10pt arial"><B>Subject:</B> R: [RUGBYLIST] Chi gà
vinto?</DIV>
<DIV><BR></DIV>
<DIV><SPAN class=812103309-11032008><FONT face=Arial color=#0000ff>Caro
Enrico,</FONT></SPAN></DIV>
<DIV><SPAN class=812103309-11032008><FONT face=Arial
color=#0000ff></FONT></SPAN> </DIV>
<DIV><SPAN class=812103309-11032008><FONT face=Arial
color=#0000ff>
non solo non sei stato assolutamente 'noioso' ma molto interessante ed
accativante.</FONT></SPAN></DIV>
<DIV><SPAN class=812103309-11032008><FONT face=Arial color=#0000ff>Io mi
mangerei le unghie per non aver visto PAOLINI ( che adoro...) prima del match
tra France-Italia.</FONT></SPAN></DIV>
<DIV><SPAN class=812103309-11032008><FONT face=Arial color=#0000ff>Avevo mio
figlio a pranzo e già lui 'è schiav'o' delle moto, se poi io l'interrompevo
con Paolini m'avrebbe mandato a quel paese .</FONT></SPAN></DIV>
<DIV><SPAN class=812103309-11032008><FONT face=Arial color=#0000ff>Inoltre, ad
essere sinceri, m'ero proprio dimenticato di PAOLINI
.</FONT></SPAN></DIV>
<DIV><SPAN class=812103309-11032008><FONT face=Arial color=#0000ff>VERGOGNA
IMMENSA da parte mia, in quanto il Paolini è l'unico veneto che conosco che mi
piace sentire parlare ,anche se per poche parole', nel SUO SIMPATICO
DIALETTO....</FONT></SPAN></DIV>
<DIV><SPAN class=812103309-11032008><FONT face=Arial color=#0000ff>Pazienza :
so che avrò presto un'occasione ( magari al Teatro ) per risentire il 'grande'
Paolini.</FONT></SPAN></DIV>
<DIV><SPAN class=812103309-11032008><FONT face=Arial color=#0000ff>A te
sinceri complimenti come scrivi:ci sarebbe tanto bisogno in list di persone
come te.</FONT></SPAN></DIV>
<DIV><SPAN class=812103309-11032008><FONT face=Arial color=#0000ff>SCRIVI
ANCORA PLEASE.</FONT></SPAN></DIV>
<DIV><SPAN class=812103309-11032008><FONT face=Arial
color=#0000ff>Ciao</FONT></SPAN></DIV>
<DIV><SPAN class=812103309-11032008><FONT face=Arial
color=#0000ff></FONT></SPAN> </DIV>
<DIV><SPAN class=812103309-11032008><FONT face=Arial color=#0000ff>Leonino
Fraccon</FONT></SPAN></DIV>
<BLOCKQUOTE>
<DIV class=OutlookMessageHeader dir=ltr align=left><FONT
face=Tahoma>-----Messaggio originale-----<BR><B>Da:</B>
rugbylist-bounces@rugbylist.it [mailto:rugbylist-bounces@rugbylist.it]<B>Per
conto di </B>Enrico Giorgis<BR><B>Inviato:</B> martedì 11 marzo 2008
2.10<BR><B>A:</B> rugbylist@rugbylist.it<BR><B>Oggetto:</B> [RUGBYLIST] Chi
gà vinto?<BR><BR></FONT></DIV><BR><BR>In genere non intervengo nella list,
mi permetto però di considerare, a livello personale, che la cosa
più interessante di domenica non è stata la partita bensì il
documentario di Paolini che l'ha preceduta e di cui poco si è parlato. Se mi
posso permettere un'osservazione ho apprezzato molto, oltre la nota
competenza e passione dell'autore, l'approccio
etnografico (deformazione professionale) che caratterizza i
momenti in cui si pone le domande e prova a cercare le
risposte andando "sul campo" in tutti i sensi: il perchè della geografia "a
macchie" che caratterizza il rugby italiano (ma anche mondiale, si pensi
solo alle molteplici teorie espresse dagli studiosi francesi sulla
diffusione nel "midi"), l'estrazione sociale, la struttura del gruppo, la
percezione di un mondo (il rugby amatoriale ed il suo "ethos") in pericolo.
Temi certo appena sfiorati, vista la brevità del filmato, ma penso che molti
"vecchi" giocatori, quale anch'io sono, in certi momenti abbiano
provato un po' di nostalgia. E la list stessa, quando esprime la
serie di mail "mi manca il rugby..." è la riprova della sensazione che un
certo sistema di relazioni sta svanendo, sostituito da un altro.
Soprattutto, il confronto tra il breve documentario di Paolini
e le parole di Guazzini che arrivavano pochi istanti dopo da
Parigi hanno dato l'dea della frattura, destinata ad allargarsi, tra le due
visioni. Per parafrasare i sociologi d'oltremanica, da un lato il "Play",
dall'altro il "Display", il gioco e lo spettacolo, il passaggio da "gioco
per i giocatori" a "esibizione per gli spettatori". O volessimo
usare un registro diverso e più diretto, sicuramente più caro a
molti listaroli, la differenza tra l'avere, sulle chiappe, il fango o
la cipria. E il titolo (Chi gà vinto?), visto da questa prospettiva, è
quantomai pertinente e indovinato.<BR>Domani, di fronte ai laurendi in
Antropologia dell'Università di Venezia, riuscirò finalmente a
introdurre il tema con un intervento dal titolo "Antropologia
dello sport: il rugby", dove esporrò le mie considerazioni sulla
presenza del mito di origine (Ellis) nel rugby e sulla sua centralità
nella produzione e conservazione del fenomeno amatoriale. Un po' complesso
forse, ma è ora che si incominci a parlarne anche a livelli accademici, come
da tempo in Francia e Isole britanniche, poichè siamo di fronte ad una
trasformazione sociale irreversibile e non indifferente. Se a qualcuno
interessa, può contattarmi. Spero di non essere stato eccessivamente noioso
in questa mia considerazione (adesso capite perchè è meglio che
non intervenga nella list)<BR>Un saluto,<BR> <BR>Enrico
Giorgis<BR>Paese(TV)<BR><BR>
<HR>
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