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<DIV><FONT face=Arial size=2>Diciamo pure che un all blacks di cose da
raccontare ai nipotini ne ha certamente tante. Ma perché mettere limiti. Sempre
a star lì a raccontare di mischie, di mete. Di quella volta che feci quella meta
alla squadra che poi avrei allenato. Insomma certo il libro delle leggende certo
può definirsi un'enciclopedia. Ma come tutti i saperi catalogati ad un certo
punto scadono. Occorrono gli aggiornamenti. Questo deve avere pensato il buon
John domenica mattina sulla spiaggia di Capo peloro. Con una serie di baldi
giovanotti che promuovono la raccolta di fondi per studio dei traumi alla
colonna vertebrale, con il vincitore della 5 Km in acque libere dei recenti
europei Volpini, Kirwan ha effettuato la traversata dello stretto di Messina a
nuoto. Ora attraversare lo stretto a nuoto non è una cosa da tutti i giorni e
non è proprio una cosa per tutti. A chi pensa che esageri consiglierei di
rilegere l'Odissea mito Scilla e Cariddi. Io ci ho tentato qualche anno fa. Mi
sono preparato, ma la corrente le meduse e il terrficante azzurro profondo del
mare aperto mi hanno fermato. Ho attrevarsato diverse volte lo stretto in surf,
tra verdesche e pesci luna ma erano altri tempi. Quando si arriva sulla spiagga
di capo Peloro ai due suggestioni la differenza di temperatura dell'acqua
tra il Tirreno e lonio ricontrabile mettendo il piede sinistro nel tirreno e il
destro nello Ionio e la vicinanza-lontananza della calabria che racchiude il
concetto di isola. Farsi il bagno è sublime ma nel senso kantiano del
termine: puo non appagare. Freddissima l'acqua e se c'è il cambio di
corrente la marea e anche sui 20 nodi. é la spiaggia in della città. Da
qui si parte verso il mito. Da ascoltare le parole di Volpini
dopo la vittoria e anche quelle di Kirwan. Avrà anche sbagliato più di una
formazione, ma domenica scorsa ha fatto una cosa che nessun altro All
Blacks potrà mai raccontare ai nipoti che studiano
l'Odissea. </FONT></DIV></BODY></HTML>