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<DIV align=justify><FONT face=Arial size=2>Sul supplemento della Gazzetta dello
sport, e sul sito di Repubblica, ci sono due gallerie dedicate al rugby, ed
in particolare alle donne della palla ovale. </FONT></DIV>
<DIV align=justify><FONT face=Arial size=2>Il supplemento della Gazzetta, ormai
consueto alla pubblicazione di storie nel rugby, anche femminili,
pubblica un'intervista con Lia Capizzi, che ho trovato discretamente
interessante, anche se non entusiasmante per il suo carattere troppo
sintetico, in cui la telegiornalista di Sky discute del carattere dei
fratelli Bergamasco, e di qualche nota di colore da sito fuorimeta.
</FONT></DIV>
<DIV align=justify><FONT face=Arial size=2>Vengono poi citati, nella stessa
pagina, dei libri usciti recentemente, tra cui quello sull'arte del rugby, con
il contributo del bravo Cerami, che mi dovro' senz'altro procurare, e forse
meditare (in effetti, anche il sito di Einaudi oramai lo pubblicizza: <A
href="http://www.einaudi.it/einaudi/ita/catalogo/scheda.jsp?isbn=978880619085&ed=87">http://www.einaudi.it/einaudi/ita/catalogo/scheda.jsp?isbn=978880619085&ed=87</A>,
e questo e' un buon segno di maturita' per la letteratura ovale). </FONT></DIV>
<DIV align=justify><FONT face=Arial size=2>Invece, 'Quelli del rugby' mi
attira un po' di meno, non so bene perche'; ma, al contrario, e sempre
nell'ambito dello stesso catalogo della libreria dello sport, c'e' il testo
sui 'great moments' del rugby mondiale, che mi sembra quasi d'obbligo avere
in biblioteca. </FONT></DIV>
<DIV align=justify><FONT face=Arial size=2>Tempo fa, ho comprato due
testi inglesi di 'total rugby', e ce ne sono diversi con questo titolo
altisonante, ma non li trovo sempre all'altezza delle notizie minute da
dare a chi vuole un aggiornamento tecnico completo, pratico ma anche
preciso. Meglio allora, per un paese come l'Italia, la guida inglese al
rugby seven (coaching rugby 7S), che puo' insegnare a molti nostri
giocatori qualche esercizio tattico limitato, facilmente recepibile e
sperimentabile, ma anche espandibile e trasferibile nel rugby a 15.
L'aggiornamento tecnico e' sempre un grosso problema, c'e' anche '101 youth
rugby drills', che forse non e' male, ma manca a tutt'oggi un testo italiano
veramente completo (insomma: un vero trattato di rugby che faccia da mini-bibbia
sportiva, com'e' per la vela il famoso testo dei Glenant), dove venga trattata a
fondo sia la storia del rugby, che l'evoluzione tecnica e tattica e lo stesso
profilo dei caratteri umani, dell'ambiente e dei personaggi della palla ovale.
</FONT></DIV>
<DIV align=justify><FONT face=Arial size=2>Anche qui, e mi rivolgo in
particolare all'amico Luciano Ravagnani, sarebbe forse tempo di mettersi un
week-end con santa pazienza (come diceva Alberto Sordi) intorno ad un
tavolo, con diversi contributors di varia estrazione, e vedere se si puo' fare
qualcosa per pianificare un'opera del genere, che ritengo assolutamente
necessaria, ed anche probabilmente finanziabile o co-finanziabile dalla
stessa Federazione, o da qualche banca che fa credito industriale e sportivo (ce
ne possiamo interessare).</FONT></DIV>
<DIV align=justify><FONT face=Arial size=2>Per quanto riguarda Repubblica, ho
trovato simpatico il reportage fotografico sulle supporters delle varie nazioni
nell'attuale world cup francese. </FONT></DIV>
<DIV align=justify><FONT face=Arial size=2>Le figure femminili sono sempre piu'
espressive di quelle maschili: infatti, come diceva Paulo Coelho, dagli uomini
si impara la disciplina, dalle donne l'amore, anche se non sempre e'
cosi'! </FONT></DIV>
<DIV align=justify><FONT face=Arial size=2>Sono ritratte anche delle tifose
italiane, sorridenti ma non totalmente entusiaste, ed in particolare
una ragazza lievemente paffutella ma carina. Belle sono le
immagini delle argentine, entusiaste e fisicamente esuberanti, e delle
donne dei paesi dell'est, su toni assai variegati. La neozelandese
ritratta deve essere, a giudicare dalla costituzione, una rugbista
essa stessa, probabilmente un'ala o un'estremo. Interessante il fatto che
le supporters siano fotografate sia in coppia che individualmente, un
connotato tipico del pubblico rugbistico, che e' certo molto sociale, poco
serioso, e non incline a bollare le persone, ma non e' mai
spersonalizzante. In particolare, ho notato l'immagine assorta di una
tifosa giapponese, piuttosto seria e di una certa eta', che forse si trovava in
meditazione zen al momento della foto.</FONT></DIV>
<DIV align=justify><FONT face=Arial size=2></FONT> </DIV>
<DIV align=justify><FONT face=Arial
size=2>Giovanni </FONT></DIV>
<DIV align=justify><FONT face=Arial size=2> </FONT></DIV>
<DIV align=justify> </DIV></BODY></HTML>