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<p>Solo una precisazione, per Angelo. Mazzocchi parla di limiti mentali della nazionale, e non di Berbizier, e in questo caso ci può stare. Ma tutto il resto è un delirio, che alla fine, se leggi il periodo nel quale è stato "Direttore della comunicazione" della FIR (e non addetto stampa, che diamine!), e cioè dal maggio 2001 al luglio 2007 (quindi, appena trombato), trova la sua logica spiegazione. Ignorarlo mi sembra la cosa migliore.</p>
<p>Maurizio</p>
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--- Messaggio originale ---<br />
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<div><font face="Lucida Sans Unicode" size="2"><strong>Cari listaroli, il 23 settembre ho inviato questa mail al signor Giacomo Mazzocchi per rappresentargli il mio disaccordo con quanto da lui scritto sul sito ilvelino.it (riportato in list.)</strong></font></div>
<div><font face="Lucida Sans Unicode" size="2"><strong>Oggi mi è giunta la sua risposta che mi ha lasciato oltremodo interdetto e basito. Mazzocchi va ben al di là e addirittura arriva a pretendere un cambio della guardia cacciando il CT Berbizier (a suo dire gravatao da difetti mentali!) all'indomani della partita con la Romania affidando la guida della squadra a Bortolami e Bollesan. A suffragare le sue bislacche tesi cita ad esempio la nazionale di calcio che chiusa in rigido silenzio stampa ebbe a vincere i mondiali dell'1982. Certo che c'era da aspettarselo che l'ispirazione doveva necessariamente riferirsi al calcio. Infatti far fuori un allenatore è squisitamente in stile calcistico. Evito il commento alle altre affermazioni del Mazzocchi che lascio direttamente a voi.</strong></font></div>
<div><font face="Lucida Sans Unicode" size="2"><strong>Buona lettura (si fa per dire...)</strong></font></div>
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<div><font face="Lucida Sans Unicode" size="2"><strong>Angelo</strong></font> </div>
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<div><font face="Arial Narrow" size="3">Spettabile Redazione de Il Velino (all'att.ne sig. Mazzocchi),</font></div>
<div><font face="Arial Narrow" size="3">l'articolo (ne avevamo letto un altro alcuni giorni fa, dello stesso tono, se non peggiore) è molto aspro e viene a cadere in un momento in cui servirebbe sostegno alla squadra piuttosto che polemiche e stroncature. Le stroncature in corso d'opera sono tipicamente sintomo di chi polemizza strillando per il gusto di farlo, per acquistare visibilità o per levarsi qualche sassolino dalla scarpa. Forse ci sarà qualche conto in sospeso da regolare tra l'autore e la F.I.R di cui era addetto stampa....? Se così fosse (il sospetto di fronte a tanta astiosità nasce spontaneo), quale occasione migliore per affondare la lama in un momento di difficoltà della squadra azzurra?</font></div>
<div><font face="Arial Narrow" size="3">Però.... C'è un fondo di verità in alcune delle accuse (solo alcune) lanciate contro tutto e tutti, laddove scrive che gli azzurri sono troppo distolti dall'impegno prettamente agonistico a favore di situazioni che esulano dal gioco e dalla preparazione. Impegni extra sportivi che deconcentrano il gruppo. Si potrebbe discutere anche su questo, perchè partecipare a iniziative diverse potrebbe invece alleggerire la tensione psicologica e la pressione che incombe sui giocatori. In ogni caso, è il momento e il tono complessivo che sono assolutamente sbagliati, ad una settimana dalla partita decisiva contro la Scozia.</font></div>
<div><font face="Arial Narrow" size="3">Lo dico ancora una volta, con spirito sinceramente positivo e costruttivo. In questo momento serve <strong><u>dare sostegno</u></strong> e non alimentare polemiche al vetriolo. E un uomo dai trascorsi sportivi e professionali come Mazzocchi dovrebbe rendersene perfettamente conto. Ci sarà tempo e modo per far sentire le proprie ragioni, se lo riterrà opportuno. Non adesso.</font></div>
<div><font face="Arial Narrow" size="3">Grazie per l'attenzione.</font></div>
<div><font face="Arial Narrow" size="3">___________________________________</font></div>
<div><font face="Arial Narrow" size="3"></font> </div>
<div><font face="Arial Narrow" size="3"><strong><u>Risposta di Mazzocchi:</u></strong></font></div>
<div><strong><u><font face="Arial Narrow" size="3"></font></u></strong> </div>
<div>E' vero che sono stato il Direttore della Comunicazione della FIR dal maggio <br />
del 2001 al luglio del 2007, periodo che coincide con il grande boom <br />
dell'immagine del rugby, anche quando si perdeva sempre. Una rottura causata <br />
dalla diversa ottica da dare alla comunicazione specie attorno alla Nazionale e <br />
dentro ed ai miei inascoltati richiami ad una conduzione più consona in tante <br />
diverse direzioni. E' verissimo, anche, che le mie osservazioni non sono <br />
tenere, ma erano e sono mosse soltanto da intenti costruttivi. Fin dall'inizio, <br />
dalla vigilia ho messo il dito sulla piaga di questa Nazionale: la fuga del c.<br />
t. Berbizier portandosi in Francia mezza nazionale e delegando tutte le <br />
proprie funzioni alla megalomania inesperta ed ambiziosa del Team Nanager <br />
Carclo Checchinato che non raccoglie le simpatie dell'ambiente. Ciò -unito alla <br />
presenza di 16 stranieri su 30 e del il fatto che dei 14 italiani restanti 8 <br />
giocassero all'estero - stava minando all'origine le motivazioni della nostra <br />
Nazionale già handicappata dai mesi di prigionia nelle lande sperdute ed <br />
irragiungibili della Borghesiana.<br />
Angelo Volpe dovrebbe anche sapere che è facile criticare dopo o montare dopo <br />
sul carro dei vincitori. Io, al contrario, dico che le denunce debbano essere <br />
fatte prima, quando possono essere utili. Fra i miei scritti, <u><font color="#ff0000">appena palesatisi <br />
i difetti mentali della Nazionale dell'Ex Ct Berbizier</font></u>, ho immediatamente <br />
sostenuto che era necessario, nonchè possibile e fattibile, operare un <br />
<u><font color="#ff0000">immediato cambiamento al vertice della squadra affidandola al Capitan B <br />
ortolami ed all'uomo migliofe del rugby italiano, Marco Bollesan</font></u>, azzurro,<br />
capitano ed allenatore della Nazionale. Fra l'altro al seguito azzurro da 6 <br />
anni e presente in carne ossa in Francia.Dicevo che avevamo tutto il tempo dopo <br />
la Romania ( 17 giorni per operare questo cambio. Ci appellavamo al buon senso <br />
ed al coraggio del Presidente Dondi per arrivarci. Ancora più costruttivamente,<br />
dopo la brutta figura contro i dilettanti portoghesi, invocavo lo stesso <br />
Presidente Dondi, a rimboccarsi le maniche e riprendersi quel ruolo di Team <br />
Manager che aveva brillantemente sostenuto con la Nazionale di Coste che ha <br />
portato l'Italia nel Sei Nazioni! Critici con ampie argomentazioni, ma <br />
<u><font color="#ff0000">soprattutto costruttivi nella speranza di contribuire ad evitare la catastrofe</font></u> <br />
di una clamorosa ed irripetile perdita di occasione. Con conseguente ri-<br />
precipizio del rugby nell'oscurità. Se a fa scattare l'intervento di Angelo <br />
Volpe è stato l'ultimo articolo, quello relativo alle troppe distrazioni, dico <br />
che Volpe, se amasse il rugby come lo amano i tanti rugbysti che mi hanno <br />
scritto e telefonato per aderire alle mie istanze, avrebbe dovuto anche lui <br />
indignarsi per tutte ,le pagliacciate che avvengono in seno ed attorno alla <br />
Nazionale e che vengon divulgate in un momento così difficile e decisivo della <br />
storia del rugby. Questioni di orgoglio e di dignità!<br />
Se poi Angelo Volpe vuole sostenere che sia meglio dire stringiamoci attorno <br />
alla Nazionale in difficoltà per non fare peggiorare le cose, dico: niente di <br />
più controproducente. Prima di tutto perchè peggio di così le cose non possono <br />
andare e poi<u><font color="#ff0000"> ricordando i precedenti del calcio che ha vinto i Mondiali <br />
dell'84 grazie alle reazioni alle critiche impietose abbattutesi sul clan <br />
azzurro in Francia (tanto da finire in silenzio stampa permanente), mentre la <br />
Nazionale del mondiale tedesco ha vissuto le sue vicende in pieno Calciopoli <br />
che non risparmiò neanche il C.T. Lippi.</font></u> No, caro Volpe non credo che essere <br />
complici del sistema sia la miglior medicina per curare il malato. Non in <br />
Italia, non nello sport italiano e soprattutto non nel rugby!</div>
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