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<DIV><FONT face=Arial size=2>I commenti tecnici li lascio a quelli bravi come
dice il buon Maciocia al secolo Geronimo. Ma ho una sensazione. Credo che il
mondiale sia vissuto dagli atleti un po' come lo vive l'ambiente: un'infinita
attesa della partita con la Scozia con l'obiettivo di non farsi male con gli All
Blacks (quante discussioni su quale formazione mandare in campo con i kiwi...).
In effetti per esempio è impensabile che la forma fisica sia questa di queste 2
partite. Non si spiega sia la mancanza di lucidità dopo un paio di fasi per
esempio sia la mancanza di intensità dei placcaggi.E siccome il preparatore
atletico negli ultimi anni ha fatto un buon lavoro sono assolutamente fiducioso.
Certo il problema è la gestione dell'emotività per gli insuccessi o la mancanza
di risposte alle aspettative estetiche dei tifosi. Il rischio è di arrivare al
momento clou scarichi. Senza pensare al Portogallo per esempio e dando per
scontato il successo come è giusto che sia per altro. Anche l'osservazione di
Luca Bonisoli è giusta. Si sente la responsabilità delle sorti del rugby
italiano. Giusto e allora che fare? Forse sarebbe il caso che i tifosi siano più
indulgenti in fin dei conti abbiamo vinto e contro la Romania deve ora giocare
la Scozia. </FONT></DIV></BODY></HTML>