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allrugby ha scritto:
<blockquote
cite="mid:ec947e4b0803061303q51051b54m58c2424be5a35d98@mail.gmail.com"
type="cite">
<pre wrap="">Riporto un trafiletto (trascritto a mano per poterlo mettere in list)
dalla Gazzetta, l'unico quotidiano sportivo italiano a sfondo
scandalistico e pieno di pettegolezzi da barbiere.
Ricordo solo il nome dell'autore - Michele - perchè il cognome non me
lo sono, colpevolmente, annotato. A seguire i miei personalissimi
commenti.
La punteggiatura è invariata rispetto all'articolo originale, quindi,
non prendetevela con il sottoscritto, che ha solamente riportato
l'articolo. Eccolo:
Il rugby non sarà il mondo delle fiabe ma non può diventare un "calcio
qualsiasi".
Il rugby forse non è il regno incantato che troppe volte si tende a
raccontare, ma in esso permangono ben saldi determinati valori etici
che affondano nella tradizione, trasmettendo quel senso di purezza che
ha fatto centro nel cuore della gente. E allora restiamo un po'
stupiti se in pochi giorni un ns. giocatore Mauro Bergamasco si becca
13 settimane di squalifica per un dito nell'occhio ad un avversario e,
soprattutto, se viene inoltrata una protesta (anche se non
strombazzata) contro gli arbitraggi. COME UNA QUALSIASI SQUADRA DI
CALCIO.
</pre>
</blockquote>
Innanzitutto due premesse. In primo luogo sono d'accordo con la
prostesta della federazione. In seconda battuta, ammetto di essermi
posto la stessa domanda del giornalista della gazzetta: "non stiamo
facendo come nel calcio? Dove sta la differenza?"<br>
<br>
Purtroppo, pero', mi spiace dover constatare che in rugbylist capita
troppo spesso che quando una persona, magari anche poco competente,
arriva un'osservazione che non ci piace (ma tutto sommato educata),
c'e' sempre qualcuno che insorge per "lesa maesta' rugbyistica". Ma non
e' che siamo un po' permalosetti?<br>
<br>
Non sarrebbe piu' utile prendere spunto da questa notiziola della
gazzetta, per approfondire e cercare di capire quale differenza di
stile c'e' tra una reclamo fatto nelle forme e nei modi della nostra
federazione e un qualsiasi "reclamo calcistico"? <br>
<br>
Intanto comincio a riportare qui l'unico articolo che ho trovato in
rete sull'argomento (e il fatto che sia l'unico la dice lunga sulla
differnenza di stile).
<a class="moz-txt-link-freetext" href="http://www.corrieredellosport.it/notizie/SeiNazioni/79/notizia_20979.shtml">http://www.corrieredellosport.it/notizie/SeiNazioni/79/notizia_20979.shtml</a><br>
<br>
Giovanni Sonego<br>
--------------------------------------<br>
Ecco l'articolo:<br>
<a class="moz-txt-link-freetext" href="http://www.corrieredellosport.it/notizie/SeiNazioni/79/notizia_20979.shtml">http://www.corrieredellosport.it/notizie/SeiNazioni/79/notizia_20979.shtml</a><br>
<h2>Sei Nazioni, l'Italia chiede rispetto</h2>
Dopo la lunga squalifica
di Bergamasco, lo staff azzurro passa al contrattacco. Mallett: «Non
giustifico Mauro, ma lo capisco. Vorrei che gli arbitri ci trattassero
come le nazionali più titolate»<br>
<br>
<b>ROMA, 5 marzo</b> - Citazioni, squalifiche, provocazioni e torti
arbitrali. L'Italia alza la voce, con toni pacati ma comunque decisi. È
il team manager Carlo Checchinato a farsi portavoce del malcontento
azzurro: «Vogliamo dei chiarimenti, e li abbiamo chiesti per vie
ufficiali senza alzare un polverone, senza rivolgersi alla stampa come
ha fatto Warren Gatland prima del match contro di noi». Tutto messo
nero su bianco da Checchinato in una lettera indirizzata a Paddy
O'Brian, dell'Irb, la Federazione internazionale rugby, con allegato un
Dvd dove sono raccolte le immagini dei torti arbitrali subiti dagli
azzurri. «<i>Il nostro atteggiamento non c'entra niente con la
squalifica di Mauro </i>
<i>Bergamasco</i>
- precisa il ct Nick Mallett - <i>per
lui abbiamo già fatto il possibile recandoci a Londra con gli avvocati
e facendo presente alla commissione disciplinare tutte le attenuanti
del caso, come il placcaggio alto e il conseguente infortunio subito da
Bergamasco pochi secondi prima. Sia ben chiaro non lo giustifico per
quello che ha fatto, ma lo capisco, avrebbero potuto dargli 2 anni di
squalifica, stando al regolamento</i>».<br>
<br>
<b>RISPETTO</b> - Il rispetto che l'Italia di Mallett chiede è lo
stesso di cui parlò Pierre Berbizier in
due occasioni, durante il Sei nazioni 2006, e dopo il test match
dell'agosto scorso contro l'Irlanda. Ancora una volta le
interpretazioni arbitrali sono il cuore del problema: «<i>Vorrei che
gli arbitri ci trattassero come le nazionali più titolate: quando
allenavo il Sud Africa e giocavo contro la Nuova Zelanda, mi aspettavo
lo stesso metro di giudizio, e così era: se un giocatore tratteneva la
palla a terra, l'arbitro fischiava, per entrambi, con l'Italia invece
non capisco perché debba essere diverso</i>».<br>
<div style="text-align: right;">
<i>Daniele Piervincenzi</i>
</div>
<br>
<br>
<br>
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<br>
</body>
</html>