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<DIV><FONT face=Tahoma size=2>Finisce 41-31 per Glasgow una gara che ha visto il
Viadana partire fortissimo: meta di Pedersen tr. da Howarth al 4'.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Tahoma size=2></FONT> </DIV>
<DIV><FONT face=Tahoma size=2>Glasgow reagiva e prima O'hare, poi Parks e
Morrison segnavano tre mete trasformate; nel mezzo un cp di Parks: al 23'
24-7. Sul finire del tempo seconda meta per Pedersen tr da Howarth e si chiudeva
24-14.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Tahoma size=2></FONT> </DIV>
<DIV><FONT face=Tahoma size=2>Nella ripresa Viadana partiva ancora alla grande:
prima un cp di Howarth, poi una meta trasformata di Birchall riportavano il
Viadana sul 24-24.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Tahoma size=2></FONT> </DIV>
<DIV><FONT face=Tahoma size=2>Partita equilibrata fino al 60' quando Pinder e
Barclay assestano un uno-due micidiale con cp del solito Parks in mezzo: 41-24.
</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Tahoma size=2></FONT> </DIV>
<DIV><FONT face=Tahoma size=2>Chiude in crescedno Viadana che all'80' segna la
meta del bonus con Bortolussi e guadagna il primo meritato punto.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Tahoma size=2></FONT> </DIV>
<DIV><FONT face=Tahoma size=2>Peccato che 5 minuti di follia nel primo e 5 nel
secono siano costati ben 28 punti. Sicuramente c'è da lavorare su alcune cose,
ma quest'anno non ci sono disfatte e credo che Viadana in casa sarà ostica per
tutti-</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Tahoma size=2></FONT> </DIV>
<DIV><FONT face=Tahoma size=2></FONT> </DIV>
<BLOCKQUOTE
style="PADDING-RIGHT: 0px; PADDING-LEFT: 5px; MARGIN-LEFT: 5px; BORDER-LEFT: #000000 2px solid; MARGIN-RIGHT: 0px">
<DIV style="FONT: 10pt arial">----- Original Message ----- </DIV>
<DIV
style="BACKGROUND: #e4e4e4; FONT: 10pt arial; font-color: black"><B>From:</B>
<A title=a.bertolazzi@whitestar.it
href="mailto:a.bertolazzi@whitestar.it">Alberto Bertolazzi</A> </DIV>
<DIV style="FONT: 10pt arial"><B>To:</B> <A title=rugbylist@rugbylist.it
href="mailto:rugbylist@rugbylist.it">rugbylist@rugbylist.it</A> </DIV>
<DIV style="FONT: 10pt arial"><B>Sent:</B> Friday, November 16, 2007 5:35
PM</DIV>
<DIV style="FONT: 10pt arial"><B>Subject:</B> [RUGBYLIST] il boom del
rugby</DIV>
<DIV><BR></DIV>Ecco una notizia da commentare. Sarà esagerazione
giornalistica, un fuoco di paglia o quello che volete, ma la sensazione che
qualcosa attorno al rugby sta cambiando ce l'ho da quando l'Italia è entrata
nel 6Nazioni. Probabilmente è grazie alla tv, eppure quando parlo di rugby mi
sembra di essere meno solo di dieci anni fa. Ecco l'articolo, l'ha pubblicato
il Corriere della Sera oggi.
<DIV><BR class=webkit-block-placeholder></DIV>
<DIV>ROMA – A volte basta un prato. Prendete Corviale. Bistrattata periferia
di Roma. Eco-mostri e campi verdi, in un mix inusuale e sconcertante. E un
campo da rugby, tra abnormi palazzoni di cemento armato. Dopo vent’anni di
battaglie, arrabbiature e delusioni, Salvatore Gallo ha ottenuto quel campo,
verde di prato e con tanto di illuminazione artificiale e tribune, per la sua
squadra, il Villa Pamphili Rugby.
<DIV>
<DIV style="MIN-HEIGHT: 14px; MARGIN: 0px; FONT: 12px Helvetica">RIQUALIFICARE
CON LO SPORT – Da quando il Comune, anche per riqualificare il quartiere, ha
affidato le chiavi dell’impianto alla società (era il 25 giugno scorso, con
cerimonia alla presenza del sindaco Veltroni e di Andrea Lo Cicero, pilone
azzurro e beniamino degli appassionati) nel quartiere si respira un’aria
diversa. Le iscrizioni al club, in poche settimane, sono esplose, con un boom
che ha dell’incredibile tra i giovanissimi. Ecco i numeri: nelle giovanili,
dall’Under 7 all’Under 13, i tesserati sono passati da 40 a 300 (!); per la
prima volta nella storia del club sono state organizzate le squadre Under 15,
17e 19; in prima squadra, che milita in serie C, i tesserati sono triplicati
(e il Villa Pamphili, in classifica, oggi lotta con le prime).</DIV>
<DIV style="MIN-HEIGHT: 14px; MARGIN: 0px; FONT: 12px Helvetica">EFFETTO
CAPITALE – Un caso? Per niente. La moltiplicazione dei rugbisti in erba –
facilitata, nel caso del Villa Pamphili, dal campo da gestire in proprio – è
una costante del movimento: lo stesso boom si registra anche all’AlmavivA
Capitolina, in zona Tor di Quinto, alla Rugby Roma, alla Lazio. Per non dire
della zona dei Castelli, tradizionale zona di reclutamento per il rugby. «E’
l’effetto della popolarità che ha raggiunto questo sport - spiega Alessandro
Di Leo, dirigente-giocatore del Villa Pamphili - ma anche della crisi del
calcio, che non insegna più niente. Invece sul campo da rugby i valori ci sono
ancora. Qui si insegna lo spirito di squadra e il rispetto dell’avversario». E
capita anche che giochino uno affianco all’altro, i figli del «Serpentone»
(l'obbrobrio di cemento di cui sopra) e quelli delle zone residenziali del
quartiere. Borghesia e popolino, come ai tempi del decollo di questo gioco,
nella Gran Bretagna dell’Ottocento, post rivoluzione industriale.</DIV>
<DIV style="MIN-HEIGHT: 14px; MARGIN: 0px; FONT: 12px Helvetica">ISCRIZIONI A
PIOGGIA - E a Milano? Il discorso non cambia: iscrizioni a pioggia. I
tesserati sono passati da 5779 nel 2004 a quasi 10mila. «A settembre sono
arrivati tra i 50 e i 60 nuovi tesserati, tra mini rugby e giovanili – spiega
Stefano Curioni della Asr Milano, storica società della zona Lambrate –
Rispetto alla scorsa stagione c’è il 50% di ragazzi in più». Gli Under 7 sono
passati da 10 a 20; gli Under 9 da 15 a 30; nell’Under 11 siamo stati
costretti ad attrezzare tre quadre. «Il risultato – spiega Curioni – è che noi
Old, ovvero noi rugbisti di 40 e più anni, siamo stati costretti a cercarci un
altro campo per allenarci». Da notare che, malgrado tutta questa gioventù che
preme ai cancelli, ora che giocare a rugby è finalmente diventato di moda, gli
anziani dell’Asr non ne vogliono sapere di appendere gli scarpini al chiodo. E
la sera sono più di 45 a faticare sul campo. E c’è altro: «Il buon momento del
rugby – dice Curioni, che è anche professore associato all’Università Bocconi
- lo misuriamo anche dall’attenzione degli sponsor. Quando sentono parlare di
rugby ci ascoltano. Un po’ di tempo fa non perdevano tempo». Tutti segnali
eloquenti, ancora di più perché Roma e Milano non sono i serbatoi naturali per
il rugby, molto più popolare, in Italia, in Veneto e Abruzzo.</DIV>
<DIV style="MIN-HEIGHT: 14px; MARGIN: 0px; FONT: 12px Helvetica">LA PROFEZIA –
Insomma, a giudicare dai numeri, non sembra lontano quel giorno profetizzato
da John Kirwan, ex All blacks e fino a due anni fa allenatore della nazionale
azzurra: «La più bella vittoria l'avremo ottenuta quando le mamme italiane
spingeranno i loro figli a giocare al rugby se vorranno che crescano bene,
abbiano dei valori, conoscano il rispetto, la disciplina e la capacità di
soffrire. Questo è uno sport che allena alla vita». La federazione, alla fine
della scorsa stagione, indicò già un primo grande balzo: da 47 mila tesserati
in pochi mesi si era passati a 62 mila. Un incremento di oltre il 30%. E il
bello deve ancora venire, visto che quei dati sono relativi al giugno scorso,
prima dell’ondata di settembre-ottobre (non a caso nel periodo in cui in
Francia ci si sfidava per la Coppa del Mondo).</DIV>
<DIV style="MIN-HEIGHT: 14px; MARGIN: 0px; FONT: 12px Helvetica">IL FANGO E LA
GLORIA – Ma di chi è il merito dell’esplosione del rugby? Curioni è convinto
che gran parte del sostegno arrivi della nazionale, che ha fatto a volte molto
bene (Sei Nazioni), altre meno (Mondiali), ma che è andata in tv con
regolarità, mostrando la bellezza del gioco. E merito lo hanno anche i
giocatori più forti, diventati testimonial della pubblicità e personaggi tra i
giovanissimi. E la crisi del calcio? «Beh, sì. Dipenderà anche da quello. La
cosa che notiamo è che molte famiglie preferiscono mandare i figli a giocare a
rugby piuttosto che a calcio». Meglio il fango e qualche livido (da mostrare
con orgoglio ai compagni di scuola, tra l’altro) della sconfortante
aggressività che ruota attorno al pallone. Quello rotondo.</DIV>
<DIV style="MIN-HEIGHT: 14px; MARGIN: 0px; FONT: 12px Helvetica">Paolo
Ligammari</DIV>
<DIV style="MARGIN: 0px"><FONT class=Apple-style-span face=Helvetica>16
novembre 2007</FONT><FONT class=Apple-style-span
face=Helvetica> </FONT></DIV></DIV></DIV>
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