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<BODY bgColor=#ffffff>
<DIV><FONT face=Arial>Il passaggio delle dichiarazioni di Nick che più mi ha
colpito (e che ho letto praticamente identico anche in altri giornali) è il
seguente: </FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial><EM>«Lo straniero deve realmente migliorare la qualità del
gruppo - ha<BR>puntualizzato - Altrimenti è da privilegiare sempre la
soluzione<BR>italiana. Ma il problema, e di ciò sono rimasto stupito, è che
nel<BR>Super 10 ci sono appena una sessantina di giocatori di
formazione<BR>rugbistica italiana».</EM> </FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial>Segno evidente che si è già reso perfettamente conto di
quale sia il problema maggiore. Spero che questa chiarezza di vedute sia per lui
lo stimolo maggiore e la chiave per individuare soluzioni e strategie in piena
intesa con i vertici Fir.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial>Forza Nick!</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial></FONT> </DIV>
<DIV><FONT face=Arial>angelo</FONT></DIV>
<DIV> </DIV>
<BLOCKQUOTE
style="PADDING-RIGHT: 0px; PADDING-LEFT: 5px; MARGIN-LEFT: 5px; BORDER-LEFT: #000000 2px solid; MARGIN-RIGHT: 0px">
<DIV style="FONT: 10pt arial">----- Original Message ----- </DIV>
<DIV
style="BACKGROUND: #e4e4e4; FONT: 10pt arial; font-color: black"><B>From:</B>
<A title=allrugby@gmail.com href="mailto:allrugby@gmail.com">allrugby</A>
</DIV>
<DIV style="FONT: 10pt arial"><B>To:</B> <A title=rugbylist@rugbylist.it
href="mailto:rugbylist@rugbylist.it">rugbylist@rugbylist.it</A> </DIV>
<DIV style="FONT: 10pt arial"><B>Sent:</B> Thursday, November 15, 2007 1:20
PM</DIV>
<DIV style="FONT: 10pt arial"><B>Subject:</B> [RUGBYLIST] Notizie del
giovedì</DIV>
<DIV><BR></DIV>Riprendo dal Gazzettino di oggi un articolo di Ivan Malfatto su
Nick<BR>Mallet e un'"esternazione" di Dondi.<BR>Ciao.<BR>Franco
(TV)<BR><BR>RUGBY Presentato il nuovo citì azzurro che ha il compito di
portare<BR>fra quattro anni l'Italia ai quarti di finale della Coppa del
Mondo<BR>Mallett, un sogno che costa un milione<BR>Al tecnico sudafricano 250
mila euro a stagione - «Se l'Argentina è<BR>fra le prime otto, possiamo
farcela anche noi»<BR><BR>Un milione di euro in quattro anni per realizzare il
sogno infranto a<BR>St. Etienne. Qualificare nel 2011 l'Italia ai quarti di
finale della<BR>Coppa del Mondo. È il prezzo della sfida di Nick Mallett, 51
anni,<BR>sudafricano, nuovo commissario tecnico della Nazionale di rugby.
Ieri<BR>con la presentazione a Roma è iniziata la sua avventura.<BR>Il
compenso del neo citì non è stato reso pubblico, ma la cifra<BR>ufficiosa che
circola è di 250mila euro a stagione. Le sue ambizione<BR>sportive sulla
panchina azzurra, invece, le ha rese note senza<BR>reticenze lui in persona.
«Il mio sogno? - ha dichiarato Mallett -<BR>Vincere la prima partita alla
guida dell'Italia (il 2 febbraio in<BR>Irlanda per il Sei Nazioni, ndr).
L'obiettivo a lungo termine? Portare<BR>l'Italia tra le prime otto alla
prossima Coppa del Mondo. Se c'è<BR>riuscita l'Argentina possiamo farcela
anche noi».<BR><BR>Idee chiare, ma anche obbligate. Da anni l'Italrugby sogna
la<BR>definitiva consacrazione a livello internazionale, che puntualmente
la<BR>fallisce. Come contro la Scozia all'ultimo Mondiale. Ora per
centrarla<BR>ha chiamato uno dei migliori allenatori del pianeta, campione del
Tri<BR>Nations con il Sudafrica e di Francia (2 volte) con lo Stade
Francais.<BR>Solo questo può essere il suo traguardo. Ogni altro sarebbe
un<BR>fallimento dopo i progressi fatti con Pierre Berbizier
(prima<BR>doppietta nel Sei Nazioni). Mallett ne è ho consapevole. E
accetta<BR>volentieri la sfida.<BR><BR>«Ho scelto l'Italia perché è una
Nazionale in crescita - ha affermato<BR>- che arriva da un Sei Nazioni
positivo e che ha mancato per un calcio<BR>di punizione sbagliato la
qualificazione ai quarti dei Mondiali<BR>francesi in settembre. Sono basi
importanti per iniziare il nostro<BR>lavoro. È una sfida stimolante. Nei
prossimi mesi sarò un citì con la<BR>valigia. Viaggerò molto per conoscere i
giocatori italiani impegnati<BR>nel Super 10, nel Top 14 francese e nella
Premiership inglese. Voglio<BR>conoscere al meglio gli uomini con cui dovrò
lavorare insieme a tutto<BR>lo staff. L'Italia che ho visto nelle ultime
stagioni ha un ottimo<BR>pacchetto di mischia, un punto di partenza
importante».<BR><BR>Pacchetto di mischia ed esperienza internazionale maturata
dagli<BR>azzurri nei campionati esteri. Questi i primi capisaldi indicati
da<BR>Mallett. Ma con essi anche una filosofia diversa nell'utilizzo
dei<BR>giocatori di formazione straniera. Tra le fila dell'Italia
diventati<BR>quasi la maggioranza: 15 su 30 fra i convocati originari
all'ultima<BR>Coppa del Mondo.<BR><BR>«Lo straniero deve realmente migliorare
la qualità del gruppo - ha<BR>puntualizzato - Altrimenti è da privilegiare
sempre la soluzione<BR>italiana. Ma il problema, e di ciò sono rimasto
stupito, è che nel<BR>Super 10 ci sono appena una sessantina di giocatori di
formazione<BR>rugbistica italiana». E in tal senso è pronto nelle casse della
Fir un<BR>altro milione di euro d'incentivo alle squadre per utilizzare
più<BR>italiani. Il neo citì sarà anche coordinatore di tutte le nazionali
e<BR>conta di puntare sui giovani. «Non si può buttare nella mischia
del<BR>Sei Nazioni un ragazzo di 20 anni, perché questo non è uno sport
per<BR>tutti: qui serve gente prestante fisicamente, forte e veloce.
Ma<BR>vedrete che i ventenni italiani di oggi fra quattro anni, quando
ne<BR>avranno 24, saranno pronti per disputare un ottimo Mondiale e
portare<BR>l'Italia al traguardo dei quarti di finale».<BR><BR>A fianco di
Mallett come assistenti ci saranno il manager Carlo<BR>Checchinato, il tecnico
degli avanti Carlo Orlandi e quello dei<BR>trequarti Philippe Cariat, reduci
dalla gestione Berbizier. Nuovi il<BR>preparatore atletico francese Alex
Marco, il video analist David Di<BR>Fonzi e... Alessandro Troncon, passato dal
campo allo staff tecnico<BR>come assistente. La sua esperienza sarà
preziosa.<BR><BR>Ivan
Malfatto<BR>----------------------------------------------------<BR><BR> «Violenza?
Da noi non può accadere»<BR><BR>In giorni tristi per il mondo dello sport, un
messaggio di speranza<BR>arriva dal rugby. «Non mi piace fare paragoni con
altri sport e<BR>passare per presuntuoso - dice il presidente della
Federazione<BR>Giancarlo Dondi - ma in questo momento in cui siamo tutti
tristi, mi<BR>viene da pensare che da noi fatti come quelli di domenica scorsa
non<BR>potrebbero accadere. Mi auguro che sia sempre così anche in
futuro».<BR>«Perché da noi c'è una cultura diversa - spiega Dondi - di cui
sono<BR>parte integrante il rispetto per gli avversari e l'accettazione
della<BR>sconfitta. Mi auguro che gli altri sport comprendano i nostri valori
e<BR>cerchino d'imitarci. Affinché il rugby sia sempre così, è
necessario<BR>che rimanga uno sport e non diventi uno sfogo
sociale».<BR>------------------------------------------------------<BR>_______________________________________________<BR>Gestisci
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