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<DIV align=justify><FONT face=Arial size=2>Su Sportweek, questa
mattina, c'e' un'intervista a John Grisham, il noto giallista
americano. Alcuni suoi romanzi sono ambientati in Italia ed uno, in
particolare, a Parma, nel mondo del football americano. Il rugby di
oggi rischia di seguire quel mondo. Esistono due rugby, quello
professionistico, con fisici squadrati alla schwarzenegger, e quello
amatoriale, con gente un po' calva sospinta dalla passione. Fino a qualche tempo
fa, c'era una osmosi tra i due mondi. E' un male che questa
osmosi venga meno e la lotta contro il doping diventi difficile
con la crescente sofisticazione professionistica. Si rischia di avere
un professionismo effettivo solo per gli stranieri, dei trattamenti
economici inadeguati per i nostri giovani, ed un mondo amatoriale affidato
solo alle polisportive o alle associazioni di quartiere. Cesserebbe allora
il legame di passione che lega una citta' al suo club (si pensi
all'Aquila). Oggi al Flaminio c'e' Capitolina-Viadana. Perche' si
gioca al Flaminio? Non si dovrebbe perdere il legame affettivo che
lega una squadra al proprio stadio intimo! A Parma, da qualche tempo, anche
l'Overmach ha una clubhouse. Non discuto la validita' economica ed anche
tecnica di queste innovazioni, anche per organizzare corsi
etc...ma in queste clubhouses ci si diverte davvero come una
volta?</FONT></DIV>
<DIV align=justify><FONT face=Arial size=2>Esistono soluzioni per
avvicinare il mondo professionistico e quello amatoriale. A Calvisano e
Viadana, si fa qualcosa per legare l'ente locale al club. Spesso i
giocatori vivono in appartamenti affittati dall'ente pubblico, e godono di una
certa sicurezza. Di questi tempi, non e' poco, e si puo' mettere
su famiglia. Inoltre, gli stipendi spesso non vengono pagati dalla
societa', ma direttamente dallo sponsor. Anche per gli arbitri, in Italia, ci
sono da tempo accorgimenti che consentono di avere tutto sommato una buona
classe di referees. Per i livelli under, esiste una formazione di tre mesi
presso la federazione, senz'altro una buona formazione di base, poi i
licenziati arbitrano partite dove sei osservato in segreto, e lo
sai, quindi sei spinto a migliorare le tue prestazioni per salire di
livello. Diverso e' il discorso dei segnalinee discusso in list. Ma non mi
sembra che il segnalinee conti molto nel mondo di oggi. I segnalinee
hanno una grande opportunita', quella di scoprire tutti i segreti del
gioco e diventare futuri campioni. Mutatis mutandis, non si offenda
nessuno, molti raccattapalle intelligenti nel tennis sono diventati Panatta
e Federer! </FONT></DIV>
<DIV align=justify><FONT face=Arial
size=2>Giovanni </FONT></DIV></BODY></HTML>