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<DIV><SPAN class=812103309-11032008><FONT face=Arial color=#0000ff>Caro
Enrico,</FONT></SPAN></DIV>
<DIV><SPAN class=812103309-11032008><FONT face=Arial
color=#0000ff></FONT></SPAN> </DIV>
<DIV><SPAN class=812103309-11032008><FONT face=Arial
color=#0000ff>
non solo non sei stato assolutamente 'noioso' ma molto interessante ed
accativante.</FONT></SPAN></DIV>
<DIV><SPAN class=812103309-11032008><FONT face=Arial color=#0000ff>Io mi
mangerei le unghie per non aver visto PAOLINI ( che adoro...) prima del match
tra France-Italia.</FONT></SPAN></DIV>
<DIV><SPAN class=812103309-11032008><FONT face=Arial color=#0000ff>Avevo mio
figlio a pranzo e già lui 'è schiav'o' delle moto, se poi io l'interrompevo con
Paolini m'avrebbe mandato a quel paese .</FONT></SPAN></DIV>
<DIV><SPAN class=812103309-11032008><FONT face=Arial color=#0000ff>Inoltre, ad
essere sinceri, m'ero proprio dimenticato di PAOLINI .</FONT></SPAN></DIV>
<DIV><SPAN class=812103309-11032008><FONT face=Arial color=#0000ff>VERGOGNA
IMMENSA da parte mia, in quanto il Paolini è l'unico veneto che conosco che mi
piace sentire parlare ,anche se per poche parole', nel SUO SIMPATICO
DIALETTO....</FONT></SPAN></DIV>
<DIV><SPAN class=812103309-11032008><FONT face=Arial color=#0000ff>Pazienza : so
che avrò presto un'occasione ( magari al Teatro ) per risentire il 'grande'
Paolini.</FONT></SPAN></DIV>
<DIV><SPAN class=812103309-11032008><FONT face=Arial color=#0000ff>A te sinceri
complimenti come scrivi:ci sarebbe tanto bisogno in list di persone come
te.</FONT></SPAN></DIV>
<DIV><SPAN class=812103309-11032008><FONT face=Arial color=#0000ff>SCRIVI ANCORA
PLEASE.</FONT></SPAN></DIV>
<DIV><SPAN class=812103309-11032008><FONT face=Arial
color=#0000ff>Ciao</FONT></SPAN></DIV>
<DIV><SPAN class=812103309-11032008><FONT face=Arial
color=#0000ff></FONT></SPAN> </DIV>
<DIV><SPAN class=812103309-11032008><FONT face=Arial color=#0000ff>Leonino
Fraccon</FONT></SPAN></DIV>
<BLOCKQUOTE>
<DIV class=OutlookMessageHeader dir=ltr align=left><FONT
face=Tahoma>-----Messaggio originale-----<BR><B>Da:</B>
rugbylist-bounces@rugbylist.it [mailto:rugbylist-bounces@rugbylist.it]<B>Per
conto di </B>Enrico Giorgis<BR><B>Inviato:</B> martedì 11 marzo 2008
2.10<BR><B>A:</B> rugbylist@rugbylist.it<BR><B>Oggetto:</B> [RUGBYLIST] Chi gà
vinto?<BR><BR></FONT></DIV><BR><BR>In genere non intervengo nella list, mi
permetto però di considerare, a livello personale, che la cosa più
interessante di domenica non è stata la partita bensì il documentario di
Paolini che l'ha preceduta e di cui poco si è parlato. Se mi posso permettere
un'osservazione ho apprezzato molto, oltre la nota competenza e passione
dell'autore, l'approccio etnografico (deformazione professionale)
che caratterizza i momenti in cui si pone le domande e prova
a cercare le risposte andando "sul campo" in tutti i sensi: il perchè
della geografia "a macchie" che caratterizza il rugby italiano (ma anche
mondiale, si pensi solo alle molteplici teorie espresse dagli studiosi
francesi sulla diffusione nel "midi"), l'estrazione sociale, la struttura del
gruppo, la percezione di un mondo (il rugby amatoriale ed il suo "ethos") in
pericolo. Temi certo appena sfiorati, vista la brevità del filmato, ma penso
che molti "vecchi" giocatori, quale anch'io sono, in certi
momenti abbiano provato un po' di nostalgia. E la list stessa,
quando esprime la serie di mail "mi manca il rugby..." è la riprova della
sensazione che un certo sistema di relazioni sta svanendo, sostituito da un
altro. Soprattutto, il confronto tra il breve documentario di Paolini
e le parole di Guazzini che arrivavano pochi istanti dopo da Parigi
hanno dato l'dea della frattura, destinata ad allargarsi, tra le due visioni.
Per parafrasare i sociologi d'oltremanica, da un lato il "Play", dall'altro il
"Display", il gioco e lo spettacolo, il passaggio da "gioco per i giocatori"
a "esibizione per gli spettatori". O volessimo usare un registro
diverso e più diretto, sicuramente più caro a molti listaroli, la
differenza tra l'avere, sulle chiappe, il fango o la cipria. E il titolo (Chi
gà vinto?), visto da questa prospettiva, è quantomai pertinente e
indovinato.<BR>Domani, di fronte ai laurendi in Antropologia dell'Università
di Venezia, riuscirò finalmente a introdurre il tema con un
intervento dal titolo "Antropologia dello sport: il rugby", dove
esporrò le mie considerazioni sulla presenza del mito di origine
(Ellis) nel rugby e sulla sua centralità nella produzione e conservazione del
fenomeno amatoriale. Un po' complesso forse, ma è ora che si incominci a
parlarne anche a livelli accademici, come da tempo in Francia e Isole
britanniche, poichè siamo di fronte ad una trasformazione sociale
irreversibile e non indifferente. Se a qualcuno interessa, può contattarmi.
Spero di non essere stato eccessivamente noioso in questa mia
considerazione (adesso capite perchè è meglio che
non intervenga nella list)<BR>Un saluto,<BR> <BR>Enrico
Giorgis<BR>Paese(TV)<BR><BR>
<HR>
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