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<BODY bgColor=#ffffff>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Sono perfettamente d'accordo con queste
considerazioni di Antonio Zibana.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>E ne approfitto per fare qualche osservazione
'wide-ranging', come direbbero gli inglesi.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>La politica verso la stampa della Federazione ha
sempre oscillato tra un'opzione 'casalinga' di alto livello (utilizzando
qualche giornalista pregiato ma isolato dal grosso dei media) ed
un'opzione interamente rivolta agli sponsors e alla moltiplicazione del bilancio
federale per accrescere il potenziale economico del nostro rugby.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Non rimprovero la Presidenza federale, perché forse
in una fase iniziale della nostra proiezione internazionale era giusto o
parzialmente giusto agire come ha fatto.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Adesso, pero', come scrive Antonio Zibana, e'
il momento anche di voltare pagina. Tra l'altro Berbizier e' un
ex-professionista della comunicazione, e potrebbe giocare un forte ruolo in
questo cambiamento.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Il nostro budget federale credo sia grosso modo un
terzo o poco piu' di quello di una superpotenza rugbistica come la Francia. Di
rugby in Italia parlano ormai tutti occasionalmente, ed anche negli uffici se ne
parla. Siamo da tempo usciti dagli ultimi gironi del Purgatorio, ma non
riusciamo ad essere traghettati verso una fase diversa, nella quale non solo vi
sia l'accettazione da parte della gente comune che il rugby e' uno sport bello
per i ragazzi e che giova anche all'educazione o che l'ambiente e' piu' sicuro
di altri e e che negli stadi non ci si ammazza etc...</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Tutto questo e' ormai largamente nelle convinzioni
di molti, ed anche a livello di stampa quotidiana i commenti sui match non
solo di 6 Nazioni ma anche di top ten e di altre classifiche hanno da tempo
mutato segno. I giornalisti ne capiscono di piu' e la gente legge gli
articoli. Chi mai a Roma nel grande pubblico sapeva che cosa era la Capitolina?
E in quanto alla precedente esperienza RDS, lasciamo perdere, il pubblico al 3
Fontane era 4 anni fa di 100 persone dicasi 100....</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Si, ci sono tutte le condizioni per voltare pagina
anche nella politica stampa della Federazione e del rugby italiano.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Voltare pagina significa anche avere un ufficio
stampa piu' flessibile, anch'esso decentrato e con piccole rappresentanze locali
che facciano uso di professionalita' giovani, ben introdotte nel mondo sportivo
provinciale e nelle radio locali. </FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Voltare pagina significa anche promuovere
l'associazionismo, sia quello fisico che quello su internet, nonche' favorire i
raggruppamenti anche di siti che parlino di rugby e pubblicizzino libri,
riviste, indirizzi, sedi, corsi, questi ultimi anche all'estero e possibilmente
con appoggi di regioni, province, comuni, enti quali Touring Club Italiano
(quest'ultimo gia' introduce nei suoi cataloghi corsi di lingue in UK che
contemplano l'insegnamento e la pratica rugbistica).</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Bisogna darsi da fare con metodi moderni, e' tempo
che la Federazione cambi registro e non si faccia piu' semplicemente trascinare
dalla base, appoggiandola ed incoraggiandola con interventi anche pregevoli, ma
promuova essa stessa politiche mirate e dirette, con professionisti piu'
decentrati e meno legati ai grandi nomi, che essa sospinga insomma un'ambiente
di base per il rugby italiano a livello nazionale e locale. </FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Nelle trasmissioni sportive in Rai l'argomento
rugby non dovrebbe essere sollevato da particolari persone o da misere scalette,
ma per il fenomeno in se', perche' la pratica della palla ovale si allarga
e mancano riferimenti (dove allenarsi? dove comprare materiali? quanto
costa continuare il rugby? quali sono le squadre della provincia? ci sono dei
trasporti in comune? che protezioni assicurative e finanziarie ci sono per i
giocatori?).</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Dobbiamo uscire dal girone purgatoriale ed entrare
nel mondo moderno.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Ovviamente siamo lontanissimi dai 300.000 e
passa tesserati francesi ma, a mio avviso, la Francia costituisce un
modello di riferimento per noi sia sul piano tecnico sia perche' dispone di un
vastissimo serbatoio amatoriale che puo' svilupparsi ulteriormente anche da noi.
La Francia e' simile a noi anche per il campanilismo e per l'assenza della palla
ovale in molte regioni (in tutta la Bretagna fino a qualche tempo fa non c'era
una squadra seria di rugby).</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Ragazzi, non avete scoperto un bel niente se dite
che in Italia c'e' il campanile...guardate, vi assicuro che in Francia ce
n'e' anche di piu' che non da noi!! Il campanilismo puo' favorire e non
ostacolare lo sviluppo del rugby.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Ho vissuto anni in Francia e so di che cosa parlo.
E' vero che i francesi amano i sacri valori e si impettiscono davanti alla
Marsigliese, ma noi (veneti e campani invariabilmente confusi) non facciamo
forse la stessa cosa di fronte all'Inno di Mameli? Avanti, siamo molto simili
anche in questo!</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>E dunque, usciamo dal Purgatorio, promuoviamo le
nostre risorse.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Esiste la possibilita' anzi la necessita' di far
decollare il rugby italiano come ambiente e come cultura non solo, come dice
Antonio Zibana, nelle riviste e TV straniere (Rugby world o Le Monde
du rugby dedicano servizi e poster, France 2 parla dell'Italia ovale sempre con
grande rispetto etc), ma primariamente nella nostra TV pubblica sia in
seconda serata che nei giorni non lavorativi su Rai 3. </FONT><FONT face=Arial
size=2>Anche all'estero e' cosi', il canale regionale trasmette i match del
sabato alla domenica.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>In prima serata, ci sono poi le trasmissioni
di intrattenimento tipo quella della Colo' o, che so io, altre simili di vostro
gradimento, perche' allora non fare inchieste sul rugby nel mondo, sulle sue
radici anche culturali, sul perche' siano nate certe regole?</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Per quanto riguarda la stampa quotidiana,
occorrerebbe forse sviluppare quello che gia' c'è. </FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Per esempio, andrebbero mirati ancora meglio i
supplementi come quello della Gazzetta che gia' si dedica alla palla ovale e
occorre introdursi di piu' nei supplementi del Venerdi' Repubblica e del
Giovedi' Corriere, e perche' no anche nei supplementi salute, dove si tratta dei
benefici dei vari sport (sviluppo fisico, coordinamento neuromuscolare, tests
mentali etc..). Negli studi medici del dottore di base ci sono spesso posters
che illustrano effetti fisici dei vali sport sullo sviluppo, ed anche il rugby
dovrebbe essere presente.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Occorrerebbe anche introdursi di piu' nelle
cronache locali dei giornali, non solo e forse non tanto di quelli nazionali, ma
piuttosto nella stampa che si legge in autobus, nella metro, all'auditorium, al
cinema, su alcune guide internet, nei giornalini scolastici e
universitari.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Io sono convinto che il rugby si sviluppera' in
Italia, bisogna pero' superare qualche barriera che un semplice approccio di
elite non puo' da solo oltrepassare.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Chiaramente occorre creare strutture educative,
colleges adeguati per i giocatori piu' promettenti, ma il modello inglese o
irlandese, pur necessario e utilissimo, non e' sufficiente. Abbiamo in Italia le
strutture di elite, le abbiamo anche in sport con pochi praticanti e tante
medaglie olimpiche, ma questo non basta. </FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Ci vuole in Italia un grande ambiente amatoriale,
una grossa spinta culturale di base a supportare il tutto e rendere il rugby
popolare fino in fondo. </FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Questa spinta in generale deriva o da una
cultura cosmopolita che mischia le persone ed impone regole
(Australia, Sudafrica etc..) o da radici ancestrali di gruppo (Nuova
Zelanda) oppure da un certo relativismo caratteriale delle persone (prendere la
vita come viene, relativizzare molte cose) che e' un po' quello che succede in
Francia o in Italia. Caratterialmente parlando, un veneto e' molto simile a
un provenzale, un tolosano ad un lombardo, un romano o un toscano o un siciliano
a un 'bourguignon': nessuno di questi caratteri umani erige valori terreni
assoluti, contrariamente alle terre riformate e calviniste, dove quasi
tutto viene preso sul serio ed i palati sono troppo sofisticati per uno sport
essenziale come il rugby.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Non credo ci sara' mai una grandissima squadra
rugbistica (di nati in loco) a Colonia o Stoccolma o
Zurigo.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Sono personalmente convinto, invece, che il
rugby si sviluppera' fortemente in Italia.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>La filosofia del rugby richiede serieta', fedelta',
amicizia, buon carattere, relativismo, investimento, sostegno reciproco,
poche elucubrazioni e regole chiare. Sembra a volte che l'Italia sia un paese
anarchico, ma non fidatevi delle apparenze: agli italiani le regole
piacciono, abbiamo ospitato i grandi anarchici della storia, ma non amiamo
affatto l'anarchia.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Sparliamo certo di noi stessi come lo fanno i
francesi, e sembra che ci sia disordine ovunque in Italia (vedi Francia
1968...), ma in realta' noi amiamo il disordine che si ricompone e non quello
che perdura (e la mischia ovale non e' forse anche questo?), e se diciamo peste
e corna di chi ci governa, e ci piace il terzo tempo a tavola come altrove
(nelle regioni latine, non passiamo forse piu' tempo a tavola sul dessert
che non su tutto il resto, contrariamente al resto dell'Europa?), ci
piacciono anche le regole finali, quelle non oltrepassabili, cioe' le regole di
ultima istanza (e quelle non le violiamo mai, magari distruggiamo quelle
intermedie, ma non quelle finali).</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Ci piacciono soprattutto le regole portate
dall'amicizia, direi quasi le regole <STRONG>imposte</STRONG>
dall'amicizia. </FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Un culto dell'amicizia (specie di gruppo) e
dei suoi valori come quello che ho trovato in Francia o in Italia, non l'ho mai
visto da nessun'altra parte del mondo. E si sa quanto e' importante questo
moto spontaneo di fratellanza nella palla ovale. Negli altri sport spesso
prevale l'amicizia isolata, introversa, strettamente
individuale.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Avanti dunque, con amicizia!</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>b</FONT><FONT face=Arial size=2>uona befana a
tutti!</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial
size=2>giovanni </FONT></DIV>
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<DIV style="FONT: 10pt arial">----- Original Message ----- </DIV>
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style="BACKGROUND: #e4e4e4; FONT: 10pt arial; font-color: black"><B>From:</B>
<A title=azibana@tin.it href="mailto:azibana@tin.it">A Zibana</A> </DIV>
<DIV style="FONT: 10pt arial"><B>To:</B> <A title=rugbylist@rugbylist.it
href="mailto:rugbylist@rugbylist.it">rugbylist@rugbylist.it</A> </DIV>
<DIV style="FONT: 10pt arial"><B>Sent:</B> Friday, January 05, 2007 8:57
PM</DIV>
<DIV style="FONT: 10pt arial"><B>Subject:</B> [RUGBYLIST] Giornali, Riviste
e.....Rugby</DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2></FONT><FONT face=Arial size=2></FONT><FONT
face=Arial size=2></FONT><FONT face=Arial size=2></FONT><FONT face=Arial
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size=2></FONT><FONT face=Arial size=2></FONT><BR></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Angelo Volpe ci segnala sempre i giornali o le
riviste che trattano rugby.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Ma quasi mai sono i quotidiani sportivi a farlo e
nonostante siano moltoi giornalisti che amano il nostro sport. Perché questo
?</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Cannavò quando era direttore della gazzetta ci
disse che loro scrivevano quello che più interessava i lettori. non eravamo
ancora entrati nel 6 Nazioni e speracamo che la partecipazione ci avrebbe dato
un giusto risalto. ma ciò non é avvenuto sia per la mancanza di risultati sia
perché il nostro é un popolo di calciohili.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Mi chiedo se la Federazione, con i mezzi che ora
dispone, non possa far nulla. Lo staff Federale comprende responsabile
relazioni esterne, addetto stampa, responasabile marcheting etc. E' mai
possibile che non si riesca a trovare spaqzio sui giornali?</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>La BBC dedica certamentepiù spazio al rugby
italiano di quanto non facciano le tv italiane SKY e la 7 e forse anche
Sporitalia escluse. E per questo sappiamo chi ringraziare.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2></FONT> </DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Antonio</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2></FONT> </DIV><FONT face=Arial
size=2></FONT><BR><BR>__________ Informazione NOD32 1958 (20070105)
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<HR>
<P></P>_______________________________________________<BR>Rugbylist mailing
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Informazione NOD32 1958 (20070105) __________<BR><BR>Questo messaggio è
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